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VALENTINO E’ TANGO | Un cd dedicato a Rodolfo Valentino | Intervista a Renzo Ruggieri

Creato il 10 ottobre 2015 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia
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renzo_ruggieri_valentino_è_tango (2)INTERVISTA a RENZO RUGGIERI

a cura di Gerlando Gatto

Renzo Ruggieri è uno dei più creativi esponenti della fisarmonica jazz moderna, un artista che, assieme ad altri, è finalmente riuscito a far apprezzare la fisarmonica anche nell’ambito jazz. Di recente ha pubblicato il suo ultimissimo lavoro dedicato a Rodolfo Valentino. Ed è proprio da questo album che ha inizio la nostra chiacchierata.

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Da cosa nasce l’idea di un lavoro su Rodolfo Valentino?

Da qualche anno ho compreso l’importanza dell’italianità nella mia poetica e la sto approfondendo. Ho già dedicato un CD al primo fisarmonicista jazz italiano (Gorni Kramer) e al melodramma con il CD Opera?. Da un po’ desideravo realizzare un CD di Tango che non fosse né Piazzolla e neanche Galliano; l’idea di raccontare la storia di un grande italiano, tra l’altro poco conosciuto, come Rodolfo Valentino apparve giusta per il suo stretto e sconosciuto legame con il tango. Mi misi subito a lavorare sulla struttura e sulle composizioni e appena pronta la bozza, consegnai il canovaccio a Umberto Fabi (attore nel CD) che iniziò a ragionare sul suo intervento. Nel giro di pochi mesi facemmo il debutto. Qualche tour di prova e, a marzo di quest’anno, abbiamo iniziato le registrazioni che si sono concluse a maggio. Il Cd è uscito nei primi di luglio.

Informazioni sulla produzione?

L’etichetta discografica è Voglia d’Arte Production. Abbiamo registrato nello studio di Roseto degli Abruzzi (TE). La distribuzione fisica sarà affidata alla IRD a partire da ottobre. Riguardo alla distribuzione digitale (ITunes, Amazon, Google Play, Spotify, Deezer, etc.) la rimandiamo al prossimo anno in quanto lo streaming toglie molte vendite al CD.

Da cosa nasce l’idea di integrare la musica alla voce narrante?

La formula che sperimento da qualche anno è quella che chiamo J.M.S (Jazz Musical Story) ovvero un concerto con improvvisazione che mette in primo piano la musica rispetto al racconto dell’attore, chiamato anch’egli a improvvisare su canovaccio. “Valentino è Tango” è la terza opera scritta con la medesima struttura. In pratica si vuole dare risalto al concerto vero e proprio, cosa che non accade nel melodramma, nelle opere teatrali e neanche nei musical. Il mio sogno nel cassetto è comunque quello di portarlo in tour nei teatri.

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Potresti approfondire il J.M.S.

Questa formula si basa essenzialmente sull’improvvisazione nonostante in questo lavoro si cerchi di rispettare profondamente il Tango. Durante gli interventi testuali, l’improvvisazione è libera e si basa sulle cellule della melodia che seguirà, sul racconto oltre che sul suono delle parole. Avvengono non di rado giochi musicali fra parole e strumento. La forma generale è di cinque scene e ognuna si apre con il momento testuale a cui segue il brano musicale vero e proprio, a esprimere musicalmente il mood del racconto. Lavorare a canovaccio è un’operazione che vorrei approfondire maggiormente anche se l’improvvisazione oggi è completamente ignorata dagli attori. In pratica io fisso dei confini su cui lo scrittore/attore crea la propria versione. Nel nostro caso Umberto ha scritto il testo per il CD ma, dal vivo, la traccia è sempre stravolta. Nel caso del CD ho scelto la struttura tema+assoli per le composizioni originali e di improvvisare anche gli arrangiamenti per i tanghi famosi. Tecnicamente ho registrato con libertà circa mezzora a brano e in seguito ho selezionato il materiale da pubblicare.

Qualche anteprima su qualche brano contenuto nel Cd

Il brano “La Cumparsita” lo ritengo il momento più alto del CD ma anche il più difficile da comprendere a fondo. Amo particolarmente l’intensità di “Caminito” e spero lo sia anche per l’ascoltatore. Il brano “Il tuo sguardo” lo ritengo molto ispirato, e assieme a “Valentango”, sono stati composti contemporaneamente in Montenegro, qualche mese prima del debutto. Cercavo le cellule melodiche per il tango del CD, volevo un brano a due parti. Prima di un concerto, in camerino attendevo il mio turno che non arrivava mai; invece di riscaldarmi ho iniziato a improvvisare ed ecco apparire entrambi i temi quasi in maniera definitiva. Nei primi concerti li univo in un tango unico ma poi decisi che non fossero compatibili e ne feci due separati.

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Pensi che il pubblico del jazz sia pronto ad accogliere una simile proposta? E la critica?

Credo che il pubblico sia sicuramente più pronto della critica. Questo è un progetto molto intenso e quasi ogni concerto finisce con qualcuno che dice: “Non me lo aspettavo”. La critica in fondo cos’è? Qualcuno che per far comprendere qualcosa utilizza qualcos’altro. Tanto più si combinano elementi diversi, si utilizzano linguaggi in contenitori alternativi e magari si aggiungono nuovi elementi, tanto più la critica è in difficoltà. Agli inizi della mia carriera la cosa m’infastidiva molto, oggi però ho raggiunto una serenità e ascolto con interesse ogni parere. Posso anche adattare le mie idee in futuro ma so che chi mi ascolta pensa che in questo momento non sappia fare di più e in fondo è così . Pur avendo fatto tutti i miei studi di jazz tradizionale, pubblicato testi di armonia Jazz, arrangiato dal “solo” alla “big band”, ho voluto incidere questo CD perché era l’unica maniera – oggi – di essere sincero. Sono italiano, di pelle bianca, suono la fisarmonica, suonavo sinfonie d’opera da bimbo, a 13 anni improvvisavo nei dancing sui tanghi popolari, ho realizzato due CD di free improvisation e ho fatto molte tournée internazionali incontrando artisti di tutti i tipi. Per queste cose mi sono convinto che è proprio “la codifica” la morte della creatività e dell’innovazione. Capisce, che “fa piacere essere accolti” ma anche che “non m’importa più”.

Gerlando Gatto

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Cover Amedit n. 24 - Settembre 2015

Cover Amedit n. 24 – Settembre 2015
“Noli Me Tangere” omaggio a Pier Paolo Pasolini.
by Iano 2015

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