Milestone continua a coltivare il suo amore per le due ruote e dopo aver lanciato RIDE e MXGP The Official Motocross Videogame, lo studio italiano è pronto a tornare sui nostri schermi con Valentino Rossi The Game.
Francesco Fossetti scrive di videogiochi -fra una cosa e l'altra- da più di dieci anni, e non ha ancora perso la voglia di esplorare il mercato con vorace curiosità. Ammira lo sviluppo indie e lo sperimentalismo, divora volentieri tutto il resto. Lo trovate su Facebook, su Twitter e su Google Plus.
Valentino Rossi The Game è, a tutti gli effetti, il videogioco ufficiale della stagione 2016 della MotoGP. Concentratissimo nel raccontare la storia del campione italiano, la sua smisurata passione per le corse, e quindi a tracciare un'esperienza cucita attorno alle attività del 46, permetterà comunque a tutti gli appassionati di gareggiare seguendo le tappe e gli eventi della stagione inaugurata a Losail lo scorso week-end. Dentro alla traboccante produzione di Milestone ci sono i 18 tracciati ufficiali e tutti i piloti che scenderanno in pista, con livree e mezzi aggiornati, ed ovviamente non mancano le due categorie "minori", Moto 2 e Moto 3. Nel caso (sciagurato?) in cui siate fan sfegatati di Marquez o Lorenzo, insomma, non disperate: nonostante la faccia di Vale che troverete ad accompagnarvi durante la navigazione nei menù, potrete giocare il motomondiale in maniera classica, con qualsiasi pilota e scuderia. Eppure, per evitare la noia legata alla serializzazione, il team italiano ha ben pensato di "vestire di giallo" questa edizione, proponendo quindi un'esperienza che vada oltre la semplice emozione motoristica. Lo ha fatto convinta che Valentino Rossi sia " il passato, il presente ed il futuro" della MotoGP, e che il campione di Tavullia rappresenti al meglio questo sport (oltre ad avere una sicura presa sul pubblico, anche su quello internazionale). La collaborazione con "The Doctor", comunque, è ben più che un vanto "da copertina": è anzi l'occasione per allargare in maniera interessante lo spettro di attività proposte ai giocatori, inserite all'interno di una modalità carriera varia come poche altre.
L'idea alla base di questo Game Mode è quella di replicare il percorso intrapreso dai giovani piloti che fanno parte dell'Academy di Valentino: una vera fucina di talenti, pensata come un trampolino di lancio per gli atleti più meritevoli. Il giocatore, insomma, vestirà i panni di un pilota alle prime armi, desideroso di sfondare: mentre intratterrà rapporti con gli altri iscritti (da Fenati a Migno), secondo un sistema di interazioni simulate che ancora non è stato mostrato, dovrà scalare i ranghi di Moto 3 e Moto 2, prima di arrivare alla classe d'elezione. Le sessioni d'allenamento, tuttavia, prevederanno le attività più care al Valentino nazionale. Ci saranno, quindi, i Rally nei circuiti di Monza e Misano, ma anche le gare Flat Track all'interno della pista che Rossi ha allestito al suo Ranch. Si tratta di un bel colpo per il titolo di Milestone, che per la prima volta propone una versione digitalizzata di questo tracciato, conosciutissimo dagli appassionati. Mentre per le competizioni rallystiche Milestone ha potuto far valere il know how accumulato con Loeb, la simulazione fisica e le animazioni dei piloti nella gara Flat Track sono completamente inedite. Il comportamento della moto sullo sterrato di Tavullia è ben lontano da quello registrato nella serie di MXGP: non ci sono salti e la gestione del "drifting" deve essere molto precisa. Mandare la moto di traverso nelle curve più strette e attaccare il gas al momento giusto richiede insomma un po' di adattamento. Fra le altre attività promosse dall'Academy, e quindi opportunamente inserite nella carriera di Valentino Rossi The Game, troviamo il drift sul circuito di Misano e un'incursione nel mondo delle supersportive con la R1M, annunciata proprio in occasione della presentazione organizzata a Doha. Purtroppo non abbiamo potuto provare queste novità, così come non è stato possibile valutare la struttura complessiva della carriera. Sul fronte della varietà, lo diciamo senza timor di smentita, la proposta di Milestone non teme rivali, ma sarà necessario che tutte queste gare vengano inserite in una cornice efficace e funzionale, parte di un meccanismo ben oliato. Solo una prova approfondita potrà svelare insomma la qualità effettiva della carriera. C'è da dire comunque che la carriera non sarà l'unica modalità "principe": ad accompagnarla troveremo infatti la "Valentino Rossi Story". Se avete giocato a Sebastien Loeb Rally Evo, potete immaginarla come una sorta di "Loeb Experience" allargata. Si tratta di una serie di sfide che ripercorreranno la storia di Valentino, dal 1996 al 2015. Precedute da video realizzati appositamente per l'occasione, in cui The Doctor racconterà gli antefatti ed il contesto delle gare, le prove rappresenteranno un compendio dei suoi vent'anni di carriera. Questa modalità sarà accompagnata da una "Rossipedia", sezione dall'intento quasi documentaristico in cui apposite schede forniranno i dettagli tecnici su tutte le livree e i caschi, attentamente ricostruiti. Si tratterà, insomma, di un modo per rivivere momenti indimenticabili della storia del motociclismo, dalla rivalità con Max Biaggi e Gibernau, fino alle sfide con Stoner. I contenuti digitalizzati dal team di sviluppo, infatti, vanno ben oltre quelli della stagione in corso, e mettono a disposizione del giocatore le classi "storiche" della 125cc e della 250cc, i relativi piloti, e alcuni tracciati dal sapore "nostalgico" (come la vecchia configurazione del GP d'Olanda, ad Assen). Se ancora non vi basta, sappiate che nei menù di gioco troverete la modalità Challenge The Doctor, in cui dovrete battere i tempi che Valentino avrà registrato nel gioco, ed una serie di sfide che si aggiorneranno su base settimanale almeno per il primo anno dopo il lancio.
Tutti gli eventi (compresi il Rally e le Flat Track), i tracciati e i piloti confluiranno infine nella nell'online, ed in una modalità competitiva locale in split-screen, richiesta a gran voce dalla fanbase. Torniamo a ribadire, insomma, che sul fronte contenutistico Valentino Rossi The Game è un prodotto davvero impressionante. Attualmente l'introduzione di una serie di abilità legate al profilo del giocatore, che cresceranno sulla base delle attività svolte influendo in maniera avvertibile sulla guidabilità dei mezzi e sulla resistenza del pilota, resta invece un'incognita importante. L'idea -appena accennata dagli sviluppatori nel corso di un'intervista- è affascinante, ma bisognerà valutare il suo impatto sul realismo della simulazione e soprattutto sull'online, in cui sarà necessario che il matchmaking disinneschi le disparità tra utenti di livelli diversi. Per quel che riguarda il gameplay, potete aspettarvi un prodotto più rifinito -ma non lontanissimo- rispetto alla passata edizione. L'esperienza con Sebastien Loeb è servita per sviluppare la simulazione del grip e del consumo delle gomme, mentre da MXGP 2 arriva il ragdoll.
Milestone prosegue quindi il lavoro di affinamento della simulazione, cercando di tener conto -proprio con l'aiuto ed i suggerimenti di Valentino- anche delle modifiche all'elettronica ed alle gomme arrivate in questa edizione del motomondiale.Restando in bilico tra realismo e accessibilità, il team torna a puntare su un modello molto scalabile, ma il tempo a disposizione con la prima build non ci permette di avere un'idea davvero completa sulla qualità della simulazione. È tuttavia evidente, soprattutto in uscita di curva, che il comportamento delle sospensioni sia molto più credibile, imponendo un maggior controllo anche durante i cambi di direzione. Al momento non abbiamo notato miglioramenti evidenti, invece, sui due aspetti che più hanno preoccupato i fan della passata edizione, ovvero l'IA e - soprattutto - il realismo di collisioni e cadute. Aspettiamo comunque di vedere come il nuovo sistema di abilità, a cui abbiamo accennato poco sopra, influirà sull'aggressività della CPU (magari eliminando finalmente l'effetto trenino). Sul fronte tecnico ci sono miglioramenti al sistema di illuminazione e pochi altri interventi davvero avvertibili. La qualità è insomma paragonabile a quella vista in RIDE o nella scorsa edizione di MotoGP, con risultati molto soddisfacenti per piloti e mezzi, ottimamente modellati e texturizzati, e ambienti evidentemente più spogli, con elementi poligonali molto più semplici. Manca ancora un post-processing davvero convincente. Per un miglioramento tangibile, insomma, dovremo aspettare la prossima generazione di titoli Milestone, che abbandoneranno il motore proprietario per salutare l'arrivo di un Engine ben più conosciuto. Ma di questo parleremo fra qualche mese.
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