Pubblicizzo l’autrice Valeria De luca con due dei suoi scritti.
Titolo: Black Cemetery. Il luogo della Perdizione.
Autrice: Valeria De Luca
Genere: Horror, Gotico, Fantasy
Pag. 52
eBook: € 0,99
Cartaceo: € 6,50
Link d’acquisto:
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Kobo:
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e altri store on line sia in ebook che in cartaceo.
Sarà possibile ordinarlo in qualsiasi libreria In Mondadori e La Feltrinelli della vostra città.
La Pagina Fan facebook del racconto:
https://www.facebook.com/b.cemetery
Il blog di Valeria:
http://valeriadeluca1981.blogspot.it/
BIOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA DELL’AUTRICE
Valeria De Luca nasce a Roma il 29/07/1981. Vive a Ladispoli con suo marito Emanuele e sua figlia Alice, nata il 16/01/2013. I suoi studi finiscono al III° anno dell’Istituto Turistico per problemi familiari. Il suo sogno era di laurearsi in psicologia criminale. Si diploma come insegnante di Hop a livello europeo nel 2006. E’ una grandissima tifosa di calcio: l’A.S. Roma. Le piaceva andare allo stadio prima di avere la bambina. Il suo scrittore preferito in assoluto è Stephen King, ha cominciato ad amare i suoi libri all’età di 11 anni. Ha scritto vari articoli sui giornali locali, rilasciato interviste per blog di autori emergenti, per il Tg di Canale 10 e per la radio locale di Ladispoli “Centro Mare Radio”.
Il suo ultimo romanzo “Le Lenzuola Nere di Khloe” è stato presentato presso la Biblioteca Comunale di Ladispoli, nel locale di Testaccio (Roma) “Studio 35” e presso l’Istituto comprensivo Corrado Melone (scuola media).
Bibliografia:
– Emily Noir. Incubi in Monastero – formato cartaceo – edito Arduino Sacco Editore.
– Le Lenzuola Nere di Khloe – formato cartaceo – edito Editoriale Programma.
– La Polvere del Tempo – racconto incluso nell’antologia “ Scritture in libertà”- edito Il Violino Editore.
– Emily Noir. Incubi in Monastero – formato ebook – Self Publisher sum AMAZON.
-Amazon.
– Légami – racconto che ha vinto il concorso “BondageRoma” incluso nell’antologia “Bondage e Roma. Storie di corde nella capitale” uscito l’1ottobre 2014.
– 21 Ottobre 2014 è uscito il racconto horror “Black Cemetery” sia in formato digitale che cartaceo – Self Publishing
Sinossi:
Una Ford Mustang nera sfrecciava per la Black Street. Era diretta verso Dark Myst. John Allen stava per diventare uno scrittore famoso. Aveva vinto un concorso letterario con il suo manoscritto inedito “Incubi Neri”. Un contratto con una nota casa editrice, pronta a sborsare molti dollari per quel manoscritto che ora si trovava nello zaino sul sedile di fianco. Mentre sognava la sua vita grandiosa, qualcosa di strano accadde. Un’ombra nera sfrecciò davanti alla sua Ford. Da quel momento strani avvenimenti si presentarono agli occhi di John Allen: la macchina smetterà di funzionare, l’autoradio farà i capricci e sembrerà che qualche demone si stia impossessando dell’autoradio. John vedrà di fronte a sé un cimitero: BLACK CEMETERY. Qualcosa di oscuro lo attenderà. Una bellissima ragazza è in lacrime su una strana tomba e lui rapito da quei singhiozzi si avventurerà nel bosco del cimitero per aiutarla.
Che cosa ci fa una ragazza in piena notte ai piedi di una tomba?
Perché John molla tutto per correre da lei?
John non conosce la leggenda del cimitero e di Dark Myst…
Le ombre sono pronte ad attenderlo.
Citazione:
“John sentiva i brividi salirgli su per la schiena ma quella voce lamentosa, piena di dolore aveva colpito la sua curiosità. Uscì lentamente dalla Ford, sempre con il cellulare in mano, ormai morto, serviva solo come torcia. Segui’ quel lamento tra i cespugli. Vide un piccolo cartello di legno. Una scritta era stata intarsiata al centro. Avvicinò il cellulare e lesse. “Black Cemetery “.
Qualcuno lo aveva inciso con uno scalpello o con un cacciavite grande. Giro’ in tondo con il cellulare per far luce, ma il raggio era troppo piccolo perché potesse vedere oltre quella boscaglia.
«Cazzo! Mi trovo in un cimitero!».
Continuò a camminare seguendo quel lamento. Più si avvicinava e più vedeva quelle strane luci. Erano dei lumini. Gli si paro’ di fronte un cancello alto di ferro arrugginito. Grazie a quei lumini riuscì a vedere quelle tombe gotiche, ognuna aveva la sua luce. Una lo colpi’ improvvisamente : una tomba metà donna, metà pipistrello. Sopra di essa c’era una donna, seduta, con le mani si copriva il volto e piangeva. Ecco da dove venivano quei lamenti!
Fluidi capelli nero corvo ondeggiavano con il vento. La donna era riversa su se stessa, piena del suo dolore. Una lunga veste nera ricopriva il suo corpo, ma lasciava intravedere i piedi nudi. John Allen voleva varcare quel cancello per correre in suo aiuto, ma il lucchetto arrugginito era collocato con delle catene intorno al cancello.”
Irlanda 1960.
Uno spettrale monastero si ergeva su un colle a strapiombo sul mare. Una gelida e fitta nebbia lo avvolgeva, rendendolo misterioso agli occhi della gente. Emily Noir sarà costretta contro il suo volere ad entrare nel monastero. Vivere lì una vita di solitudine e silenzi. Ma sua madre, ormai morta, entrerà nei suoi sogni e la inviterà a scoprire i segreti e orrori rinchiusi nel monastero.
Riuscirà a mettere in salvo le monache del monastero da un’ombra malvagia che si aggira nel bosco del monastero?
Che cosa si nasconde nel Monastero del Cuore Spinato?
Tanti dolori e sofferenze dovrà affrontare Emily Noir… per arrivare a scoprire i misteri che si celano all’interno del Monastero.
Il booktrailer:
Pagina Facebook:
https://www.facebook.com/EmilyNoirIncubiInMonastero
Link d’acquisto:
Emily Noir.: Incubi in Monastero eBook: Valeria De Luca: Amazon.it: Libri
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costo: € 2,68
“Emily Noir. Incubi in Monastero” uscì nel Dicembre 2011 in cartaceo con Arduino Sacco Editore
Sito internet:
http://www.valeriadeluca.altervista.org
L’e-mail:
[email protected]
Stralcio del romanzo:
Incipit:
Irlanda 1960.
Il Monastero del Cuore Spinato si ergeva su un colle a strapiombo sul mare, frastagliato da grandi scogli. Avvolto da fitte nebbie, creava un’immagine così spettrale, lugubre.
Il canto delle monache risuonava per quel colle deserto, creando un’armonia melodiosa in quel luogo isolato dal mondo.
Emily Noir, in compagnia di suo padre, aveva il timore di suonare il campanello.
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Il cuscino si impregnò di lacrime. Pensò che tra il monastero e la prigione ci fosse poca differenza. Si sentì prigioniera di quelle mura, ma una dolce musica le giungeva all’orecchio… era il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli e questo allietò il sonno di Emily.
Uno strano sogno invase la sua mente.
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La afferrò per un braccio e la portò all’interno di una camera situata nei sotterranei.
All’interno c’era solamente una sedia, un carrello con delle forbici e un rasoio di lato una scopa ma quel che fece sbarrare gli occhi a Emily furono dei grandi sacchi pieni di capelli. Iniziò a urlare, a scalpitare. Entrarono due monache, la trattennero e con la corda la legarono alla sedia. Cominciarono a tagliarle i primi riccioli, Emily a testa china non aveva più lacrime da versare. Madre Badessa la osservava, a braccia conserte, con uno sguardo di trionfo.
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La ragazza si ritrovò a sognare se stessa che camminava nel bosco, un profumo gradevole di fiori le pervase le narici, si sentiva leggera, indosso non aveva abiti, era nuda ma si sentiva a suo agio. Si sentiva di appartenere alla natura, stabilire un contatto con essa.
Un coniglio bianco la osservava da dietro un cespuglio, lei gli corse incontro, il coniglio impaurito scappò, ma Emily non si diede per vinta e gli corse dietro fino ad arrivare a una casa, fatta in pietra, nascosta tra i melograni, si voltò e vide sua madre.
«Piccola, mia! Torna indietro, qui è pericoloso» – disse sua madre preoccupata.
Emily, a quelle parole, iniziò a correre via nel bosco. Aveva paura il cuore le arrivò in gola.
Di colpo Emily si svegliò, sudata e accaldata dalla febbre. Il buio totale della cella non le faceva capire se era sola o se Padre Peter era nascosto tra le ombre della cella.
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“Camminò tanto fino ad arrivare allo strapiombo. Guardò di sotto, notò che il mare era arrabbiato, spingeva forte le sue onde a infrangersi sugli scogli. Il cuore di Emily era come una di quelle onde, si infrangeva e si spezzava in tanti rivoli profumati di mare e salati da far venire sete. Sembrava, quasi, che il mare le parlasse, era presa dai suoi pensieri, la sua mente vagava nell’infinito di quel mare…