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Valeria Majorana: Innata Raffinatezza

Creato il 19 luglio 2011 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Valeria Majorana: Innata RaffinatezzaL’incantesimo che le maghe del mito e della letteratura da Circe a Morgana, fino all’ariostesca Alcina, che di Circe è diretta discendente, gettano sugli uomini, è una palese metafora dell’inganno dell’arte e della sua capacità di simulare la natura. Ecco che anche quelle arti che spesso a torto vengono definite minori rivelano il potere quasi magico che la straordinaria maestria dell’artifex può esercitare sui sensi degli uomini. Così il trompe l’oeil, già nato in età romana per ingannare l’occhio aprendo spazi e vedute sulle pareti di ville solitamente isolate e riparate dai contatti con il mondo esterno, si complica e moltiplica il suo artificio nella sofisticata tecnica di Valeria Majorana che ne ha fatto un’arte intrigante e raffinata con cui trasforma antichi e moderni soffitti in cieli rococò o le pareti di una scala in una galleria di arcadici paesaggi settecenteschi. «Il senso dell’arte per me è qualcosa di innato – afferma Donna Majorana – ma l’incontro con Pino Finocchiaro è stato importante. Lo ebbi come maestro dopo i tredici anni, mi impartì lezioni di disegno e di pittura, poi mi sono trasferita a Roma e qui mi sono iscritta all’Accademia delle Belle Arti dove ho seguito corsi di disegno, nudo ma anche altro.

Valeria Majorana: Innata Raffinatezza

Sempre a Roma, ma avevo già tre figli e quindi con tutti i condizionamenti che ne derivano per altro felici, conobbi il Marchese Roberto Lucifero, in un incontro quasi magico, un personaggio straordinario, fondatore dell’Accademia del Superfluo. Con lui imparai a realizzare i finti marmi, la grisaille e il trompe l’oeil, decidendo di dedicarmi alla decorazione e al restauro». Anni di studi e di ricerca hanno portato Donna Valeria Majorana ad essere una raffinata esecutrice di trompe l’oeil in palazzi, ville e cappelle private facendo rivivere con gusto ed eleganza quest’arte che, attraverso lei, ha valicato i secoli indenne. A Roma, ha effettuato restauri in diversi importanti edifici fra cui Palazzo Massimo alle Colonne. Qui l’opera di Donna Majorana ha interessato il recupero dei trompe l’oeil e di alcuni paesaggi affrescati.

Valeria Majorana: Innata Raffinatezza

Il palazzo, uno dei più importanti di Roma, che da sempre appartiene alla famiglia dei principi Massimo, fu ricostruito nel 1532, dopo l’incendio subito nel sacco di Roma, su un progetto di Baldassarre Peruzzi. Donna Majorana ha realizzato ex novo dei trompe l’oeil dalla squisita raffinatezza e in perfetta armonia con le antiche prestigiose dimore che hanno visto la sua opera, e che originariamente erano spoglie di decorazione. Valeria Majorana, pur lavorando per privati, s’impunta a volte sulle richieste del committente: «la decorazione deve seguire l’andamento della struttura perché la decorazione diventa parte della struttura». Ripercorrendo con la memoria i suoi lavori, mostra adorabili uccellini che sembrano pronti per spiccare il volo dopo un canto melodioso; è l’inganno dell’arte del suo trompe l’oeil che sa dare queste soavi sensazioni.

Valeria Majorana: Innata Raffinatezza


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