Valerio Evangelisti - Nicolas Eymerich, inquisitore

Creato il 24 gennaio 2011 da Vomitoergorum @Old_Glory
Autore: Valerio EvangelistiEditore: Mondadori (Piccola bilbioteca)Pagine: 276Voto: 2/5Pagina di Anobii
Trama del libro:
Pubblicato negli Urania nel 1994, "Nicolas Eymerich, inquisitore" segna l'esordio nella narrativa italiana del protagonista di una delle saghe più amate, che ormai da anni ha conquistato un pubblico di lettori ben più ampio (e per certi versi esigente) rispetto ai soli appassionati di fantascienza. Basato su un inquisitore catalano realmente esistito nel Trecento, la creatura di Evangelisti è un uomo intollerante e spietato, ma anche intelligente, coltissimo, dotato di spirito e coraggio, insieme privo di dubbi e tormentato, impegnato con inesauribile energia in una lotta contro culti pagani, sette demoniache e misteriose forze maligne. Le sue avventure si svolgono nel luogo che gli appartiene, l'Europa medievale popolata di cristiani, ebrei, musulmani ed eretici; ma anche in piani temporali diversi, dal nostro passato prossimo fino al futuro più remoto. Perché il Nemico di Eymerich è un'entità metafisica che ripropone attraverso i secoli un'unica, eterna sfida. Un Nemico che può subire solo sconfitte brevi e temporanee...
 Commento personale e recensione:
Mah. Mah. Ed ancora mah. Questa lettura mi ha portato un misto di delusione ed un misto di speranza per le parti successive della saga di Eymerich. Questo è il primo della seria e forse per questo ho notato un certo acerbo modo di scrivere e di porre le sue originali idee. Sinceramente spero non si siano basati solo su questo coloro che gridano al capolavoro, perchè qui ne siamo ben lontani. La storia si svolge su tre differenti binari: uno ambientato nel medioevo, uno nel presente ed uno nel futuro. Il migliore, ed il più corposo, è quello che vede come protagonista l'inquisitore Nicolas Eymerich. Evangelisti (lo avevo già notato in passato con Tortuga) è abbastanza attento ai dettagli storici, e non ci annoia. Inizialmente poteva addirittura sembrare una sorta de Il nome della rosa... Scritto coi piedi e senza troppo pathos. Ma comunque un buon inizio. Peccato poi che scada nell'assurdo e nell'inspiegabile. Le torie che stanno alla base del tutto sono interessanti, peccato che la loro messa in pratica sia svogliata, tirata via. Troppo semplicistica. L'ambientazione presente è decisamente calcata ed inverosimile, un adattamento forzato per seguire la trama del libro. L'ambientazione futuristica invece decisamente inutile. Una sorta di cornice che spiega poco o niente.
Resto però fiducioso per i prossimi lavori.

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