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Vallanzasca – Gli Angeli del Male - La Recensione

Creato il 23 gennaio 2011 da Giordano Caputo
Vallanzasca – Gli Angeli del Male - La RecensionePresentato fuori concorso all’ultima edizione del Festival di Venezia e protagonista di numerose polemiche da parte della stampa italiana, arriva nelle sale “Vallanzasca – Gli Angeli del Male” ultimo lavoro da regista firmato Michele Placido, liberamente ispirato al libro “Il Fiore del Male” scritto dal giornalista Carlo Bonini insieme a Renato Vallanzasca.
Come in “Romanzo Criminale” anche in questo frangente Placido torna ad occuparsi di una banda criminale, e messa da parte quella della Magliana di Libano, Freddo e Dandi, si sposta su quella della Comasina che vedeva come unico leader Renato Vallanzasca.
Ad interpretarlo c’è Kim Rossi Stuart che già aveva collaborato con Michele Placido proprio in “Romanzo Criminale” dove vestiva i panni de “Il Freddo”. Tra gli altri nel cast, Filippo Timi, Valeria Solarino, Paz Vega e Francesco Scianna.
Ambientato nell’affascinante Milano anni ’70, assistiamo all’ascesa e alla resa di uno dei maggiori criminali italiani degli ultimi anni. Tra rapine, sequestri, carcerazioni, processi e fughe, scopriremo che era il “Vallanzasca criminale” ma soprattutto com'era il “Vallanzasca uomo”.
Il tutto però nel ritratto molto personale fatto da Michele Placido, che dipinge il bandito milanese come una vittima del suo stesso destino, avviato sin da bambino alla vita criminale e quindi impossibile da raddrizzare. Cattivo? Non esattamente, visto che questo gangster è anche disposto a sacrificare se stesso per salvare la sua banda e i suoi amici, e anche di mutilarsi per negoziare un trasferimento nel carcere più vicino alla vita di suo figlio appena nato.
Ne esce quindi un profilo di un uomo intelligente, ironico e anche umano, che diventa via via sempre più affascinante per chi lo vede e che magari non è nemmeno poi così distante dalla verità, considerando che in una scena (non inventata) vediamo un Vallanzasca carcerato che riceve lettere su lettere da casalinghe italiane disposte a tutto pur di trasgredire con lui.
Il merito di questo ottimo lavoro però va anche al monumentale Kim Rossi Stuart, il quale è riuscito a calarsi alla perfezione nel personaggio centrando un’interpretazione straordinaria. L’attore romano ci teneva talmente tanto ad interpretare questo ruolo che non solo ha pregato Placido di lavorare al progetto (che il regista aveva precedentemente scartato), ma ha anche partecipato alla sceneggiatura del film e preso lezioni di dialetto milanese per la dizione, che nel film è pressoché impeccabile. Ancora una volta a conferma del suo grande professionismo.
Vallanzasca – Gli Angeli del Male - La Recensione
Un ‘altra conferma è Filippo Timi, già visto in “Come Dio Comanda”. Questa volta è alle prese con un criminale fuori di testa, scheggia impazzita della banda di Renato nonché drogato fino al collo. Bravo a non eccellere troppo nonostante il suo personaggio poteva spingerlo a strafare, ma che invece riesce a mantenere sempre la giusta carica. Da sottolineare il duetto in carcere tra lui e Kim Rossi Stuart. In una scena di rara bellezza.
Buone anche le prove femminili, anche se nel film vestono tutte un ruolo molto marginale visto che spesso sono le pupe dei criminali. Quelle a cui è concesso più spazio sono la brava Valeria Solarino, nei panni della prima moglie di Vallanzasca, e Paz Vega che interpreta la futura terza moglie del criminale.
Insomma, ancora una volta Michele Placido si conferma un ottimo regista di film, e un grande regista di attori, uno dei migliori in Italia. Lo aveva dimostrato già in passato e lo ratifica anche stavolta, le interpretazioni nei suoi (ultimi) film sono sempre impeccabili.
E tornando alle polemiche a lui rivolte. Anche se può esser vero che il regista pugliese si faccia prendere abbastanza la mano nel descrivere questo “Bad Boy” invaghendosi di lui durante il corso del film, fino a dichiarargli amore nell’ultima scena, non si può di certo criticare un film così, praticamente perfetto dall’inizio alla fine e con il pregio non da poco di tenerti costantemente incollato alla poltrona grazie ad un ritmo sempre serrato.
Trailer:

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