Vallefiorita, piccolo centro del catanzarese . E’ agguato . Uccisi nella tarda sera del 18 febbrai Giuseppe Bruno,39 anni, e Caterina Raimondi, di 29. I due sono stati colpiti da una raffica di kalashnikov.
Ancora sconosciuti i motivi che possano aver portato all’omicidio a sangue freddo anche se si sospetta la criminalità organizzata.
Probabilmente ci sarebbe un collegamento con una faida locale, forse a sparare è stata l’ndrangheta.
Si tratta di una esecuzione a sangue freddo, Bruno e Raimondi sono morti all’instante.
Secondo quanto emerge dalla lettura di alcune agenzie stampa Bruno era organico alla criminalità organizzata. E’ questa l’ipotesi investigativa su cui stanno lavorando i carabinieri del Reparto operativo provinciale di Catanzaro insieme ai colleghi della Compagnia di Girifalco, sotto la cui giurisdizione si trova il comune di Vallefiorita.
Giuseppe Bruno sarebbe stato a capo del clan che controllava il centro del catanzarese, avendo preso il posto del fratello Gianni ucciso in un agguato tre anni fa.
Ma l’uomo, sempre secondo l’ipotesi che i militari dell’Arma considerano più attendibile, avrebbe tentato di espandere il proprio potere anche fuori dal paese, scontrandosi con altre cosche. Da qui la decisione di ucciderlo, mettendo in piedi un agguato in pieno stile mafioso.