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Una immensa ferita ha violentato ieri mattina il monte Cornetto alto 1899 metri. Una frana staccatasi dal pilastro nord est del vajo Stretto, stimata in oltre cento metri d'altezza per cinquanta di base, ha trasformato l'orografia di una delle zone più apprezzate dagli alpinisti. Un'ondata di roccia calcolata in più di 5 mila tonnellate di roccia si è così riversata nella valle sottostante, danneggiando seriamente la strada che dal Pian delle Fugazze porta all'Ossario, immediatamente chiusa al traffico sia veicolare che pedonale. «È sotto la nostra competenza da sei mesi e sarà riaperta solo quando avrò la certezza che non ci saranno altri crolli», annuncia il sindaco di Valli del Pasubio, Armando Cunegato, alle prese con una nuova emergenza. Quasi non bastassero quelle che già gravano sul paese valligiano. La tragedia è stata sfiorata di pochissimo. Il disastro sulla catena del Sengio Alto è avvenuto intorno alle 10 di ieri, un'ora in cui se le condizioni meteo fossero state buone quella zona avrebbe potuto essere gremita di escursionisti domenicali. Invece, in quel momento solo un solitario alpinista passava di lì, sfidando la neve che scendeva a grossi fiocchi fin dalla notte precedente. Sentito il boato che ha fatto tremare i polsi, si è reso subito conto del crollo ed ha dato l'allarme col telefonino I volontari del Soccorso alpino del Cai di Schio sono stati i primi ad intervenire, accertando che nessuna persona, per fortuna, era stata colpita dai massi.
Il fragore generato dall'imponente frana è riecheggiato per tutta l'alta Val Leogra. Alcuni macigni del diametro di almeno 5 metri sono giunti fino alla strada per l'Ossario, devastandola all'altezza di malga Cornetto. L'edificio è stato risparmiato per pura coincidenza, dato che i massi l'avrebbero sicuramente ridotta ad un cumulo di macerie se solo il loro percorso fosse deviato di appena qualche metro. (Fonte: Il Giornale di Vicenza)