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Vallone di Comboé?

Creato il 03 novembre 2011 da Patuasia

Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.

Vallone di Comboé?

Il vallone di Comboé come si presenta oggi.

Per anni ci siamo chiesti quale fosse la ragione reale di un progetto che sembrava non avere alcun significato economico. Anche le persone che partecipavano alle varie iniziative a sostegno della campagna (marce nel vallone, serate, ecc) ci chiedevano: ma che vogliono fare? Più volte abbiamo pubblicamente girato la domanda ai diretti interessati (Comune di Charvensod e Amministrazione Regionale). Le risposte, che ci sono sempre sembrate insufficienti, erano: per ristrutturare gli alpeggi diroccati e rendere più agevole la vita del conduttore in quello attualmente attivo. Tutti risultati ottenibili in altro modo: per esempio utilizzando l’elicottero per il trasporto dei materiali per le ristrutturazioni e costruendo una monorotaia e una breve pista per agevolare il conduttore. Ma perché una strada costosa, pericolosa ed impattante? In breve, sono arrivate le ruspe per realizzare un cosiddetto “miglioramento fondiario”.  La zona umida nella parte inferiore del vallone è stata interamente prosciugata, la cotica erbosa asportata e la terra spianata e pareggiata dalle ruspe. Il torrente Comboé nella parte superiore del vallone è attualmente secco, così come il laghetto che si trova nei pressi dell’alpeggio oggi attivo. Sappiamo che le acque torneranno a scorrere, ma sappiamo anche che una torbiera non esisterà più. Al suo posto vedremo l’irrigazione a pioggia e una vegetazione diversa da quella autoctona

Il Circolo Legambiente Valle d’Aosta considera deplorevoli interventi siffatti in un’area di alta montagna, ma li ritiene gravissimi quando, come in questo caso, vanno a modificare profondamente gli habitat di un’area protetta. Il Vallone di Comboé, infatti, è compreso nella Zona di Protezione Speciale Mont Avic-Monte Emilius. Ci chiediamo, se sia questo il modo in cui la Regione intende tutelare e valorizzare le nostre bellezze naturali.


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