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Osservavo la mia libreria di ebook (qui). Il Desiderio di Mordere e Il Clan delle Penne parlano di Vampiri. Poi c'è Neque Cruorem Imbibo, che uscirà il prossimo mese (spero), e i suoi due seguiti. I Vampiri appaiono spesso nei miei scritti e mi domandavo quale fosse il motivo. Prima de Il Desiderio di Mordere non avevo mai scritto nulla su questo tema, poi è stata una escalation continua. In questi giorni sto rileggendo gli ultimi tre racconti che ho citato. E' stato proprio mentre leggevo questi racconti che mi son chiesto quale fosse il motivo perché continuavo a scrivere racconti per Vampiri. Il fatto è che quella trilogia mi ha ispirato altre idee per altri due episodi di questa saga. Insomma... quali ingranaggi ruotano in questa girandola creativa sanguinaria?
Soprattutto: Chi sono i Vampiri?
Il vampiro è un essere mitologico o folkloristico che sopravvive nutrendosi dell'essenza vitale (generalmente sotto forma di sangue) di altre creature, nonché una delle figure dominanti del genere horror.
Nonostante la speculazione sostenuta dallo storico letterario Brian Frost secondo la quale la credenza dei vampiri "potrebbe risalire alla preistoria", il termine vampiro divenne popolare solo agli inizi del XVIII secolo, in seguito all'influenza delle superstizioni presenti nell'Europa dell'est e nei Balcani, dove le leggende sui vampiri erano molto frequenti. Allo stesso tempo, nacquero altri termini, come vrykolakas in Grecia e strigoi in Romania. La superstizione nei confronti dei vampiri crebbe a tal punto da far nascere una grave isteria collettiva che portò alla morte di numerose persone accusate di vampirismo.
I folkloristici vampiri dell'Europa dell'est presentavano una notevole varietà di rappresentazioni, dal simile agli umani al cadavere putrefatto. Fu il successo del romanzo Il vampiro di John Polidori (1819) ad instaurare la carismatica e sofisticata figura del vampiro nelle arti che influenzò le opere vampiresche del XIX secolo e ispirò personaggi come Varney il Vampiro e il Conte Dracula.
È però il romanzo Dracula, scritto nel 1897 da Bram Stoker, ad essere considerato la quintessenza del romanzo vampiresco e che fornì le basi per le opere moderne. Dracula trattò una mitologia costituita da lupi mannari e altri demoni dando voce "allo stato d'ansia di un'epoca" e "alla paura della società patriarcale vittoriana". Il successo di questo libro fece nascere un distintivo genere vampiresco che è ancora popolare nel XXI secolo, con un'impressionante collezione di libri, film, videogiochi e serie televisive.
(fonte: wikipedia)
Oggi i Vampiri sono visti con occhi ben differenti dal passato. Sono creature dai nobili sentimenti, romantiche, spesso carismatiche, ricche, e glamour. Hanno il meglio che il mondo può offrire e, ogni tanto, rinunciano persino alla loro natura di succhia-sangue per non fare del male all'uomo. Certo, i vampiri non sono tutti uguali. Ci sono i Cullen, ma ci sono anche Spike e Angel. C'è anche Blade. Ci sono quelli di Underworld e... anche quelli de Dal Tramonto all'Alba. Senza contare la spietata Jennifer. Buoni o cattivi, spietati o glitterati, i vampiri oggi non sono più quelli di una volta. C'è chi ha persino tentato di intervistarne uno... probabilmente nessuno, ai tempi di Dracula, avrebbe avuto questo coraggio.Io, il libro di Bram Stoker, non l'ho mai letto. Ora è dentro al mio Kindle e presto risolverò questa mia mancanza ma, ammetto che non mi abbia mai attirato per colpa di un semplice pregiudizio: Stoker parla di una terra che non ha mai visitato. Lui non c'è mai stato in Transilvania. Questo mi ha sempre dato un po' di fastidio... io, per esempio, in Transilvania ci sono stato e, ammetto che non è come me la sarei aspettata. Però ci sono stato.
Certo, esistono anche altri tipi di vampiri. Claudio Vergnani ce li ha presentati in tutta la loro crudezza. Feccia, incapace quasi di sviluppare un ragionamento. Vittime inconsapevoli di un sistema, costrette a vivere sino alla putrefazione delle carni e in continua ricerca di sangue umano. Anche tra loro ci sono ranghi così come esistono tra di noi. Ci sono i Giusti, i Maestri, ma c'è anche la "carne da cannone". Proprio come da noi.
Ma belli, brutti, glitterati, in putrefazione, malvagi, selvaggi, innamorati, romantici, vestiti di pelle o di stracci, i Vampiri hanno fascino per la loro pura essenza. Sono liberi. Assolutamente liberi. Immortalmente liberi. Non lavorano per sopravvivere, non seguono costumi, non sono imbrigliati dalla società, non possiedono vincoli morali e materiali. Li invidiamo? Ne siamo sedotti? Noi siamo le loro vittime ideali perché... perché non li temiamo realmente, noi vorremmo essere come loro, probabilmente. E come sempre, ciò accade perché della loro natura noi vediamo solo le cose belle.