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Vampiri amanti (The vampire lovers)

Da Paultemplar

Vampiri amanti (The vampire lovers)

E’ un giorno di festa in casa del generale Spildorf.
Laura, la sua adorata figlia, festeggia il compleanno in compagnia del fidanzato Karl, della sua migliore amica Emma e di suo padre Morton.
Mentre la festa volge al termine, arriva inattesa una contessa amica del generale, che chiede a quest’ultimo di accogliere e ospitare per qualche tempo sua figlia Marcilla dovendosi assentare dal paese.
Laura stringe amicizia con Marcilla, ma in breve tempo la ragazza inizia ad accusare i sintomi di una strana malattia che la porta ben presto alla tomba.
Lo stesso avvenimento si produce a casa di Morton; una donna affida all’uomo sua figlia Carmilla che diventa amica di Emma; nel frattempo altre ragazze hanno avuto la stessa triste sorte di Laura e in casa Morton sembra rivivere lo stesso dramma di casa Spildorf.

Vampiri amanti (The vampire lovers)
Peter Cushing è il generale Spildorf

Carmilla infatti seduce la giovanissima Emma, nonostante sulla ragazza vigilino la signorina Peraudaux sua governante  e il maggiordomo Ranton.
Carmilla è una vampira, che soggioga la Pereaudaux e Ranton; la creatura infernale sta per portare alla morte anche Emma, ma nel frattempo accadono alcune cose.
Il barone Joachin Von Hartog, amico di Spildorf e di Morton, li accompagna alla residenza dei Karnstein, un castello nel quale il barone ha dato la caccia a tutti i componenti della famiglia uccidendoli uno per uno, fermandosi solo davanti all’impossibilità di rintracciare la tomba di Mircalla Karnstein.
Nel frattempo Karl è arrivato a casa Morton, dove dovrà lottare disperatamente per salvare Emma, ormai preda della vampira.

Nai due fotogrammi la splendida Ingrid Pitt, che interpreta Mircalla/Carmilla

Von Hartog, Spildorf e Morton riescono alla fine a trovare la tomba di Mircalla Karnstein e a porre fine alla sua esistenza; scompare così la sanguinaria vampira, incarnatasi con i nomi di Carmilla,Marcella e Mircalla.
E’ la fine di un incubo per i protagonisti della storia.
Vampiri amanti, traduzione letterale di Vampire lovers, diretto da Roy Ward Baker nel 1970 è uno dei più famosi prodotti targati Hammer e segna l’inizio di una trilogia che diverrà famosa come la trilogia Karnstein, dal nome della protagonista di questo film e che includerà anche Mircalla, l’amante immortale (dello stesso anno, titolo originale Lust for a Vampire) e Le figlie di Dracula (1971, titolo originale Twins of Evil)

Vampiri amanti (The vampire lovers)

Vampiri amanti (The vampire lovers)

Un film che riprende la tradizione vampiresca aggiungendoci forti connotazioni gotiche unite a un pizzico di erotismo saffico, ma che si distingue dalla abbondante produzione del genere vampiresco sia per l’eleganza sia per la splendida fotografia che caratterizzano la pellicola.
Tratto dal romanzo Carmilla di Sheridan Le Fanu, questo film almeno alla sua uscita non ebbe grande fortuna, il che resta abbastanza inspiegabile ancora oggi, vista la fama assunta dal film negli anni successivi fino a quella di autentico cult anni 70.

Inspiegabile alla luce dei pregi della pellicola, che vanno dall’estrema cura dei dettagli alla buona sceneggiatura del film alla scelta sapiente del cast, nel quale brilla prepotente Ingoushka Petrov divenuta famosa come Ingrid Pitt.
L’attrice di origini polacche (nata nella tristemente famosa Treblinka), scomparsa a novembre dello scorso anno all’età di 73 anni, dà corpo ad un personaggio indimenticabile.
Accanto a lei la solita sicurezza rappresentata da Peter Cushing, uno degli attori di punta della ambiziosa Hammer; l’attore inglese è come al solito impeccabile, così come se la cavano egregiamente le due belle protagoniste dei ruoli delle due ragazze vittime di Mircalla/Carmilla, ovvero Madeline Smith nel ruolo di Emma Morton e Pippa Steel in quello di Laura Spielsdorf.

Vampiri amanti (The vampire lovers)

Come più volte accennato nel corso delle mie recensioni, la critica parruccona e inamidata dell’epoca ( e non solo) storse il naso con aria di sufficienza davanti a questo gradevolissimo prodotto; il genere horror e gotico è stato da sempre considerato di serie B, con buona pace degli aficionados del cinema vampiresco che hanno mal digerito nel corso degli anni l’accostamento di questo particolare genere cinematografico a film di ben altra fattura, anch’essi bollati come B movie ovvero i vari film sugli Zombie, sui lupi mannari o sulle creature mostruose come Franknstein.
Un destino che accomuna purtroppo un enere che pure ha espresso ottimi lavori.

Vampiri amanti (The vampire lovers),un film di Roy Ward Baker. Con Peter Cushing, George Cole, Ingrid Pitt Titolo originale The Vampire Lovers. Horror, durata 91 min. – Gran Bretagna 1970

Vampiri amanti (The vampire lovers)

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Vampiri amanti (The vampire lovers)

Ingrid Pitt: Marcilla/Carmilla/Mircalla Karnstein
George Cole: Roger Morton
Kate O’Mara: la governante
Peter Cushing: Generale von Spielsdorf
Ferdy Mayne: il dottore
Douglas Wilmer: Barone Joachim von Hartog
Madeline Smith: Emma Morton
Dawn Addams: la Contessa
Jon Finch: Carl Ebhardt
Pippa Steel: Laura

Vampiri amanti (The vampire lovers)

Regia     Roy Ward Baker
Soggetto     Sheridan Le Fanu
Sceneggiatura     Harry Fine, Tudor Gates, Michael Style, Tudor Gates
Casa di produzione     Hammer Film Productions
Fotografia     Moray Grant
Montaggio     James Needs
Musiche     Harry Robertson
Scenografia     Scott MacGregor

Vampiri amanti (The vampire lovers)

Le recensioni qui sotto appartengono al sito www.davinotti.com

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Vampiri amanti (The vampire lovers)


Dominato da un vago ed implicito lesbismo il film, ottimamente fotografato da Moray Grant, rappresenta il primo horror diretto da Baker, e anche il primo segmento di una serie targata Hammer ed ispirata alla novella Carmilla di LeFanu, in precedenza saccheggiata nel Vampyr di Dreyer, nel film di Mastrocinque e ne Il Sangue e la Rosa di Vadim. Ottima la scelta di suddividere il tono fotografico in due parti: quella iniziale e lenta, è infatti dominata dalla fiòca luce della Luna piena; la seconda parte, concitata e caratterizzata dall’entrata in scena di Cushing, assume tonalità più fredde…

Non male questo film, targato Hammer, dedicato alla Carmilla (o Mircalla, a seconda dei casi) creata dalla penna di Le Fanu. La storia regge bene, gli attori sono bravi, Ingrid Pitt è molto bella e la fotografia è ottima; possiamo solo notare che alcuni eventi narrativi rimangono un po’ vaghi (vedi il vempiro maschio a cavallo). Non siamo di fronte ad un capolavoro, ma gli amanti del genere troveranno pane per i loro denti (canini ovviamente).

Primo capitolo della saga Hammer dedicata alla figura di Carmilla, il film si basa sulla presenza della brava Ingrid Pitt, che riesce a incarnare sensualità e morte. Da notare la breve ma intensa partecipazione di Dawn Adams e i tocchi lesbici della sceneggiatura.

La figlia di un famoso Generale conosce la bella Mircalla. Poco dopo si ammala e muore misteriosamente, mentre Mircalla svanisce nel nulla. Qualche tempo dopo Mircalla riappare in un’altra abitazione. Bella versione ad alta tasso lesbo del romanzo di LeFanu. Ben diretto dall’ottimo Baker è splendidamente recitato da un bel gruppo di attori: dalla Pitt, affascinante, alla O’Mara, alla Adams, passando per Cole, Mayne, Finch e, sopratutto, da uno strepitoso Peter Cushing.

Tra i più belli del genere, davvero emancipato e dotato di ottime protagoniste, brave e molto belle anche senza le contaminazioni chirurgiche estetiche oggi molto apprezzate. Trama consistente nella struttura e ottima fotografia, ma il valore aggiunto sta nella coppia Pitt-Cushing. La vampira è cattiva e sessualmente capricciosa, usa gli uomini e quindi la metafora del femminismo si percepisce ulteriormente. Il tema “core” di Le Fanu trova qui una esemplare configurazione cinematografica. Liberale e libertino!

La Hammer cerca lo svecchiamento introducendo tocchi di lesbismo (molto moderati comunque) e qualche nudo. Secondo me non è uno dei migliori della casa inglese ma comunque è godibile: ci sono un’ottima atmosfera, una sensualissima Ingrid Pitt e il sempreverde Cushing (che però appare molto poco). Il ritmo è un po’ fiacco, soprattutto il finale l’ho trovato poco emozionante, ma comunque almeno una volta si può vedere.

Strepitosa serie! Le prime “donne nude” che, ragazzino, vidi sullo schermo (a parte la schiena e il “retro cosce” cellulitico di Michèle Mercier intraviste nei film della serie “Angelica”) nell’ormai lontano 1971-72. Mi invaghii perdutamente non di Ingrid Pitt (troppi “pannicoli adiposi”…) ma di Madeline Smith (e della Yutte Stensgaad del 2° episodio del ciclo, Mircalla, l’amante immortale). Il terzo, Le figlie di Dracula, non lo vidi all’epoca, l’ho recuperato in anni recenti in dvd (infatti ho un rapporto diverso, con il terzo capitolo).

Notevole horror gotico della Hammer: la regia, l’ambientazione, la fotografia e la sceneggiatura sono di pregio; la vicenda della demone vampira e bisessuale è intrigante e tratteggiata con cura. Nel suo genere appare
Pacata nei colori e nell’ottima fotografia ma ardente nei contenuti, tutta venata da saffiche pulsioni, la pellicola è un buon esemplare delle produzioni tarde targate Hammer quando il sesso non era più un tabù. Una Pitt fantastica, esplosiva e dalla recitazione istintiva è una vampira che predilige giovani donne, prima da circuire e poi da sfruttare, per placare la sua sete di sangue. Ottimo cast, più che solida la regia di Baker, forse qualche piccola pecca nella sceneggiatura ma nel complesso un film di genere coinvolgente e molto ben fatto.

È il 1970 e la Hammer può permettersi di affrontare il tema sessuale di Carmilla. Uno dei migliori horror di questa casa di produzione inglese dell’ultimo periodo. La sceneggiatura è solida, Baker dirige bene il cast, tra cui Ingrid Pitt nel ruolo della vampira, che usa gli uomini e sembra preferire le donne che ghermisce di notte. C’è Cushing in una parte importante e ben recitata anche se appare poco. Bello il prologo con la nebbia nel più classico stile gotico.

Vampiri amanti (The vampire lovers)

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