Vanessa Van Basten – “La stanza di Swedenborg” TAXI DRIVER RECORDS
A quasi dieci anni dalla sua prima pubblicazione, ritorna ora disponibile - per la prima volta in vinile - “La stanza di Swedenborg”. Originariamente pubblicato da Cold Current Productions/Radiotarab Records/Noisecult/Eibon Records nel 2006 e ormai esaurito da tempo, è la genovese Taxi Driver Records a farsi carico dell'onore di ripubblicare l’esordio dei VanessaVanBasten, a suo modo ormai un piccolo classico del post-rock italiano.
Il lavoro di cui mi occupo questa volta è in realtà una ripubblicazione: la prima uscita risale infatti al 2006 e l'originale è da tempo esaurito.A riproporre il disco in questione è la genovese TAXI DRIVER RECORDS, come genovese è il gruppo VANESSAVAN BASTEN.Non mi piace etichettare i gruppi musicali, incasellandoli in uno dei vari generi dai nomi più disparati, ma per dare un'idea ai lettori bisogna in qualche modo rifarsi ad alcune definizioni... la musica dei Vanessa Van Basten viene definita post-rock, ma anche shoegaze o doom-metal.Confesso che ho dovuto fare alcune ricerche in rete per capire meglio di che cosa si tratti!Cercando di dare una spiegazione più semplice, direi che il sound è alquanto “dark”, con chitarre distorte ed atmosfere dilatate, non disdegnando la melodia.Ma veniamo agli otto brani del disco, tutti suonati ed elaborati da Morgan Bellini (ideatore, fondatore e per un buon periodo one man band) alla voce, chitarre, synth, percussioni,armonica a bocca ecc., con l'aiuto di Stefano Parodi al basso e synth.
1 La stanza di Swedenborg: il brano che da il titolo al disco inizia con una voce che recita un racconto, accompagnata da suoni di chitarra. Già dall'introduzione i VVB catturano l'attenzione dell'ascoltatore... il racconto si fa poi più incalzante fino ad un “esplodere” delle chitarre...2 Love: una sorta di collegamento tra il brano precedente ed il successivo (soli 40 secondi!)3 Dole: chitarre distorte e voce campionata che disegnano una bella melodia in un'atmosfera dilatata4 Giornada de oro: l'inizio ci porta in territori diversi rispetto ai brani precedenti: una chitarra
a acustica che ritma una ballata, fino all'ingresso prepotente di chitarre, percussioni e basso
5
Il faro: altro bellissimo brano, più dolce e melodioso, fa pensare a spazi ampi o all'oceano che forse possiamo osservare dal faro che dà il titolo al brano. Floater: chitarra, basso, percussioni, una melodia arrembante, in crescendo, che fa “fluttuare” la nostra mente.7 Vanja: decisamente più cupo ed introverso questo pezzo... più...”dark”?8 Good morning Vanessa Van Basten!: il più spigoloso e forse ostico dei brani del disco... ma va bene così: buongiorno Vanessa Van Basten! Qui finiscono i sogni ed è ora di risvegliarsi, di tornare alla realtà...Un disco veramente interessante, con alcuni brani molto molto belli! Peccato che lavori come questo non godano dell'opportuna promozione... per fortuna la TAXI DRIVER RECORDS ha deciso di ridistribuirlo, permettendo a me ed a, spero molti, altri di poterlo conoscere!