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Vangelo del 13 Marzo 2013

Creato il 05 marzo 2013 da Lory663

Vangelo del 13 Marzo 2013 Salmi 145(144),8-9.13cd-14.17-18. 
Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all'ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Il tuo regno è regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie,
santo in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a quanti lo invocano,
a quanti lo cercano con cuore sincero.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 5,17-30. 

Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero».
Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa.
Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole;
il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio,
perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso;
e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo.
Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno:
quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Meditazione del giorno 
Vangelo del 13 Marzo 2013 Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Nord Africa) e dottore della Chiesa  Discorso 98 (Nuova Biblioteca Agostiniana)
« È venuto il momento in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio »
"Svégliati, o tu che dormi, déstati dai morti e Cristo ti illuminerà" (Ef 5, 14). Si chiamano spesso "dormienti" anche quelli morti visibilmente. Orbene, tutti senza eccezione dormono per Colui che può svegliarli. Per te invece è morto uno che, per quanto lo scuoti, per quanto lo tocchi, ... non si sveglia. Per Cristo invece dormiva quel giovinetto al quale disse: "Alzati!" e quello immediatamente si alzò(Lc 7, 14). Nessuno sveglia un altro nel letto tanto facilmente quanto Cristo sveglia i morti nel sepolcro. ...
"Già manda cattivo odore poiché è di quattro giorni" (Gv 11, 39). Arrivò dunque il Signore, al quale naturalmente tutto era facile... Quando il Signore fece sentire il suo alto grido, si ruppero i legami di quella abitudine tirannica. Si spaventarono le potenze degl'inferi e Lazzaro fu restituito alla vita... Lo stesso morto da quattro giorni, per il Cristo, era solo uno che dormiva.
Considerate in quale maniera Lazzaro fu risuscitato. Uscì fuori dal sepolcro, ma non poteva camminare. Il Signore disse allora ai discepoli: "Scioglietelo e lasciatelo andare". Egli risuscitò il morto, essi lo sciolsero dalle bende con cui era fasciato. Dovete capire che un particolare potere è proprio della maestà di Dio che risuscita. È dalla parola della verità (1Gv 1,1) ch'è rimproverato uno che si trova in una cattiva abitudine. ...Dopo le rampogne e dopo i rimproveri gli uomini non sono lasciati forse alle proprie riflessioni e cominciano a rimuginare tra sé quanto è deplorevole la loro vita, da quale orrenda abitudine sono oppressi? In seguito, sentendo dispiacere di se stessi, decidono di cambiar vita. Questi tali, ai quali dispiace quello che sono stati, sono risorti, sono tornati alla vita, ma, pur essendo tornati alla vita, non sono in grado di camminare. ... È necessario dunque che chi è tornato in vita sia sciolto da quei legami e così gli sia consentito di camminare. Andò questa incombenza ai suoi discepoli, ai quali disse: "Ciò che scioglierete sulla terra, sarà sciolto anche in cielo" (Mt 18,18).



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