Magazine Religione

Vangelo del giorno 10 dicembre 2015

Creato il 11 dicembre 2015 da Lory663
Antifona d'ingresso
Tu sei vicino, o Signore;
tutte le tue vie sono verità.
Fin da principio ho conosciuto
dalla tua testimonianza
che tu sei in eterno. (cf. Sal 119,151-152) 
 Vangelo del giorno 10 dicembre 2015
PRIMA LETTURA (Is 41,13-20)
Io sono il tuo redentore, il Santo d’Israele.
Dal libro del profeta Isaìa
Io sono il Signore, tuo Dio,
che ti tengo per la destra
e ti dico: «Non temere, io ti vengo in aiuto».
Non temere, vermiciattolo di Giacobbe,
larva d’Israele;
io vengo in tuo aiuto – oràcolo del Signore –,
tuo redentore è il Santo d’Israele.
Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova,
munita di molte punte;
tu trebbierai i monti e li stritolerai,
ridurrai i colli in pula.
Li vaglierai e il vento li porterà via,
il turbine li disperderà.
Tu, invece, gioirai nel Signore,
ti vanterai del Santo d’Israele.
I miseri e i poveri cercano acqua ma non c’è;
la loro lingua è riarsa per la sete.
Io, il Signore, risponderò loro,
io, Dio d’Israele, non li abbandonerò.
Farò scaturire fiumi su brulle colline,
fontane in mezzo alle valli;
cambierò il deserto in un lago d’acqua,
la terra arida in zona di sorgenti.
Nel deserto pianterò cedri,
acacie, mirti e ulivi;
nella steppa porrò cipressi,
olmi e abeti;
perché vedano e sappiano,
considerino e comprendano a un tempo
che questo ha fatto la mano del Signore,
lo ha creato il Santo d’Israele.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 144)
Rit: Il Signore è misericordioso e grande nell’amore.
O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Facciano conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Canto al Vangelo (Is 45,8)
Alleluia, alleluia.
Stillate, cieli, dall’alto
e le nubi facciano piovere il Giusto;
si apra la terra
e germogli il Salvatore.
Alleluia.
VANGELO (Mt 11,11-15)
Non ci fu uomo più grande di Giovanni Battista.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!».
Commentoa cura di  Monaci Benedettini Silvestrini Ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Il brano evangelico è preceduto immediatamente da interrogazioni che Gesù rivolge alla gente circa la visita che avevano fato a Giovanni il Battista nel deserto, che, ora, dal carcere invia alcuni suoi discepoli per chiedergli se Egli è il Messia atteso. Egli li rimanda perché riferiscano al loro maestro ciò che hanno veduto: I ciechi riacquistano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti... Quindi Gesù non può trattenersi dal fare l’elogio di Giovanni. Nessun uomo nato da donna è più grande di lui. Tutti i profeti sono grandi, ma nessuno ha esultato fin dal seno materno per la presenza del Salvatore, nessun profeta ha avuto la missione di preparare immediatamente la via al Messia con la predicazione della penitenza e con una vita di austerità, conclusasi con la testimonianza della morte. Egli è vissuto nello spirito di Elia che, secondo la mentalità giudaica, avrebbe dovuto precedere il salvatore. E’ grande quindi Giovanni, ma Gesù aggiunge: il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. E’ una affermazione che ci rivela la nostra vera dignità di figli del Regno, che riempie il cuore di gioia mentre impegna ad una vita santa. Noi, i credenti, siamo entrati a far parte del Regno di Dio mediante il sacramento del battessimo che ci ha resi figli di Dio, fratelli di Gesù Cristo, eredi della gloria del Cielo, coeredi con Cristo. Ci resta difficile o quasi impossibile comprendere la grandezza che ci proviene da questo sacramento. San Paolo in una delle sue lettere ci dice che noi “sediamo già in cielo”, apparteniamo a questo Regno che ci rende fin da ora cittadini del Cielo, familiari di Dio. In Gesù, vero Uomo e vero Dio, la nostra natura è glorificata alla destra del Padre celeste, come ebbe la gioia di contemplarla Santo Stefano al momento della lapidazione. E’ per questo che San Leone Magno ci ripete: Cristiano, considera la tua immensa dignità! Non avvilirla con il peccato. Ogni mattina dovremmo rivolgerci al Padre con la preghiera: Ti adoro, mio Dio, ti amo con tutto il cuore; ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte...
 Articoli correlati:

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog