Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia
in mezzo al tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode
si estende ai confini della terra;
di giustizia è piena la tua destra. (Sal 48,10-11)
Quando Israele era giovinetto, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio.
Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, agli idoli bruciavano incensi.
Ad Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro.
Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore; ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare.
Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione.
Non darò sfogo all'ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Efraim, perchè sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò nella mia ira.
Salmi 80(79),2ac.3bc.15-16.
Tu, pastore d'Israele, ascolta.
Assiso sui cherubini rifulgi,
Risveglia la tua potenza
e vieni in nostro soccorso.
Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo
e vedi e visita questa vigna,
proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato,
il germoglio che ti sei coltivato.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 10,7-15.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Andate, predicate che il regno dei cieli è vicino.
Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture,
né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto.
Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi».
Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi.
In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città».
Meditazione del giorno
San Bonaventura (1221-1274), francescano, dottore della Chiesa
Vita di San Francesco “Legenda major”, cap. 3 “Predicate che il regno dei cieli è vicino” L’entrata nell’ordine [di san Francesco] di un'altra persona dabbene portò i figli benedetti dell'uomo di Dio al numero di sette. Allora il pio padre raccolse intorno a sé tutti i figli suoi e parlò a lungo con loro del regno di Dio, del disprezzo del mondo, della necessità di rinnegare la propria volontà e di mortificare il proprio corpo, e svelò la sua intenzione di inviarli nelle quattro parti del mondo. …
«Andate - disse il dolce padre ai figli suoi - annunciate agli uomini la pace; predicate la penitenza per la remissione dei peccati (Mc 1,4). Siate pazienti nelle tribolazioni, vigilanti nell'orazione, valenti nelle fatiche, modesti nel parlare, gravi nel comportamento e grati nei benefici. E in compenso di tutto questo è preparato per voi il regno eterno» (Mt 5,3; Lc 6,20).
Quelli, inginocchiati umilmente davanti al servo di Dio, accoglievano con intima gioia la missione della santa obbedienza. Francesco diceva, poi, a ciascuno in particolare: “Affida al Signore la tua sorte, ed Egli ti darà sostegno” (Sal 55,23). Erano queste le parole che egli ripeteva abitualmente, quando assegnava a qualche frate un incarico per obbedienza. Li suddivise a due a due, in forma di croce, inviandoli per il mondo. Dopo aver assegnato le altre tre parti agli altri sei, egli stesso si diresse con un compagno verso una parte del mondo, ben sapendo che era stato scelto come esempio per gli altri e che doveva prima fare e poi insegnare (At 1,1).
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