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Vangelo del giorno 10 novembre 2013

Creato il 31 ottobre 2013 da Lory663
Vangelo del giorno 10 novembre 2013 XXXII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C
Antifona d'ingresso
La mia preghiera giunga fino a te;
tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. (Sal 88,3)
Secondo libro dei Maccabei 7,1-2.9-14.
Ci fu anche il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re a forza di flagelli e nerbate a cibarsi di carni suine proibite.
Uno di essi, facendosi interprete di tutti, disse: "Che cosa cerchi di indagare o sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le patrie leggi".
Giunto all'ultimo respiro, disse: "Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re del mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna".
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani
e disse dignitosamente: "Da Dio ho queste membra e, per le sue leggi, le disprezzo, ma da lui spero di riaverle di nuovo";
così lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza del giovinetto, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto morire anche costui, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti.
Ridotto in fin di vita, egli diceva: "È bello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te la risurrezione non sarà per la vita".
Salmi 17(16),1.5-6.8.15.
Preghiera. Di Davide. Accogli, Signore, la causa del giusto, sii attento al mio grido. Porgi l'orecchio alla mia preghiera: sulle mie labbra non c'è inganno.
Sulle tue vie tieni saldi i miei passi e i miei piedi non vacilleranno.
Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta; porgi l'orecchio, ascolta la mia voce,
Custodiscimi come pupilla degli occhi, proteggimi all'ombra delle tue ali,
Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua presenza.
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 2,16-17.3,1-5.
E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza,
conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore si diffonda e sia glorificata come lo è anche tra voi
e veniamo liberati dagli uomini perversi e malvagi. Non di tutti infatti è la fede.
Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno.
E riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore, che quanto vi ordiniamo già lo facciate e continuiate a farlo.
Il Signore diriga i vostri cuori nell'amore di Dio e nella pazienza di Cristo.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 20,27-38.
Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda:
«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello.
C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.
Allora la prese il secondo
e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli.
Da ultimo anche la donna morì.
Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».
Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;
ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito;
e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.
Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.
Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».
Meditazione del giorno Monaci Benedettini Silvestrini   Legati alla vita presente, smemorati della risurrezione
Per chi non si lascia illuminare dallo Spirito santo di Dio e non è sorretto dalla fede in lui, la vita, tutta l'esistenza rimane per sempre legata al tempo e alle effimere esperienze umane. La pensavano così quelli della setta dei sadducei, i quali ritenevano che la vita si potesse perpetuare solo per mezzo dei figli. Per questo avevano stabilito una norma che imponeva al fratello del marito defunto, che non aveva lasciato figli, di sposare la vedova per garantire una discendenza. Da ciò l'obiezione che essi rivolgono a Gesù, assertore della risurrezione, con la quale tentano di metterlo in ridicolo. È il caso di una vedova che aveva sposato sette fratelli e da nessuno di essi aveva avuto figli. La domanda tendenziosa è: "nella risurrezione finale (questa donna) di chi sarà moglie?" Gesù denuncia la loro chiusura alle realtà soprannaturali ed eterne inficiate da umani pregiudizi. L'eternità che vivremo in Dio non può e non deve essere intesa come un semplice prolungamento di una esistenza terrene e "biologica". La new age questo propone e prima di loro lo affermano i testimoni di Geova. La vita eterna è invece una dimensione e una realtà soprannaturale che trascende l'umana comprensione; è sostenuta dalla fede e dalla speranza. Ancora persiste, anche nel nostro mondo cristiano cattolico, il pericolo di ridurre i motivi fondamentali della nostra fede a più basse dimensioni; l'aldilà per molti è talmente vago e distante da apparire come un miraggio e una chimera. La fede nella risurrezione è messa in dubbio fino a far rivivere il motto pagano del "carpe diem", del vivere il tempo e morderlo ogni giorno cercando un paradiso a dimensione terrestre. È il neo paganesimo che cerca ancora spazi tra noi!
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