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Vangelo del giorno 13 Maggio 2013

Creato il 14 maggio 2013 da Lory663
Vangelo del giorno 13 Maggio 2013 Salmi 68(67),2-3.4-5ac.6-7ab.
Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si disperde il fumo, tu li disperdi; come fonde la cera di fronte al fuoco, periscano gli empi davanti a Dio.
I giusti invece si rallegrino, esultino davanti a Dio e cantino di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome, spianate la strada a chi cavalca le nubi: "Signore" è il suo nome, gioite davanti a lui.
Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora.
Ai derelitti Dio fa abitare una casa, fa uscire con gioia i prigionieri; solo i ribelli abbandona in arida terra.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 16,29-33.
Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, adesso parli chiaramente e non fai più uso di similitudini.
Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete?
Ecco, verrà l'ora, anzi è gia venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!».
Meditazione del giorno Beato Giovanni Paolo II (1920-2005), papa Messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2002,  § 9-10 ( © Libreria Editrice Vaticana)   « Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia ; io ho vinto il mondo »   Le famiglie, i gruppi, gli Stati, la stessa Comunità internazionale, hanno bisogno di aprirsi al perdono per ritessere legami interrotti, per superare situazioni di sterile condanna mutua, per vincere la tentazione di escludere gli altri non concedendo loro possibilità di appello. La capacità di perdono sta alla base di ogni progetto di una società futura più giusta e solidale.
  Il perdono mancato, al contrario, specialmente quando alimenta la continuazione di conflitti, ha costi enormi per lo sviluppo dei popoli. Le risorse vengono impiegate per sostenere la corsa agli armamenti, le spese delle guerre, le conseguenze delle ritorsioni economiche. Vengono così a mancare le disponibilità finanziarie necessarie per produrre sviluppo, pace, giustizia. Quanti dolori soffre l'umanità per non sapersi riconciliare, quali ritardi subisce per non saper perdonare ! La pace è la condizione dello sviluppo, ma una vera pace è resa possibile soltanto dal perdono.
  La proposta del perdono non è di immediata comprensione né di facile accettazione ; è un messaggio per certi versi paradossale. Il perdono infatti comporta sempre un'apparente perdita a breve termine, mentre assicura un guadagno reale a lungo termine. La violenza è l'esatto opposto : opta per un guadagno a scadenza ravvicinata, ma prepara a distanza una perdita reale e permanente. Il perdono potrebbe sembrare una debolezza ; in realtà, sia per essere concesso che per essere accettato, suppone una grande forza spirituale e un coraggio morale a tutta prova. Lungi dallo sminuire la persona, il perdono la conduce ad una umanità più piena e più ricca, capace di riflettere in sé un raggio dello splendore del Creatore. 
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