Magazine Religione

Vangelo del giorno 15 Febbraio 2013

Creato il 03 febbraio 2013 da Lory663

Vangelo del giorno 15 Febbraio 2013 Venerdì dopo le Ceneri
Libro di Isaia 58,1-9a.
Grida a squarciagola, non aver riguardo; come una tromba alza la voce; dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati.
Mi ricercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio:
"Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?". Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai.
Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso.
È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore?
Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?
Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà.
Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!".
Salmi 51(50),3-4.5-6a.18-19.
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
Poiché non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 9,14-15. 

Allora gli si accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.

Meditazione del giorno 
Vangelo del giorno 15 Febbraio 2013 San Gregorio Magno (circa 540-604), papa, dottore della Chiesa  Omelie sui Vangeli, n° 16
"Il digiuno che piace a Dio"
E' perché ha mangiato il frutto dell'albero proibito che Adamo ha trasgredito i precetti della vita (Gen 3,6). Quanto a noi, diminuendo quanto mangiamo, per quanto è possibile, ci risolleveremo e ritroveremo la gioia del Paradiso.
Nessuno creda tuttavia che possa bastare solo questa astinenza. Attraverso il profeta Dio dice : “È forse come questo il digiuno che bramo? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?” (Is 58,5-7). Ecco il digiuno che Dio vuole: presentargli mani piene di elemosine, un cuore pieno d'amore per gli altri, un digiuno impastato di bontà. Di quanto ti privi, fa dono a qualcuno. Così la tua penitenza corporale contribuirà a far migliorare la condizione di coloro che sono nel bisogno.
Capisci d'altra parte il rimprovero del Signore per bocca del profeta : “Quando avete fatto digiuni e lamenti, lo facevate forse per me? Quando avete mangiato e bevuto non lo facevate forse per voi? ” (Za 7,5-6). E' mangiare e bere per sé il consumare, senza condividere con i poveri, gli alimenti destinati a nutrire il corpo; sono doni fatti dal Creatore alla comunità umana. E' digiunare per sé il privarsi per un po' del cibo, ma riservarsi il frutto delle rinunce per consumarlo più tardi. “Santificate il vostro digiuno!” (Gl 1,14), dice il profeta.... Cessino piuttosto l'ira e le discordie! La mortificazione del corpo è vana se il cuore non s'impone una disciplina per frenare i suoi desideri sregolati... Dice il profeta: “Nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi ” (Is 58,3-4)... Invero è solo se perdoniamo che Dio perdonerà la nostra ingiustizia.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog