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Vangelo del giorno 17 Aprile 2013

Creato il 17 aprile 2013 da Lory663
Vangelo del giorno 17 Aprile 2013 Salmi 66(65),1-3a.4-5.6-7a.
Al maestro del coro. Canto. Salmo. Acclamate a Dio da tutta la terra,
cantate alla gloria del suo nome, date a lui splendida lode.
Dite a Dio: "Stupende sono le tue opere! Per la grandezza della tua potenza a te si piegano i tuoi nemici.
A te si prostri tutta la terra, a te canti inni, canti al tuo nome".
Venite e vedete le opere di Dio, mirabile nel suo agire sugli uomini.
Egli cambiò il mare in terra ferma, passarono a piedi il fiume; per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno, il suo occhio scruta le nazioni; i ribelli non rialzino la fronte.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,35-40.
Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.
Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò,
perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

Meditazione del giorno
Vangelo del giorno 17 Aprile 2013   Beata Teresa di Calcutta (1910-1997), fondatrice delle Suore Missionarie della Carità Lettera a un sacerdote, 17/02/1978   “Io sono il pane della vita”   Hai chiesto di passare tre mesi solo con Gesù (in ritiro) ; cosa che ti sembra giusta. Ma se in questo tempo la fame di Gesù nel cuore di qualche membro del suo popolo è più grande della tua, non dovresti restare solo con Gesù sempre. Devi permettere a Gesù di trasformarti in pane per essere mangiato da coloro con cui vieni a contatto. Lasciati divorare dagli altri; con la parola e la presenza tu proclami Gesù... Anche Dio non poteva offrire un amore più grande che donandosi lui stesso come Pane di vita – per essere spezzato, per essere mangiato affinché tu ed io potessimo mangiare e vivere, potessimo mangiare e così soddisfare la nostra fame d'amore.
  Eppure non sembrava soddisfatto, poiché anche lui aveva fame d'amore. Si è dunque fatto l'affamato, l'assetato, il nudo, il senza-casa e non ha smesso di dire: “Avevo fame, ero nudo, ero senza casa. L'avete fatto a me” (Mt 25,40). Il Pane di vita e l'affamato, ma un solo amore: solo Gesù.  
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