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Vangelo del giorno 21 dicembre 2015

Creato il 20 dicembre 2015 da Lory663
Antifona d'ingresso
Ecco viene il Signore onnipotente:
sarà chiamato Emmanuele,
Dio con noi. (cf. Is 7,14; 8,10) 
 Vangelo del giorno 21 dicembre 2015
PRIMA LETTURA (Cant 2,8-14)
Ecco, l’amato mio viene saltando per i monti.
Dal Cantico dei Cantici
Una voce! L’amato mio!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.
L’amato mio somiglia a una gazzella
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia dalle inferriate.
Ora l’amato mio prende a dirmi:
«Àlzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!
Perché, ecco, l’inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n’è andata;
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
Il fico sta maturando i primi frutti
e le viti in fiore spandono profumo.
Àlzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!
O mia colomba,
che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è incantevole».
Parola di Dio
oppure:
Sof 3,14-17
Il Signore tuo Dio è in mezzo a te.
Dal libro del profeta Sofonìa
Rallégrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 32)
Rit: Esultate, o giusti, nel Signore; cantate a lui un canto nuovo.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.
Cantate al Signore un canto nuovo,
con arte suonate la cetra e acclamate.
Il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo.
Canto al Vangelo ()
Alleluia, alleluia.
O Emmanuele, nostro re e legislatore:
vieni a salvarci, Signore, nostro Dio.
Alleluia.
VANGELO (Lc 1,39-45)
A cosa devo che la madre del mio Signore venga a me?
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Commentoa cura di  Monaci Benedettini Silvestrini  Elisabetta e Maria
Sono bene collegati tra di loro i testi che la liturgia propone alla nostra considerazione. Il Cantico dei Cantici, definito il libro più sublime di tutta la scrittura, mentre canta l'amore umano tra gli sposi, ci solleva più in alto nella interpretazione della tradizione patristica, facendoci vedere l'amore sponsale tra Dio e il suo popolo nell'Antico Testamento, tra Cristo e la Chiesa e tra Cristo e il singolo cristiano e in particolare tra Cristo e la Vergine Maria. Un cantico di amore si eleva dall'anima credente verso il suo Dio, nell'estasi di una donazione totale. I nostri sposi cristiani potrebbero e dovrebbero trovare in questo libro l'invito per rendere onore più spirituale la loro unione fino ad essere sublimata in amore puro che ama l'altro non per quello che può dargli quanto per quello che è: anima gemella che Dio gli ha dato come compagna della vita perché venga amata come la persona di Cristo. Questa sublimità di amore viene praticato da Maria e Giuseppe che diventano, a loro volta, modello di tutti gli sposi cristiani. Il breve brano del vangelo ci presenta la visita di Maria a Santa Elisabetta. Siamo certi che Maria non è andata a far propaganda della sua nuova situazione. Eppure appena Elisabetta la vede, sussulta il bambino nel suo grembo e lei piena di Spirito Santo, esclama: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Quanto sono meravigliose le tue vie, Signore! Hai tolto la vergogna della sterilità a questa tua figlia, le hai dato la luce dello spirito di profezia e di conoscenza dei tuoi segreti progetti di amore, hai fatto brillare di gioia immensa la sua tarda età nell'incontro con il salvatore racchiuso ancora nel grembo dalla mamma. Lode a te! A quattro giorni di distanza dal felice evento, la liturgia ci vuole preparare a ricevere il salvatore con la stesso entusiasmo e fede con cui Elisabetta ha accolto Lui e Maria. Anzi poniamoci sotto la guida della Madre di Gesù prepariamoci ad accogliere il salvatore con fede e amore.  Articoli correlati:

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