Ascoltate la parola del Signore, popoli,
annunziatela alle isole lontane e dite:
"Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come fa un pastore con il gregge",
perchè il Signore ha redento Giacobbe,
lo ha riscattato dalle mani del più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull'altura di Sion,
affluiranno verso i beni del Signore,
verso il grano, il mosto e l'olio,
verso i nati dei greggi e degli armenti.
Essi saranno come un giardino irrigato,
non languiranno più.
Allora si allieterà la vergine della danza;
i giovani e i vecchi gioiranno.
Io cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 11,45-56.
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.Meditazione del giorno
Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto.
Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni.
Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione».
Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla
e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera».
Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione
e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.
Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi.
Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?».
« Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi »
«Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me» (Gv 12,32). O mirabile potenza della croce! O ineffabile gloria della Passione, che racchiude in sé il tribunale del Signore, il giudizio del mondo e la vittoria del crocifisso. Hai attirato davvero ogni cosa a te, Signore, e “hai teso la mano ogni giorno a un popolo disobbediente e ribelle” (Is 65,2, Rom 10,21), tutto il mondo ha capito di dover proclamare la tua maestà.... Hai attirato ogni cosa a te, Signore, quando il velo del tempo si è squarciato (Mt 27,51), il simbolo del Santo dei Santi si è manifestato nella verità, la profezia trova il suo compimento e la Legge antica si trasforma nel Vangelo. Hai attirato ogni cosa a te, Signore, affinché quanto si compiva nell'unico tempio di Gerusalemme sotto il velo dei segni fosse celebrato dovunque nella pienezza e manifestato apertamente dalla devozione di tutte le genti...
Poiché la tua croce è la fonte di ogni benedizione, la causa di ogni grazia: per suo mezzo, vien data ai fedeli la forza nella sofferenza, la gloria nell'umiliazione, la vita nella morte. Ora poi, essendo venuta meno la verità dei sacrifici materiali, l'unica oblazione del tuo corpo e del tuo sangue sostituisce con pienezza l'offerta molteplice delle vittime: poiché sei tu il vero «Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo» (Gv 1,29). E così, in te porti a compimento tutti i misteri e le celebrazioni rituali, affinché, come uno solo è il sacrificio per ogni vittima, così pure uno sia il regno formato da tutti i popoli.
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