Festa di San Giacomo, detto il maggiore, apostolo.Salmi 126(125),1-2ab.2cd-3.4-5.6.
Canto delle ascensioni. Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion, ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioia. Allora si diceva tra i popoli: "Il Signore ha fatto grandi cose per loro".
Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioia. Allora si diceva tra i popoli: "Il Signore ha fatto grandi cose per loro".
Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioia. Allora si diceva tra i popoli: "Il Signore ha fatto grandi cose per loro".
Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioia. Allora si diceva tra i popoli: "Il Signore ha fatto grandi cose per loro".
Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmati di gioia.
Riconduci, Signore, i nostri prigionieri, come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo.
Nell'andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 20,20-28.
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa.
Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo».
Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».
Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli;
ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere.
Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo,
e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo;
appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».
Meditazione del giorno
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Nord Africa) e dottore della Chiesa
Omelia per l’ordinazione di un vescovo, Guelferbytanus n°32, (Nuova Biblioteca Agostiniana, discorsi 340/A – riv.) “Potete bere il calice che io sto per bere?” “Cristo ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (1Gv 3,16) … Gesù dice a Pietro: “Quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi, ma quando sarai più vecchio, un altro ti cingerà la veste e ti condurrà dove tu non vuoi. …” (Gv 21,18). …Gli annunziò la sua croce e gli predisse il suo martirio. “Arriva fino a là – dice il Signore - pasci le mie pecorelle, soffri per le mie pecorelle”. Tale dev'essere il vescovo buono; se non sarà così, non sarà vescovo. …
Ascolta ancora. Due fratelli, suoi discepoli, Giovanni e Giacomo, figli di Zebedeo, più degli altri desideravano i primi posti… Il Signore si rivolse a loro: “Voi non sapete quello che chiedete”, e aggiunse: “Potete bere il calice che io sto per bere?” Di che calice si tratta se non quello … della passione?… E quelli, subito, bramosi di grandezza, spensierati quanto alla loro debolezza:” Lo possiamo”, rispondono. Ed egli: “Il mio calice lo berrete: quanto però a sedere alla mia destra o alla mia sinistra, non sta a me concedervelo, ma è predisposto per altri dal Padre mio”. … Dava così prova di umiltà… Infatti nulla dispone il Padre che non dispone il Figlio… Venne umile il nostro Creatore, creatura in mezzo a noi, egli che ha creato noi, egli che fu creato per noi: Dio prima del tempo, uomo nel tempo, per affrancare l'uomo dal tempo. Medico infallibile, venne a guarire il nostro tumore … Egli venne appunto a guarire proprio la superbia con il suo esempio.
Vediamo di fare attenzione a questo: consideriamo la sua umiltà, beviamo al calice della sua umiliazione, teniamoci stretti a lui, il nostro pensiero sia rivolto a lui. È facile pensare a cose eccelse, è facile compiacersi degli onori, è facile dare ascolto a chi ci dà assenso e a chi ci adula. Tollerare le ingiurie, sopportare con pazienza le umiliazioni, pregare per chi ci oltraggia (Mt 5,39.44), ecco il calice del Signore, ecco il convito del Signore.
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