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Vangelo del giorno 5 Giugno 2013

Creato il 04 giugno 2013 da Lory663
Vangelo del giorno 5 Giugno 2013 Salmi 25(24),2-4a.4b-5ab.6-7bc.8-9.
Dio mio, in te confido: non sia confuso! Non trionfino su di me i miei nemici!
Chiunque spera in te non resti deluso, sia confuso chi tradisce per un nulla.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua verità e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza,
in te ho sempre sperato.
Ricordati, Signore, del tuo amore,
della tua fedeltà che è da sempre;
ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
Buono e retto è il Signore,
la via giusta addita ai peccatori;
guida gli umili secondo giustizia,
insegna ai poveri le sue vie.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,18-27.
In quel tempo, vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione, e lo interrogarono dicendo:
«Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti al fratello.
C'erano sette fratelli: il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenza;
allora la prese il secondo, ma morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente,
e nessuno dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna.
Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Poiché in sette l'hanno avuta come moglie».
Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio?
Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli.
A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe?
Non è un Dio dei morti ma dei viventi! Voi siete in grande errore».
Meditazione del giorno Catechismo della Chiesa cattolica § 293-294   Il Dio dei viventi   È una verità fondamentale che la Scrittura e la Tradizione costantemente insegnano e celebrano : « Il mondo è stato creato per la gloria di Dio ». Dio ha creato tutte le cose, spiega san Bonaventura, « non per accrescere la propria gloria, ma per manifestarla e per comunicarla ». Infatti Dio non ha altro motivo per creare se non il suo amore e la sua bontà : « Aperta la mano dalla chiave dell'amore, le creature vennero alla luce » ( San Tommaso d'Aquino)...
  La gloria di Dio è che si realizzi la manifestazione e la comunicazione della sua bontà, in vista delle quali il mondo è stato creato. Ci ha predestinati « a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia » (Ef 1, 5-6). « Infatti la gloria di Dio è l'uomo vivente e la vita dell'uomo è la visione di Dio : se già la rivelazione di Dio attraverso la creazione procurò la vita a tutti gli esseri che vivono sulla terra, quanto più la manifestazione del Padre per mezzo del Verbo dà la vita a coloro che vedono Dio » (Sant'Ireneo di Lione). Il fine ultimo della creazione è che Dio, « che di tutti è il Creatore, possa anche essere "tutto in tutti" (1 Cor 15, 28), procurando ad un tempo la sua gloria e la nostra felicità » (Concilio Vaticano II).
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