"Vanity Fair": George Clooney è scampato a un kalashnikov puntato

Creato il 05 aprile 2011 da Dejavu
Il 6 maggio prossimo, Clooney ne farà 50 e se ci arriverà sarà anche grazie a una buona dose di culo d'intraprendente caparbietà.
Imperversa la guerra in Libia, i profughi si stanno riversando negli stati confinanti e lui che fa? Si reca proprio là, in uno dei punti più caldi della terra.
La sua determinazione non gli ha mai fatto perdere il controllo, nemmeno la volta in cui, in Sudan, si ritrovò con un'arma puntata contro da uno dei leader dei ribelli.
Vanity Fair lo definisce un diplomatico freelance e la definizione ci sta tutta. Un po' come Bono Vox, Brad Pitt, Sean Penn: celebrità che hanno messo la notorietà a servizio delle cause umanitarie.In Sudan, difficilmente avranno visto il dott. Doug Ross alle prese con problematici pazienti nel pronto soccorso più famoso e  infernale del mondo. Clooney non è conosciuto per questo, ma per una presenza fattiva sul campo e per i numerosi viaggi che ha ormai compiuto nel continente africano, alla continua ricerca di soluzioni. Lui peraltro ha i Canalis giusti.






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