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Vanna al confine

Creato il 14 novembre 2010 da Chemako @chemako71
Vanna Vinci è tornata a Trieste. Ospite di NonSoloLibri e dei padroni di casa, gli squisiti Dario e Mariuccia Fontana, ha presentato sabato 13 novembre il secondo volume di “Gatti neri, cani bianchi” dal sottotitolo Lungo la strada. Nel primo volume, sottotitolato Reminiscenze parigine, erano protagoniste le oniriche riflessioni e i dubbi esistenziali di una ventenne, Gilla, che si aggira a Parigi attorniata da fantasmi veri (perché spiriti di corpi effettivamente morti) o in carne ossa (perché vivi ma in una condizione di scollegamento con la realtà).
Vanna al confine
Anche in questo libro, che ho appena iniziato a leggere, Gilla incontra dei fantasmi camminando lungo le vie parigine. E' un doppio filo conduttore, questo dato dai fantasmi e dalle vie della città, che Gatti neri, cani bianchi condivide con Aida al confine (di cui ho accennato qui), l'opera di Vanna Vinci che io preferisco.Anche qui infatti la protagonista Aida vaga per Trieste e il Carso, incontrando diversi fantasmi, che le rivelano molto del passato della città e, nello stesso tempo, di se stessa. Aida compie un viaggio dentro di sé e lungo la storia di Trieste del '900.
Vanna al confine
Nel 2003, quando Aida al confine uscì nelle librerie e fumetterie, a Trieste fu organizzata una bella mostra che esponeva le tavole originali dell'opera. A ideare il tutto fu ovviamente Dario Fontana e la mostra ebbe ampio successo, in quanto molti triestini furono attirati dalla curiosità di vedere come un'autrice non del luogo avesse interpretato la città e il suo spirito. A volte chi non è autoctono riesce a cogliere  delle cartteristiche di un posto meglio dei locali: il senso del confine e ciò che questo causa nella coscienza delle persone è reso profondamente ma nello stesso tempo con molta levità da questo libro.Vanna ha poi curato molto l'aspetto urbano, riportando fedelmente le vie, i palazzi, le erte, le piazze di Trieste. Riporto una tavola qui sotto in cui compaiono gli esterni (in piazza Barbacan) e gli interni di NonSoloLibri, con tanto di ritratto dei signori Fontana.
Vanna al confine
E poiché il giorno dell'inaugurazione della mostra del 2003, io non fui presente e quindi mi persi l'incontro con Vanna Vinci, ieri mi sono rifatto chiedendole un disegno proprio di Aida che qui sotto riporto e di cui vado molto fiero.
Vanna al confine
Il pomeriggio è stato molto divertente, Vanna è simpatica e alla mano. Fra un disegno e l'altro ha parlato di vari aneddoti e io le ho chiesto alcuni ricordi della mostra su Corto Maltese, con le interpretazioni sue e di altre undici disegnatrici, che si tenne a Lugano nel 2003 nell'ambito di Manorfumetto e di cui ho parlato nel post precedente. La giornata è stata allietata anche dalla visita di Walter Chendi, l'autore triestino di fumetti, fresco reduce da Lucca, dove ha ritirato il premio Gran Guinigi 2010 per il suo libro La porta di Sion, di cui parlai in uno dei miei primi post.Insomma proprio un bel sabato pomeriggio tra fumetti, autori e appassionati delle nuvole parlanti.

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