Ed ecco che, dopo un bel po' di tempo, torno ad occuparmi di musica. Anzi, no, parlare solo di musica sarebbe riduttivo. Meglio dire che torno a parlare di talenti italiani, quelli di cui ci si occupa troppo poco, soprattutto quando si tratta di talenti veri. Perché la TV o la radio spingono solitamente quel che fa più comodo a chi, dietro realtà non sempre limpide, spinge personaggi/vetrina e ci specula sopra. Ma l'Italia non è solo Amici di Maria de Filippi, X-Factor e compagnia cantante. L'Italia è un paese dalla scena indi interessante. L'Italia è quel paese in cui hip hop, punk, alternative e rock continuano a prosperare. Underground, nei locali, nei festival indipendenti. E se è vero che spesso si incontrano artisti tutti uguali tra loro, che dicono poco, che fanno ancora meno, spesso e volentieri c'è chi fa musica seguendo un percorso personale. E chi, con la musica, spinge anche altro.
Un esempio? I VANZ. E se vi state domandando chi sono, vi rispondo subito, ma prima cospargetevi il capo di cenere perché vi siete persi veramente tanto: i Vanz sono una band toscana, attiva dal 2002 e arrivata al quarto album in studio. Una band punk rock dall'interessantissimo sound retrò che ricorda artisti di fama mondiale come i Clash o i The Who, ma non rinuncia ad un approccio moderno al punk, quello più melodico che non punta tutto sulla rabbia ma che invece vuol trasmettere qualcosa, magari raccontando. Ecco, raccontare, ho sempre pensato fosse questo lo scopo delle arti. Di tutte.
The Destiny is Unwritten è l'ultimo disco dei Vanz, quattro ragazzi che hanno cavalcato i palchi di tutta Italia. Eppure The Destiny is Unwritten non è un semplice disco: The Destiny is Unwritten è un'esperienza, un viaggio, un progetto artistico multidisciplinare. Si tratta di un concept album. Ovvero di un disco in cui tutte le canzoni sono collegate tra loro e che raccontano, come fossero un romanzo, una storia. La storia raccontata dai Vanz è fatta di umanità e sentimenti ma anche di ribellione, in piena tradizione punk, e si sviluppa in 13 tracce/canzoni come fossero i capitoli di questa avventura. Poi, al concept album, si affianca un albo illustrato che racconta la stessa storia, solo da un punto di vista/artistico differente, ovvero quello del fumettista Daniele Marotta. Due modi per raccontare percorso che così arrivano a coincidere, uno esplicazione dell'altro, l'altro colonna sonora dell'uno.
Eppure, anche se potrebbe sembrarvi già abbastanza, il progetto non si conclude qui. Manca ancora un tassello, l'ultimo per rendere The Destiny is Unwritten una delle novità più interessanti nel panorama nostrano: i Vanz hanno indetto una campagna di crowdfounding per finanziare la realizzazione di un corto animato che riprendesse il concept dell'album. La campagna è terminata, l'obbiettivo è stato raggiunto e questo è il teaser del corto che sarà a cura, ancora una volta, di Daniele Marotta.
Il disco è uscito all'inizio di questo mese, ad accompagnarlo ci pensa anche anche un libretto con i testi e le relative traduzioni (i Vanz cantano in inglese) e l'apporto grafico dell'artista Samantha Passaniti. La promozione è già iniziata, i Vanz sono in giro a suonare la loro musica e per non smettere di sorprendere il loro pubblico ne inventano sempre una nuova, come il recente release party in compagnia di Eva Poles (Prozac +) dove hanno suonato in una scatola insonorizzata.
Quindi, se vi capita, io darei a questi ragazzi una possibilità. Di lavori come questi non ne escono tutti i giorni. In attesa del cortometraggio, of course.