Importante operazione dei Carabinieri di Luino, in provincia di Varese, della Polizia Penitenziaria, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza. Questa mattina sono state date esecuzione a cinque ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di agenti della Polizia Penitenziaria, presso le Case Circondariali di Varese e Bollate. Nel febbraio del 2013, i cinque uomini delle forze dell’ordine avevano favorito l’evasione di tre uomini del carcere Miogni di Varese. Così, alle persone arrestate gli inquirenti contestano i reati di procurata evasione, corruzione, falso ideologico, minaccia ed intralcio alla giustizia.
(omnimilanolibri.com)
L’arresto dei cinque agenti della Penitenziaria, per aver favorito l’evasione di tre uomini nel febbraio 2013 a Varese. E’ uno scandalo quello che ha colpito questa mattina il carcere Miogni di Varese, dove sono stati arrestati cinque agenti della Polizia Penitenziaria, alcuni in servizio anche nel carcere di Bollate. L’ordinanza cautelare che ha colpito i cinque agenti è scattata alle 5.30 di questa mattina, con l’accusa di favoreggiamento, per soldi e favori, dell’evasione dal carcere di tre uomini, avvenuta il 21 febbraio dello scorso anno. Si trattava di Mikea Victor Sorin, condannato definitivamente in carcere per sfruttamento di prostituzione, di Daniel Parpalia e di Marius Georgie Bunoro. Questi ultimi, invece, erano in attesa di giudizio per furto aggravato al momento dell’evasione, e i tre occupavano la medesima cella del carcere Miogni. Da qui infatti avevano studiato nei minimi dettagli la fuga: dopo aver segato le sbarre di un bagno vicino alla loro cella erano riusciti ad arrivare in cortile ed, impilando cassonetti per scavalcare il muro di cinta, si erano poi calati in strada usando le lenzuola. Dopo pochi giorni i tre erano stati fermati.
Il coinvolgimento interno ed il ruolo “cruciale” di una compagna dei tre evasi. Gli organi inquirenti avevano subito sospettato ci potesse essere un coinvolgimento dall’interno nel realizzare il piano di fuga. Infatti, le indagine coordinate dal pubblico ministero Annalisa Palomba hanno chiarito i dubbi. I cinque, stando alle informazioni giunte, hanno ricevuto all’interno del carcere, grazie alla complicità degli agenti e soprattutto grazie alla complicità di una delle compagne dei tre, una lima (ndr, usata per aprire un passaggio nelle sbarre) nascosta in una cintura, ed un cellulare, invece, che la donna aveva occultato nella vagina.
Parte degli arresti è avvenuta all’interno del carcere: alcuni degli agenti erano infatti stati messi in servizio notturno per agevolarne la cattura e così i Carabinieri della Compagnia di Luino in provincia di Varese e personale della Polizia Penitenziaria, Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, hanno dato esecuzione a cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere ad essi.