Magazine Cultura

Varese, via Rosa, numero civico tutti…

Creato il 18 giugno 2010 da Paolo Franchini

Varese, via Rosa, numero civico tutti…Sabato 19 giugno, ore 17
Pasticceria Zamberletti
Varese, corso Matteotti
Presentazione di VIAROSA
Varese vista e amata con gli occhi e il cuore delle donne
Seguirà rinfresco

Viarosa, un nome e uno slogan per l’associazione culturale che Luisa Oprandi e Adele Patrini hanno sognato, pensato e proposto alla città.

“Nata guardando soprattutto al mondo del volontariato nel quale entrambe operiamo, VIAROSA vuole essere un riferimento culturale per parlare di tante belle esperienze (dalla sanità, all’arte, allo sport, alla cultura, al volontariato…) che esistono nel nostro territorio, lo animano e rendono vivo, ma delle quali spesso nulla o poco si dice. Di donne soprattutto parleremo e di femminile, vale a dire di quel particolare stile e gusto che ci appartiene e ci distingue dall’uomo nell’affrontare le situazioni” spiega Luisa Oprandi.

“Quello che abbiamo in mente non è un progetto di rivendicazione femminista, bensì uno stile nuovo da proporre, che abbraccia tematiche di tipo sanitario, culturale, quotidiano…Ne è esempio il convegno del prossimo 12 giugno su donne e salute, che coinvolgerà tantissime figure femminili del territorio impegnati ai vari livelli, dalla studentessa liceale alla ricercatrice scientifica. Le donne ci sono, amano la propria vita e quella degli altri, hanno coraggio, determinazione, fantasia e vitalità. Questo vogliamo raccontare col nostro progetto, in modo continuativo e nella semplicità di incontri aperti a tutti, dove nessuno è escluso” prosegue Adele Patrini.

Concretamente il primo incontro di presentazione sarà il 19 giugno, poi verrà costituita “dal basso” una associazione che ha unicamente fini di promozione culturale sul territorio. “ Lo stile che vogliamo creare è anche quello di costruire questo progetto condividendo pareri, trovando assieme strade e percorsi, ma soprattutto ascoltando. Così siamo noi donne bel quotidiano e così desideriamo che sia un po’ questa nostra città., aperta e attenta alla ricchezza umana che la anima. In sostanza il nostro vuole essere un contributo alla vita cittadina” dice Luisa Oprandi.

La reazione dopo il primo annuncio qualche giorno fa?
“Tantissime donne hanno preso contatti con noi e hanno condiviso l’idea nata da me e da Luisa, alcuni uomini di grande spessore umano, penso al professor Umberto Veronesi, hanno ritenuto particolarmente interessante l’iniziativa, altri ci hanno chiesto di essere invitati nonostante non siano femmine…” spiega la Patrini.

“ Pochi, due o tre appena, maschietti hanno storto il naso, ironizzato, qualcuno si è anche un po’ preoccupato di queste donne che stanno “prendendo troppo la mano” … ma sono talmente pochi a confronto dell’entusiasmo suscitato… Del resto le novità sono sempre viste prima come pericolo che non come risorsa da chi è poco aperto. E noi donne lo sappiamo perciò non ci preoccupiamo”.



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