L'accostamento tra Chopin e Van Gogh, lo so, oltre a non avere nulla di letterario appare dei più improbabili; l'aspetto interessante, tuttavia, è che esso è autorizzato non solo dall'aver composto opere con lo stesso titolo (come indicato nel titolo di questo post), ma anche dal fatto che queste opere nascono entrambe con il carattere di variazioni sul tema.
Non si conosce con esattezza la data di composizione della Berceuse in Re maggiore op.57 ; probabilmente, l'estate del 1843. Il fatto che le bozze con la prima versione dell'opera fossero in possesso di Pauline Viardot (pianista e mezzosoprano, straordinaria protagonista della scena musicale parigina, amica intima di George Sand e Chopin e amante di Ivan Turgenev) ha lasciato supporre ad una parte della critica che l'opera sia stata ispirata dalla deliziosa figlioletta di Pauline, Louisette, che avrebbe suscitato in Chopin ricordi della sua infanzia in Polonia, e dell'atmosfera della sua casa. La melodia della Berceuse ricorderebbe, peraltro, quella della canzone di Laura e Filone nella Fantasia su Arie polacche op.13
Tuttavia, il titolo dell'opera era in origine Varianti, e riprendeva l'id
Ma perché, dunque, Varianti e non variazioni? La differenza è puntualizzata dal musicista e musicologo Federico Capitoni:
Il basso ostinato dell' ossessiva ripetizione di un soggetto è un tema che ricorre di frequente nell'opera pittorica di Van Gogh. Di molti dei suoi quadri più noti (come I mangiatori di patate o I girasoli) esistono infatti numerose versioni in cui il soggetto del quadro appare ripreso con variazioni cromatiche più o meno vistose. Tra questi rientrano anche i ritratti dei membri della famiglia Roulin.
Ho fatto il ritratto di tutta la famiglia[...] Spero così di andare avanti e di avere da parte loro delle pose migliori, pagate con i ritratti. E se riuscirò a far sì che l'intera famiglia impari a stare in posa, avrò almeno fatto qualcosa di mio gusto, qualcosa di nuovo, di personale.Durante il suo soggiorno ad Arles nella famosa casa gialla, Van Gogh vive un periodo di fervida creatività, ma anche di miseria e solitudine; interrompe questa desolazione l'amicizia con il postino Joseph Roulin e con la sua famiglia, che costituiscono la migliore approssimazione di quel calore familiare da Vincent invano cercato per tutta la vita. Per sdebitarsi, e soprattutto anche per realizzare il progetto di un ampio polittico familiare, descritto a Thèo nella lettera del 4 Dicembre 1888,Vincent esegue il ritratto di tutti i componenti della famiglia , e ciascuno in più versioni (solo i ritratti di Joseph Roulin ammontano a venti):
Al momento ho in mente,o meglio sul cavalletto,un ritratto di donna.Io lo chiamo "La Berceuse" come diciamo noi in olandese(secondo Van Eaden,sai,quello che scrLa giunonica e timida moglie del postino, Madame Augustine Roulin, che sulla sua sedia a dondolo muove la culla con la piccola Marcelle, l'ultima arrivata di casa, sarà il soggetto della serie di ritratti noti appunto con il titolo di La Berceuse . Così descrive il suo quadro in una lettera ad Arnold H.Koning ( pittore olandese):
Il valore consolatorio del soggetto per Vincent, lontano da casa, alla vigilia dell'erompere della follia (l'aggressione a Gauguin e la mutilazione dell' orecchio avvengono nel dicembre 1888, proprio mentre Vincent sta lavorando ad una delle versioni del quadro), è espresso chiaramente in questa lettera a Thèo (22 gennaio 1989):
Quando sei venuto a trovarmi devi aver notato nella stanza di Gauguin due quadri da 30 con i girasoli:sto dando gli ultimi tocchi a delle copie assolutamente equivalenti e uguali.Credo di avertelo già detto che ho anche un quadro di Berceuse, proprio quello al quale stavo lavorando quando è sopraggiunto il mio male. Anche di questo ho due schizzi. A proposito di Gauguin e di quel quadro,avevamo parlato lui ed io a proposito dei pescatori d'Islanda e del loro
Dalla lettera emerge chiaramente che le diverse versioni della Berceuse avrebbero dovuto costituire un polittico assieme ai Girasoli, e che il soggetto e l'esecuzione del quadro risentono profondamente dell'influsso di Gauguin, della sua presenza di sodale nella casa gialla- e più ancora del suo abbandono.
Colpisce peraltro, a maggior ragione in questo contesto, la meravigliosa metafora musicale in essa contenuta, con l'allusione ai bemolli tanto cari a Chopin, la cui Berceuse vi lascio finalmente ascoltare nell'interpretazione di Arturo Benedetti Michelangeli, ora che tutte piene son le carte, a premio della vostra immeritata pazienza.
FONTI E RISORSE
* Il sito del Fryderick Chopin Institute, fondamentale per la vita, le opere, l'analisi delle composizioni e le testimonianze. Il testo delle lettere è esclusivamente in polacco; in compenso, nella sezione Compositions vi sarà sufficiente indicare il titolo dell'opera che desiderate ascoltare perché il vostro desiderio sia istantaneamente esaudito;
* *Le lettere a Koning e Thèo qui riportate sono tratte dall'ottimo blog vangoghiamo , interamente dedicato all'opera di Van Gogh, ai problemi di critica e agli eventi ad essa legati; a tale riguardo segnalo anche qui il post sulle diverse versioni de La Berceuse e sulla sesta versione espunta dal catalogo La Faille