Variazioni genetiche e tumore alla prostata resistente alla castrazione

Creato il 13 dicembre 2013 da Laprostata @espriweb
Secondo un nuovo studio, sarebbe possibile migliorare i trattamenti dei tumori alla prostata resistenti alla castrazione (CRPC) grazie all’analisi delle variazioni genetiche. I ricercatori della Mayo Clinic, infatti, stanno studiando le variazioni genetiche presenti all’interno del tessuto malato per capire meglio come trattare e controllare il tumore. Attualmente, quando le terapie ormonali non funzionano più, gli uomini con CRPC hanno a disposizione molte opzioni di trattamento che possono prolungare la loro vita, ma non guarirli. Inoltre, fino ad ora non era possibile prevedere come ogni paziente potesse rispondere ai singoli trattamenti. Il nuovo studio, invece, cercherà di capire proprio questo e cioè di comprendere la risposta dei singoli tumori ai differenti trattamenti esaminando le informazioni genetiche dei pazienti. La nuova ricerca prevede che, una volta prelevato un campione di tessuto malato dalla prostata attraverso una biopsia, esso venga analizzato in laboratorio per studiarlo e trattarlo con dei farmaci al fine di individuare la cura più efficace. Quando questa procedura verrà poi applicata direttamente sui malati, questi ultimi saranno monitorati continuamente da medici oncologi attraverso scansioni di imaging periodiche per verificarne i miglioramenti. Questo nuovo studio si propone di aiutare i medici a capire meglio quali farmaci prescrivere ai loro pazienti attraverso l’esame del corredo genetico riscontrato nei singoli tumori e di aiutare i pazienti a vivere meglio grazie ad un migliore controllo della propria malattia.

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