Magazine Diario personale

Varie, dopo l’incontro “Diritto d’autore per self-publisher e blogger”

Da Lepaginestrappate @paginestrappate

Al Salone del Libro di Torino ho assistito all’incontro “Il diritto d’autore per selfpublisher e blogger”. Avevo promesso che ne avrei parlato, e, uhm, eccomi qui. (A non parlarne, in realtà. E ora vi spiegherò perché).

Il fatto è che mi aspettavo una cosa in legalese e invece il tutto, per fortuna, è stato molto alla portata pure delle mie orecchie ignoranti di diritto. Per sfortuna, invece, il tempo era poco e dopo qualche domanda del pubblico (“Ma se metto una mia poesia su facebook, diviene di facebook?”) l’incontro ha preso una strada un po’ sua, molte cose non sono state trattate, e… insomma, alla fine è stata un’oretta di spolveratina di concetti di diritto d’autore.

Però io mi sono messa come una torta sotto lo zucchero a velo e ho cercato di assimilare il più possibile. E il più possibile attivamente, cioè chiedendomi cose come: dove sbaglio, io? Cosa potrebbero “prendere” da me, gli altri?

E così via.

Spiegarvi cosa è stato detto va oltre le mie capacità. Rischierei figuracce inenarrabili se iniziassi anche solo ad accennare a parlare di diritto.

Posso dirvi:

che qui trovate il prezi dell’intervento di Marco Giacomello – la voce principale e professionale dell’incontro;
che si è discusso molto di come, fondamentalmente, si concedano i diritti a facebook di qualsiasi cosa su di esso postata;
di come sia uso comune “rubare” immagini (lo fanno abitualmente anche i siti dei quotidiani più importanti) o, anche in buona fede, utilizzare immagini altrui, magari indicando la fonte, di cui non si ha reale autorizzazione all’utilizzo.

Ma soprattutto posso dirvi queste cose:

la prima cosa che ho pensato, mentre ero lì e subito dopo, quando ci riflettevo, è stato a me come utente del web che viola il diritto d’autore.

Fin dalla nascita della mia pagina su facebook ho sollecitato a non condividere immagini “nude e crude” ma a cercare l’autore, la fonte: belle le illustrazioni, belle le vignette divertenti o romantiche sui libri o non so che altro… ma c’è del lavoro dietro, tantissimo lavoro, e so benissimo, avendo amiche e conoscenti che condividono sul web propri lavori artistici e fan-artistici, quanto sia ampio il problema della ruberia di immagini e della condivisione pazza e senza crediti su qualsiasi social network. E quanto al contrario sia minimo il loro potere: richieste di crediti, filtri, firme… spesso è inutile. Soprattutto quando a monte c’è un problema a mio parere di non educazione al diritto d’autore nella rete, ossia il fatto che secondo molti ciò che è nel web è a disposizione, può essere preso, sfruttato, usato.

In ogni caso: io ho sempre battuto il ferro sulla questione dei crediti.

Quante sono le pagine facebook dedicate ai libri che condividono in maniera continua immagini e illustrazioni senza uno straccio di nota su chi sia l’autore? Troppe. Quasi tutte.

Ma… Dopo l’incontro ho deciso di fare un passetto in più. Forse qualcuno se ne è accorto, più probabilmente no: a parte un paio di casi, che andranno a estinguersi, da quando sono tornata dal Salone nei miei post ho inserito solo mie foto. O immagini standard delle copertine dei libri (che sono utilizzabili).

Sì, questa è la mia decisione per l’unico tipo di violazione di contenuti altrui che penso di rischiare a volte di effettuare: inserire mie immagini il più possibile. Cosa che si è rivelata decisamente più divertente e creativa, peraltro.

(Ecco, fermatemi, fatemi qualcosa, rinchiudetemi…, quando inizierò a condividere degli orrori miei spacciandoli per illustrazioni.)

Questo perché preoccuparmi di come IO posso violare il diritto d’autore mi sembra il passo precedente a preoccuparmi di come GLI ALTRI possano violare il mio diritto d’autore.

E qui arriviamo al passo successivo e al motivo fondamentale per cui sono andata all’incontro: negli ultimi mesi in questo blog ho pubblicato articoli, qualche foto, roba assurda varia, una manciata di raccontini scelti volutamente tra Niente Di Significativo e una manciata di poesie. Ho sul computer varie cose che mi piacerebbe condividere. Far leggere. Testi più lunghi, su cui ho lavorato di più.

A dirla tutta, negli ultimi anni ho pubblicato tantissimi tantissimi tantissimi testi nel web, sotto pseudonimo. Non mi è mai curato che qualcuno ne prendesse, di cosiddetti plagi e scopiazzamenti: per me erano testi “di palestra”, molto di divertimento e un tentativo di scrivere senza troppe paranoie (per la mia idea che, quando dai troppa importanza a quello che scrivi mentre ancora stai ancora imparando a scrivere, quel che ne uscirà sarà pretenzioso e caricaturato).

Insomma, per anni non mi sono mai posta il problema. Poi ho deciso che avevo bisogno di un cambiamento, forse di maggiore autocritica, di selezionare la qualità tra ciò che scrivevo invece che buttar tutto nel web sotto lo scudo dello pseudonimo.

E’ lì che nasce questo blog, che nasce una ritrosia a mettere testi miei su questo blog, che nasce l’interesse verso l’incontro sul diritto d’autore, che nasce il momento in cui penso alle cose cui scrivo come qualcosa di non “usa e getta”.

Negli ultimi mesi, lepaginestrappate è stato un pochino scopiazzato. Alcune frasi, idee, brani. Amen, poco importa. In quei casi mi chiedo sempre perché la gente non capisca che col proprio, pur se semplicissimo, pur se banale, apparentemente inutile, fai sempre meglio che camuffandoti con la voce di qualcun altro. E poi su un blog è stato riportato per intero un mio articolo, una volta, senza che mi fosse chiesto niente preventivamente. Una piccolezza, certo, ci mancherebbe, ma quella volta mi ero chiesta: 1) ho il diritto di lamentarmi della cosa? 2) Una volta che mi lamentai della cosa, molto tranquillamente, non ricevetti alcuna risposta. E pensai… e ora?

E ora… niente. Ecco come funziona

:)
.

Sono piccolezze, ma quando stai pensando se e come condividere dei testi tuoi, qualcosa di più, le domande te le poni.

Insomma, l’incontro sul Diritto d’autore è stato interessante per capire cosa è il diritto d’autore per blogger, su social network e sulle immagini. Su come “rendere pubblico un contenuto” sia “pubblicazione”.

Ma restano domande fondamentali: come diamine ci si difende dalle violazioni?

(Ipotizzato che, con molta probabilità, nessun blogger farà mai niente di più ufficiale o dispendioso che lamentarsi e domandare la cancellazione di un post, un’immagine, un testo copiati.)

DSCN5069



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :