Per parafrasare Igor in Frankenstein Jr.: "Ugola? Quale ugola?"
Insomma gente, la notizia del giorno, in mancanza di qualcosa di meglio, è il presunto ritiro del Blasco nazionale (quello ignorato dai media fino a quando non ha iniziato davvero a fare musica urenda, e da allora idolo dei Mollica e dei Luzzattifegiz) dal rock, o dai concerti, o dai tour organizzati, o dalla musica addirittura! A parte che le frasi pronunciate dal "rocker di Zocca" (ah quanto mi piace!) sono a dir poco sibilline, e a parte che dalla musica si era ritirato già da qualche anno, la notizia ha avuto ampio spazio sui media nazionali, notoriamente attenti alla musica di qualità e alle ultime tendenze musicali, ed è stata seguita dal panico dei fans. Non disperate, amici vascomani! "Mi ritiro da rockstar" può voler dire molte cose: che faccia un disco di cover del Quartetto Cetra, ad esempio, o che si dia alla sceneggiata napoletana, o che parta in tour con i Tenores de' Bitti. C'è ancora speranza.
Vasco Rossi, come per molti italiani, è stato il mio primo amore musicale. Conoscevo tutte le canzoni a memoria, e per anni ho letteralmente sfrantegato i maroni ad amici e parenti (cantare "Fegato fegato spappolato" alla nonna faceva molto punk, nei miei sciagurati e ridicoli 15 anni, e la nonna mi guardava e se la rideva) e il concerto di Vasco è stato il mio primo happening musicale: Arena di Milano, 1989, tour di "Liberi liberi". Vidi anche "Ciao ma'" al cinema coi compagni del liceo, e ammettetelo, ci è voluto un gran bel coraggio. Poi, nel 1990, ho scoperto i Velvet Underground e la mia vita non è stata più la stessa.
Non voglio fare lo snob, e dire che "da quando ho scoperto la musica vera non ho più ascoltato Vasco". È vero, intendiamoci. Ma non è che non l'ho più ascoltato perchè ho scoperto la musica vera nel senso che la sua non lo era, semplicemente non l'ho più ascoltato perchè lui ha smesso di fare cose decenti. Certo, io ho cambiato gusti e "mi sono evoluto", ma dai, ammettiamolo: Vasco si è musicalmente rincoglionito da almeno due decenni (ma anche prima... no dico: "Ciao ma'"!!!). Qualche canzone decente qua e là, ma il livello generale è crollato in picchiata, in misura uguale e contraria all'entità del suo conto in banca e al numero di fans e di pseudogiornalisti pseudomusicali che gli sono andati in scia.
I fans naturalmente non lo ammetteranno mai, anche se lo sanno benissimo anche loro. Mi aspetto una serie di insulti sul blog (capitò parlando - bene! - di Roger Waters, figuriamoci se non capiterà ora) ma dai: uno che fa quella cover di Creep non è difendibile, non più, e ancor meno lo è chi fa un disco come il suo ultimo ("eh già, sembrava la fine del mondo ma sono ancora qua,
ci vuole abilità, eh, già": vogliamo parlarne? anche no).
E ai fans torno a dire: Vasco è stanco e imbolsito ma mica scemo. Concerti ne farà ancora, e sicuramente farà dischi. Speriamo che il maggior tempo libero gli faccia tornare la voglia di musica, quella buona, quella vera. E se no amen: continueremo ad ascoltarci "Colpa d'Alfredo" come, fatte le debite proporzioni, degli Stones mettiamo su "Beggars Banquet" e non certo "Steel Wheels".