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Vasco Rossi minaccia Nonciclopedia

Creato il 03 ottobre 2011 da Kurenaiblog

Vasco Rossi minaccia Nonciclopedia

Quella di oggi, molto probabilmente, verrà ricordata come una delle più nefaste giornate per il web italiano. Come molti di voi già sapranno infatti, Vasco Rossi, dopo aver fatto causa alla nota enciclopedia parodistica Nonciclopedia, è riuscito, almeno temporaneamente, a farle chiudere i battenti.

Da quest’oggi infatti, sulla homepage del sito è possibile leggere quanto segue:

Nonciclopedia sciopera a tempo indeterminato per colpa di quelle persone che si prendono troppo sul serio.
Un sentito ringraziamento a VASCO ROSSI e il suoi avvolt… avvocati.

Subito si è scatenato il putiferio sulla rete: sono nate pagine a favore di Nonciclopedia su Facebook per non parlare del vero e proprio inferno che, da stamattina, ha colpito la pagina ufficiale del cantante. In questa è infatti possibile leggere commenti di dissenso da parte del pubblico che non ha di certo digerito la notizia.

Un atto censorio in un paese come l’Italia, che vede nel web l’unica zona franca sulla quale poter far regnare la bandiera della libertà di parola e di stampa non poteva che attirare le ire del pubblico che almeno per una volta, si è visto unito per un’ideale comune.

Vasco Rossi, in quest’ultimo periodo, ha rivelato un certo entusiasmo per quanto riguarda le possibilità offerte dal web tant’è che ha deciso di utilizzare Facebook come libera piattaforma per stare in contatto con i propri fan  (leggasi  marketing). Sfortunatamente però a quanto pare, il rocker trasgressivo che afferma di battersi per ogni forma di libertà, non deve contemplare tra queste quella di parola e satira che a quanto pare non gli sono gradite al contrario di altre forme di essa alle quali sembrerebbe molto avvezzo.

Il numero di fan della sua pagina di Facebook continua inesorabilmente a calare dato che anche molti dei suoi fan non appoggiano la sua iniziativa.

È molto probabile che il vaso di Pandora che ha aperto con quest’atto censorio gli costerà caro. Vedremo nei prossimi giorni come si evolverà la faccenda.

Per adesso sono state aperte pagine a favore di Nonciclopedia e della libertà di parola come Salviamo Nonciclopedia. Inoltre, fino al momento in cui scrivo, gli hashtag Nonciclopedia e #noncivasco si trovano rispettivamente al primo e secondo posto su Twitter.

Da poche ore, sulla sua pagina di Facebook sono apparsi due comunicati stampa nei quali gli avvocati del cantante tentano di chiarire la situazione affermando che la colpa non sarebbe esattamente sua dato che avrebbe richiesto non la rimozione dell’intero sito ma soltanto dell’articolo incriminato al contrario di quanto affermano gli amministratori di Nonciclopedia:

  • 4 febbraio 2010: Nonciclopedia risponde all’avvocato, spiegandogli brevemente cos’è Nonciclopedia, che non è in grado di fornire i dati degli utenti, mostrandosi infine disponibile a eliminare dalla pagina le parti diffamatorie che saranno indicate dallo stesso avvocato, come già successo in passato con altri personaggi che hanno segnalato la loro pagina.

Per tutta risposta, l’avvocato non risponde, nonostante Nonciclopedia conservi la notifica di lettura. Nessuna traccia nemmeno della fantomatica raccomandata spedita in California, al nostro host Wikia, come indicato nella mail dell’avvocato. Così, pensando che si tratti di una finta mail come spesso capita, Nonciclopedia lascia correre, non avendo avuto nessun riscontro della veridicità della comunicazione.

Vasco Rossi a quanto pare, non ha ben compreso che il web non è un mero strumento di marketing ma un vero e proprio mondo nel quale, una volta minacciata la libertà che fino ad adesso, seppur minata, continua ad offrire se ne pagano le amare conseguenze.


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