Alcuni balconi dell’Italia meridionale
ed in particolare quelli delle abitazioni del palermitano, ospitano vasi raffiguranti teste di moro o di fanciulle. La forma antropomorfa svolge una funzione ornamentale a ricordo di una curiosa leggenda.
Si narra che nel quartiere arabo di Palermo, la Kalsa, durante la dominazione araba, vi abitasse una bellissima fanciulla che trascorreva le giornate a curare i fiori del suo balcone. Un giorno, un giovane moro, passando sotto il balcone della fanciulla, la notò mentre accudiva le sue piante e se ne invaghì perdutamente. Le dichiarò subito il suo amore e la bella ragazza, colpita dall’audacia del pretendente, ricambiò il sentimento. Purtroppo il giovane moro era già sposato e aveva figli e quando la fanciulla seppe che sarebbe tornato alla sua famiglia, lo uccise la notte precedente la partenza in pieno sonno.
Tradescantia spathacea rhoeo discolorGli tagliò la testa e la utilizzò come vaso piantandovi del basilico, pianta regale, pianta anche dell’amore e della passione.
Il giovane rimase per sempre con lei e il bellissimo vaso destò l’invidia dei vicini che così decisero di fabbricare dei vasi a forma di testa di moro.
Una versione forse più accreditata che giustifica la presenza di una testa femminile, rimanda all’epoca della monarchia quando la regina tradì con un moro il re che fece tagliare ad entrambe la testa e la espose come monito di futuri tradimenti.
I vasi esistono anche in sola terracotta non smaltata o in versione policroma, questi sono stati realizzati a Caltagirone da:
Ceramiche Artistiche Fabio Boria
Piazza Del Carmine 6 – 95041 Caltagirone (CT)
tel: 338 0452678