Frammento di metopa del tempio di Apollo Epicurio
raffigurante, forse, un'Amazzone
Il culto di Apollo, in questa zona, risale al VII secolo a.C.. Inizialmente il dio fu venerato nella sua qualità di guerriero, come si riscontra dalle armi che costituiscono la maggior parte dei reperti archeologici, probabilmente perché aiutò gli abitanti di Figàleia nella battaglia contro gli Spartani per la riconquista della loro città (659 a.C.). Nel periodo classico, però, le qualità belliche e marziali di Apollo andarono trasformandosi in qualità terapeutiche.
Queste notizie hanno consentito agli archeologi di datare il monumento al 429 a.C.. Pausania afferma che a progettarlo fu Iktinos, famoso architetto che lavorò anche al Partenone di Atene e al Telesterion di Eleusi.
Nei molti anni trascorsi dalla sua costruzione, diversi sono stati i cambiamenti subiti dal tempio, sia a causa degli eventi atmosferici ai quali è esposto (piogge, venti forti, gelo e neve oltre ad una notevole escursione termica tra giorno e notte), sia a causa dei difetti insiti nel materiale utilizzato per edificarlo e dei cedimenti del terreno sul quale è stato costruito.
Frammento di statua colossale proveniente dal tempio di
Apollo Epicurio (British Museum)
Fregio del tempio di Apollo (British Museum)
Il tempio, di dimensioni piuttosto modeste, è stato realizzato, in buona parte, servendosi del calcare grigio locale e con molti elementi in marmo. Lo stilobate (la parte su cui poggia il colonnato, formato da blocchi di pietra disposti affiancati orizzontalmente, fino a formare una base uniforme) misura 38,3 metri per 14,5. Aveva un fregio continuo a bassorilievo, collocato all'interno della cella, nella parte alta di tutti e quattro i lati. Questo fregio venne alla luce durante alcuni scavi dell'Ottocento ed è costituito da 23 lastre sulle quali sono rappresentate scene di lotta tra Greci ed Amazzoni e tra Greci e Centauri. Le lastre sono state acquistate dal British Museum nel 1814 e si trovano tuttora a Londra. Il tempio era dotato di un pronao (parte antistante la cella del tempio), di un nao (o cella) e di un opistodomo (lo spazio posto dietro la cella, che poteva contenere le suppellettili utili al rito e ai sacrifici, ma anche le offerte consacrate agli dei. Vi avevano accesso solamente i sacerdoti). Sul fondo, la cella continua in un ampio vano, l'adyton, che conduce all'esterno attraverso una porta laterale. Il tempio presenta anche alcune correzioni ottiche simili a quelle utilizzate per il Partenone, quali, ad esempio, il pavimento incurvato.Area archeologica in cui sorge il tempio di Apollo Epicurio
Diversi materiali pertinenti il tempio sono sparsi nella moderna spianata costruita a questo scopo. Negli anni '80 si cercò di riunire, ordinare sistematicamente e preservare gli elementi architettonici sparsi nelle vicinanze del tempio. Migliaia di elementi architettonici e frammenti furono spostati nell'area scelta per essere, poi, identificati, numerati e organizzati per tipologia. Sono stati ritrovati elementi di colonne, capitelli, blocchi di architravi, triglifi, metope, blocchi di cornice e pannelli di soffitto.Nel 1987 il monumento è stato ricoperto con una copertura temporanea che doveva preservarlo dall'azione dei fenomeni atmosferici che hanno da sempre costituito l'elemento principale dei danni subiti.