«Non credo che il problema sia la partecipazione alla santa messa in sè, perchè si può anche andare alla messa prefestiva del sabato», premette mons. Claudio Giuliodori, vesocovo di Macerata, ex portavoce della Cei ed ex calciatore di serie C nella sua città natale, Osimo. «Piuttosto - osserva però parlando con l'Ansa - un problema da tenere presente è l'eccessiva estensione di manifestazioni sportive nell'arco di tutta la giornata che tende ad occupare l'intera domenica con le attività calcistiche».
Lo 'spalmo' delle partite su tutta la settimana infatti, fa notare mons. Giuliodori, «va a discapito dei tempi della famiglia, del tempo sociale oltre che, ma non solo, del tempo della preghiera. Con tutti questi infrasettimanali, anticipi e posticipi sarebbe necessario qualche accorgimento per non creare un pan-calcismo preoccupante».
Anche la Radio Vaticana dedicherà un servizio alla novità clou del campionato. «Ce ne occuperemo lunedì prossimo e più volte ne abbiamo parlato», afferma Luca Collodi caporedattore del canale italiano dell'emittente della Santa Sede e conduttore della trasmissione sportiva "Non solo sport". «Siamo perplessi davanti allo spezzatino del calcio che punta a un pur legittimo ritorno pubblicitario ma va a modificare quella che è una tradizione tipica italiana che vuole la domenica iniziare con la messa poi il pranzo e poi magari tutti insieme guardare la partita di calcio». C'e da considerare infatti, prosegue Collodi, che «si vanno a toccare anche altre attività sportive come i tornei dei gruppi parrocchiali che si tengono in genere nella mattinata di domenica dopo aver partecipato magari alla messa delle 8 la mattina».
Una posizione di mezzo l'assume invece don Alessio Albertini, fratello del più noto Demetrio Albertini, a lungo colonna calcistica del Milan e della Nazionale. «Io penso - afferma all'Ansa - che stia alla coscienza e al buon senso del fedele che deve fare una scelta, capire come comportarsi. Per il resto, aspetto di vedere come andrà le prime domeniche prima di esprimere un giudizio più netto»