Quanto conta oggi la massoneria in Vaticano?che rapporti ha con l’elezione del primo papa gesuita della storia, Padre Jorge Mario Bergoglio? Questa inchiesta intende fare luce su uno dei nodi più spinosi – il rapporto tra chiesa e massoneria – tra quelli che attengono alla conoscenza di una realtà complessa come quella del Vaticano.L’infiltrazione della massoneria nelle sacre stanze della santa sede è stata spesso mormorata, suggerita, ventilata in più circostanze, ma nessuna seria inchiesta giornalistica ha scavato a fondo questo tema. È quindi giunto il momento di farlo: è tempo di verificare la consistenza di questo fenomeno, l’estensione di un problema di importanza centrale nella comprensione delle dina -miche di potere di una realtà universale come la chiesa cattolica.una guerra per bande ha sconvolto e sconvolge la chiesa, che appare in profonda crisi.l’elezione di papa Francesco è solo il primo capitolo di una guerra interna, che si preannuncia lunga e problematica.Quali sono i veri rapporti tra Vaticano e Massoneria e che influenza ha avuto, nel corso della storia, la massoneria sui papi e sulla loro elezione? Il dettagliato saggio di Ferruccio Pinotti e Giacomo Galeazzi intende rispondere a queste e a tante altre domande, per fare un po' di chiarezza su un mondo pieno di misteri, leggende e anche storie poco edificanti. Un volume corposo, che ripercorre secoli di storia, dalla genesi della massoneria, fino alla storia di oggi, con l'elezione del gesuita padre Bergoglio, a Santo Padre. Bergoglio succede al dimissionario papa Benedetto XVI, divenuto papa emerito (un fatto mai avvenuto nella storia millenaria della Chiesa): sulle dimissioni di Ratzinger sono sorte tante storie, molte delle quali tirano in causa proprio il ruolo della massoneria in Vaticano, sia per quanto riguarda gli scandali di cui si è parlato sui giornali (lo Ior, il caso Vatileaks, la vergogna della pedofilia, ), sia per quanto riguarda proprio la loro influenza. Non è nuovo alle indagini sulla massoneria, il giornalista Ferruccio Pinotti: ne aveva già parlato nel libro "Poteri forti", sulla morte del banchiere massone Roberto Calvi. Suicidato, o fatto suicidare con una modalità che richiama da vicino i rituali massonici. Nell'inchiesta "L'unto del signore", Pinotti aveva raccontato delle origini finanziarie di Berlusconi (tessera P2 1816) e delle sue Holding, parlando del ruolo della Banca Rasini (di cui il padre era direttore), del cavaliere del San Sepolcro, l'andreottiano Azzaretto. Una banca che, secondo Sindona, era lo sportello della mafia a Milano. Infine, nel saggio "La lobby di Dio", aveva raccontato del potere molto ramificato e bipartisan (in senso politico), di Comunione e Liberazione. Un movimento religioso, che dovrebbe essere perfettamente in antitesi con la massoneria, ma che invece sembra avere con questa molte affinità: la capacità di penetrare nel mondo della finanza e dell'impresa, il ruolo (assente) delle donne, una gerarchia rigida. Secondi i principi espressi dai vertici della Chiesa, chi è cattolico, non potrebbe essere massone: le due posizioni sono inconciliabili (cosa che ad esempio non vale per l'essere mafiosi). Eppure, la storia è stata testimone dei forti rapporti tra le gerarchie ecclesiastiche è signori in grembiule e cappuccio: da Sindona a Calvi, per arrivare a Berlusconi stesso, l'uomo della provvidenza. Per arrivare agli scandali dei giorni nostri: “dallo scandalo Enimont a quello di Propaganda Fide fino alle vicende P3 e P4, tutti gli anni Novanta e il primo decennio del Duemila sono stati costellati di vicende nelle quali le alte sfere della Santa Sede hanno fatto affari con massoni più o meno deviati. Complice anche il potere del berlusconismo”, in cui “una delle costanti negli scandali che collegano il Vaticano alla massoneria è la presenza di Luigi Bisignani”.
Iscritto alla P2 (sebbene abbia sempre smentito), e che era già condannato per la vicenda della tangente Enimont, “la madre di tutte le tangenti”, che andrà a irrorare, a pioggia, i partiti politici italiani per benedire il divorzio di stato tra Eni e Montedison.
Tra le carte sequestrate nell'appartamento del “corvo” (il maggiordomo Gabriele), c'era molto materiale riguardanti i dossier sulla P3 e sulla P4, oltre a documenti che testimoniavano una sorta di ossessione per la figura di Luigi Bisignani.
Si arriva poi all’inchiesta sugli appalti del G8 della Maddalena, quelli della “cricca” Anemone che porta all'arresto del presidente del Consiglio delle grandi opere , Balducci. Nell'inchiesta è coinvolto anche il cardinale Crescenzio Sepe, oggi arcivescovo di Napoli, indagato per corruzione, che nomina Balducci supervisore delle ristrutturazioni.
Molti di questi, sono pure stato insigniti di cariche da parte della Chiesa: gentiluomini di sua santità sono Balducci, Bertolaso, come lo erano nel passato Gelli e Ortolani (tutti e due piduisti). Come si spiega questa chiara contraddizione? Secondo gli autori i legami tra i “liberi muratori” e la Chiesa romana sono sempre esistiti sebbene nascosti da una ipocrita cortina, una sorta di fiume carsico “una interlocuzione continua, nella quale i gesuiti hanno recitato un ruolo centrale” : i decreti di scomunica non hanno impedito certi rapporti, spesso in ambito finanziario tra Vaticano ed esponenti legati a quel mondo.
Questo denota, scrivono gli autori, una “mancanza di coerenza: perché da un lato il messaggio della chiesa è molto alto e dall’altro – come ha denunciato lo stesso papa Ratzinger – ci sono carrierismi, divisioni, egoismi, interessi personali e quindi, da un lato, troppo spesso vediamo prelati coinvolti in affari di denaro”. Molti cardinali hanno cercato di aprire una strada di dialogo, all'apparenza sbarrata anche dal documento emesso da Ratzinger stesso nel 1983 ("Dichiarazione sulla Massoneria"), sotto Giovanni Paolo II, di condanna alla Massoneria, quando questa agisce contro la Chiesa.
"Nel 1983 - affermano i due autori - quando viene promulgato il nuovo codice di diritto canonico, la parola 'massoneria' scompare, lasciando il posto all'espressione più generale 'sette' che cospirano contro la Chiesa": e dunque "la cancellazione del veto esplicito contro la massoneria che caratterizza il codice di diritto canonico del 1983, può essere letta come la stipulazione di un delicato 'patto' all'interno della Curia a fronte di situazioni storiche drammatiche come la crisi Ior-Ambrosiano, che portò il Vaticano ad ammettere le proprie responsabilità nel crac dell'istituto presieduto dal banchiere massone Roberto Calvi".
Nel libro, viene riportata una lettera scritta a due mani scritta da Virgilio Gaito, ex Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, insieme al Cardinale Silvio Oddi (un “grande protettore” dell’Opus Dei, ma anche un grande sponsor della discesa in campo, nel ’94, di Silvio Berlusconi), a Papa Giovanni Paolo II per chiedere un "grande patto" di pacificazione tra Chiesa e massoneria, il riconoscimento ufficiale da parte del Vaticano della conciliabilità tra fede cattolica e appartenenza alla libera muratoria. «Pienamente consapevoli delle finalità perseguite dalla Massoneria universale, da sempre votata al miglioramento dell'individuo per il miglioramento ed il progresso dell'Umanità raggiungibili solo attraverso l'Amore e la tolleranza - scrivono il Gran Maestro e il Cardinale - riteniamo giunto il momento di lanciare un doveroso appello alla riconciliazione che ponga fine a quella secolare incomprensione tra Chiesa Cattolica e Massoneria».
E molto vasta la quantità di documentazione che è contenuta in questo saggio, e questo costituisce un merito: al termine del libro è contenuta una ricca appendice con le interviste degli autori a personaggi, testimoni diretti delle vicende Vaticane (a cominciare dall'ex presidente dello IOR), gran maestri delle varie Logge italiane (di cui solo la gran Loggia democratica è riconosciuta dalla grande Loggia inglese), teologi e vaticanisti. A tutti sono state poste quasi le stesse domande: gli scandali della Chiesa; il ruolo della Massoneria; cosa succederà ora in Vaticano con l'elezione di un gesuita al soglio pontificio (che si dice essere influenzata proprio dalla Massoneria stessa). Cosa intendeva Paolo VI quando nel 1972 parlava di “fumo di Satana” in Vaticano: era il fumo dei fratelli massoni? Tutto questo per permettere al lettore di potersi costruire una sua opinione. Perché, lo ribadiscono anche gli autori, il loro intento non è fare un libro di tipo complottistico: sia quando si parla delle logge segrete di cui farebbero anche parte cardinali, sia quando affronta lo spinoso tema del passato argentino di Bergoglio (il caso dei due gesuiti Orlando Yorio e Francisco Jalics), all'epoca della dittatura dei generali. Se non è provata la sua complicità col regime è pero altrettanto vero che la Chiesa, in quel momento, non seppe opporsi con coraggio al regime militare, denunciando con voce chiara le torture, gli omicidi, le sparizioni. Come non è complottistico parlare del ruolo di Wojtila che aiutò, coi soldi di Calvi, Solidarnosh in Polonia: lo stesso Calvi che, succeduto a Sindona, aveva riciclato passando anche per lo Ior di Macinkus, i soldi della mafia. Così, mentre in Vaticano si viveva questa contraddizione tra principi e realtà, è cresciuto sotto il papato di Giovanni Paolo II il ruolo e il potere (economico e politico) dei movimenti: dall'Opus Dei a Comunione e Liberazione, ma anche i cavalieri di Colombo un movimento molto forte negli Stati Uniti e nell'America del sud. Movimenti connotati da una posizione poco riformista e molto conservatrice e che hanno mutuato metodi e stili della massoneria: “segretezza, settarismo, arrivismo, uso spregiudicato del potere economico e politico”. “Massonerie bianche” vengono definite nel libro.
Fu sempre Wojtila, tra l'altro, a commissariare l'ordine dei Gesuiti, durante la malattia del padre generale Arrupe, di cui l'allora pontefice non condivideva l'apertura verso la teologia della Liberazione: Secondo gli autori: “Il commissariamento della Compagnia di Gesù – attuato in parallelo alla concessione di un enorme potere a realtà come Opus Dei, CL, rappresenta quindi un fatto centrale nello scontro di potere che ha agitato il Vaticano prima del conclave che ha eletto papa Jorge Mario Bergoglio”. Difficile non individuare anche in questo scontri di potere dentro il Vaticano, le cause delle dimissioni di Ratzinger. Le dimissioni di Gotti Tedeschi dallo Ior (chieste dal membro del cda Carl Anderson), vicino all'Opus Dei e dunque ostile ai cavalieri di Colombo, un movimento con un forte potere finanziario. Occorrerà aspettare qualche tempo, prima di valutare l'operato di papa Bergoglio, per vedere se sarà in grado di portare a termine tutte le promesse. Sappiamo che Bergoglio si è espresso nei confronti dell'aborto come un “crimine abominevole” che si è opposto alla distribuzione gratuita di contraccettivi in Argentina, all’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole.
Sarà in grado di affrontare le sfide della chiesa in questo nuovo millennio? Saprà portare alla luce quei rapporti con la Massoneria che gli autori dicono “un rapporto antico e tormentato e ampiamente documentato”?. Saprà mettere fine a quelle commistioni finanziarie e affaristiche, interazioni dirette e documentate e basate sulla connivenza, sull’interesse reciproco? L'impressione a cui sono arrivato, al termine della lunga lettura, è che la Chiesa deve guardarsi (come anche la Massoneria), dai nemici interni, che magari usano i mezzi della Massoneria (i circoli chiusi, le amicizie e il venirsi in aiuto tra fratelli) per portare avanti i propri affari. Il saggio è diviso in tre parti, oltre all'appendice finale:
Parte prima - Lo scontro in Vaticano: i soldi, il potere. Dal passato di padre Bergoglio, al grande patto tra Vaticano e finanza massonica. L'eredità di Sindona e Calvi, Berlusconi e la massoneria. Il grumo di potere tra Vaticano P3 e P4. I rapporti tra mafia, ndrangheta, camorra e chiesa. Si parla anche delle inchieste di De Magistris in Calabria che “partendo dal tema dell’appropriazione dei fondi pubblici europei, è infatti riuscita in un colpo solo a toccare tutti i poteri opachi della nostra Repubblica". Un'inchiesta che vedeva coinvolta la Compagnia delle Opere, la massoneria e che fu distrutta, dopo che fu avocata e tolta all'allora Pm di Catanzaro. Una forte analogia con altre inchieste che avevano coinvolto la massoneria e che subirono la medesima sorte: quella di Turone e Colombo nel 1982, e quella di Cordova a Palmi nel 1993.
Dice il pm antimafia Gratteri: «Massoneria, ’ndrangheta, camorra e mafia si giovano del “trasversalismo” che ormai impera anche nei rapporti tra politica e crimine organizzato».
Parte seconda – La posizione delle Massonerie ufficiali nei confronti della Chiesa.
La posizione del Grande Oriente d'Italia, della Gran Loggia d'Italia e della Gran Loggia Regolare d'Italia.
Parte terza – La connessione internazionale.
L'importanza del papato nello scacchiere internazionale; la massoneria internazionale; le lobby integraliste che imitano i massoni. Il link per ordinare il libro su ibs La scheda sul sito di Ed Piemme e un estratto dal libro
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