La crisi finanziaria globale – lo stupefacente incremento nei pignoramenti immobiliari, il crash del mercato azionario, i fallimenti aziendali e la scomparsa del credito hanno colpito ogni singolo paese in tutto il pianeta. Quella che, una volta, veniva semplicemente chiamata “crisi dei subprime” si è improvvisamente trasformata in un mostro che chiamiamo “recessione globale”. Ma cosa sta realmente succedendo? Chi ha causato tutto questo? Perché la situazione sta degenerando così velocemente? Cosa ci aspetterà nell’immediato futuro?
GROUND ZERO – LA CRISI DEI SUBPRIME
Qualsiasi cosa un opinionista possa pensare circa i drammatici e minacciosi eventi che stiamo affrontando, è universalmente accettato che il punto di origine sia la “crisi dei subprime”.
Le parole “sub prime” si riferiscono a ciò che le imprese e i commentatori economici negli Stati Uniti (e poi nel resto del mondo) coniarono per descrivere quei mutui per le case concessi ai consumatori ritenuti non in grado di sostenere le rate del prestito.
Ciò non significa che questi milioni di individui e famiglie non fossero in grado di ripagare i propri debiti – piuttosto queste persone vennero indotte a sovra indebitarsi- fino a diventare incapaci di gestire l’impegno preso.
Individui in luoghi diversi come nel Regno Unito, in Germania e negli Stati Uniti che in precedenza avevano solo una carta di credito, improvvisamente ne ebbero due o tre. Le aziende di credito promossero i prestiti “senza deposito, a basso interesse”, spingendo rapidamente verso l’alto il valore delle case e gonfiando le dimensioni dei mutui accollati alla gente comune.
Dal 2007, centinaia di milioni di persone nei paesi più ricchi sulla Terra si sono improvvisamente ritrovati in un mare di debiti – non appena i tassi di interesse sono cominciati ad aumentare – alimentati da un rapido aumento del costo del cibo e dell’energia. La doppia pressione esercitata dall’aumento del costo della vita e dal rimborso del debito è diventata semplicemente troppo per milioni di famiglie in difficoltà. I debitori vennero considerati inadempienti e sfrattati dalle case.
Questo diede vita ad un altro problema – la rapida deflazione dei prezzi delle case nei più importanti mercati come negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Europa. Improvvisamente, quelli che potevano ancora permettersi di resistere e lottare con i debiti vedevano diminuire costantemente il valore delle loro case.
A quel tempo si chiamava ancora “crisi dei subprime” e tutti gli occhi erano puntati su George W. Bush e sulla Federal Reserve per vedere cosa avrebbero fatto. Incredibilmente, non solo non hanno fatto nulla, in realtà, sembra quasi volessero far peggiorare l’intera faccenda.
Cosa dunque avrebbero a che fare la Chiesa Cattolica e i Gesuiti in tutto questo? In questa fase, gli eventi fin qui discussi puntano tutti sulla cara e vecchia “avidità” e “incompetenza” di persone al servizio dell’ex presidente Bush e della sua cricca finanziaria. In che modo i Gesuiti e la Chiesa Cattolica sono coinvolti in tutto questo? Quali sono le prove? Per rispondere, dobbiamo farci una semplice domanda – Quanto ricca è la Chiesa cattolica romana?
QUANTO E’ RICCA LA CHIESA CATTOLICA ROMANA?
Quanto è ricca la Chiesa cattolica romana e quanto lo sono i suoi vari ordini? Potrebbe inizialmente apparire non rilevante, però, la vera risposta, va al cuore di ciò che è accaduto, sta accadendo e accadrà nel prossimo futuro.
Per esempio, sappiamo la ricchezza delle prime 1000 aziende di tutto il mondo, sappiamo anche la ricchezza della maggior parte dei 191 stati membri delle Nazioni Unite – invece, per quanto riguarda la Chiesa cattolica, cosa ne sappiamo?
Se doveste consultare uno degli elenchi pubblicati negli ultimi 50 anni delle prime 500 entità economiche mondiali (ovvero qualsiasi tipo di ente, persona giuridica, religione, Stato, ecc), non trovereste la Chiesa cattolica citata una sola volta.
Per essere onesti, negli ultimi anni il Vaticano ha pubblicato una serie di “conti”. Questi resoconti finanziari hanno rivelato alcuni valori patrimoniali immobiliari, fonti dirette di guadagno e spese pubbliche. Il bilancio, tuttavia, non include i suoi organi sussidiari.
Ad esempio, l’Arcidiocesi cattolica di Boston come quella di New York pubblicano un bilancio annuale. Anche dando un rapido sguardo, queste due entità detengono, da sole, attività e proventi dal valore di diversi miliardi di dollari.
In risposta, i funzionari del Vaticano citano due argomenti importanti: il primo è che la Chiesa cattolica considera le sue controllate come entità “indipendenti” quando si tratta di attività economiche – una contraddizione alla Legge della Chiesa secondo cui tutti gli organi e filiali giurano obbedienza al potere centrale della Santa Sede a Roma.
Il secondo argomento, quando tutto il resto fallisce, è quello di affermare che il Vaticano è uno Stato indipendente, politicamente sovrano e quindi in grado di scegliere autonomamente se accettare o rifiutare le richieste di apertura per quanto riguarda la trasparenza dei suoi conti finanziari. Fino ad oggi, questa autoproclamata “vera chiesa” ha sempre rifiutato di cooperare con qualsiasi tipo di contabilità globale delle sue ricchezze.
Indipendentemente dal continuo rifiuto da parte della Chiesa cattolica, di dichiarare la sua ricchezza totale, rimane un mistero come una tale entità riesca a rimanere fuori da qualsiasi lista contabile.
L’INDISCUTIBILE EVIDENZA STORICA
Prima della comparsa delle news e dei media in generale, se dovessimo chiedere, ad una persona istruita, 100 anni fa, quale soggetto economico fosse il più ricco al mondo, avrebbe risposto senza dubbio la Chiesa Cattolica Romana.
La verità chiara, inequivocabile e incontestabile concernente la Chiesa cattolica romana è che per 1000 anni fu l’organizzazione dominante del pianeta, la quale detenne direttamente o indirettamente la quasi totalità delle ricchezze europee.
Nei secoli, risultò ben noto come la Chiesa cattolica romana possedesse grandi ricchezze e persone nelle Americhe, nel Sud-Est asiatico e in Africa.
Ancora una volta, dobbiamo essere assolutamente chiari su questo. La Chiesa cattolica per gli ultimi 1000 anni è stata la più grande entità economica della storia dell’umanità. Nessun altra nazione, società o gruppo di famiglie le si è mai avvicinata in termini di ricchezza. Per secoli, la Chiesa e il Papa hanno liberamente saccheggiato i paesi islamici, la Sassonia, la Grecia, l’Egitto, oltre che le fortune Americane e le miniere Africane.
Essendo la più grande entità economica della storia, per oltre 1.000 anni, la Chiesa Cattolica Romana dominò ogni assetto economico, non solo quello riguardante l’oro e i minerali. Le “aziende” di sua proprietà erano più grandi di qualsiasi entità economica europea. Possedeva inoltre una immensa quantità di arte e manufatti.
La Chiesa Cattolica Romana è alla base di praticamente ogni grande impresa creata negli stati di sua influenza. Ha delle partecipazioni nelle società commerciali e nelle banche, le sue industrie non sono state rivaleggiate da nessuno in grandezza.
La Chiesa Cattolica Romana, fu così ricca, per oltre 1.000 anni che, anche se avesse assunto ogni singola persona sul pianeta nel 1800, come dipendente, pagandola in monete d’oro, avrebbe avuto abbastanza riserve d’oro per stipendiare tutti per secoli.
Questo dominio totale della Chiesa cattolica romana come singola e più potente entità economica, per oltre 1.000 anni, non può essere semplicemente respinta. Prima del revisionismo storico, era riconosciuto come un fatto oggettivo, che la Chiesa cattolica fosse la più grande entità economica del pianeta, non c’è dubbio.
Come è possibile allora che una entità da miliardi di dollari non compaia nemmeno nella top 1000 delle imprese economiche odierne?
STORIA CREATIVA
In primo luogo per quanto riguarda la storia creativa, dal 20esimo secolo, l’influenza della Chiesa cattolica cominciò a scemare.
Le ragioni addotte per la “sparizione magica” delle ricchezze della Chiesa Cattolica sono numerose, ma tutte riguardano il tema comune dell’incompetenza economica e politica e della cattiva sorte. La perdita dell’Inghilterra fu una grave calamità per le finanze della Chiesa cattolica, da cui non si riprese mai.
Anche le guerre dal 16 ° al 18 ° secolo vennero utilizzate come scusante per il prosciugamento delle ricchezze della Chiesa cattolica fino a quando finalmente l’invasione di Napoleone Bonaparte, all’inizio del 19 ° secolo venne utilizzata come un colpo di grazia per indicare che la Chiesa, una volta grande e finanziariamente potente, era ufficialmente diventata povera.
Questo, naturalmente, è tecnicamente vero. Quando Napoleone entrò a Roma, i Gesuiti si erano appropiati della maggior parte dell’oro del papa.
Naturalmente, in questa storia riveduta le aziende del Sud e del Nord America, per non parlare dell’Africa non vengono per lo più citate, non viene neppure citata l’influenza dei gesuiti e di Napoleone tra cui il trattato stipulato nella prima parte del 19 ° secolo dopo che Napoleone fu sconfitto.
Per essere chiari, la perdita dello Stato Pontificio alla fine del 19 ° secolo venne utilizzata anche come la base storica revisionista per sostenere il “declino” Vaticano.
Così nel giro di 80 anni si è accettata una storia revisionata, con la più grande entità economica mondiale in fallimento, a causa di una gestione poco oculata del capitale.
Naturalmente, una storia così creativa e fraudolenta funziona solo se si è in grado di nascondere con successo le attività una volta dominanti della Chiesa cattolica.
CONTABILITA’ CREATIVA
Per nascondere le massive attività della Chiesa cattolica, venne inventato un sistema decentrato con garanzie e controlli.
I grandi investimenti nelle proprietà, furono trasferiti sotto il controllo delle diocesi di tutto il mondo. A loro volta, tutte le proprietà “non-visibili” della chiesa furono nascoste tramite società di facciata.
Le azioni, i lingotti d’oro, i diamanti e altre risorse preziose furono trasferite nelle banche sotto il controllo diretto del Vaticano.
Utilizzando la segretezza di stati come la Svizzera e persino dello stesso Vaticano, venne nascosta la vera identità dei possessori di questi enormi tesori.
Il Vaticano dipende da queste leggi di segretezza per mantenere la menzogna sulla sua vera ricchezza.
Così, alla fine, la più grande entità economica mondiale, scompare dai radar delle persone mostrandosi come una Chiesa povera, bisognosa di nuovi fondi.
UNA STIMA SULLE RICCHEZZE DELLA CHIESA
La più grande risorsa di proprietà del Vaticano è anche la più facile da vedere, in quanto non può essere nascosta.
Il Vaticano è il più grande detentore di titoli di proprietà di qualsiasi organizzazione o governo in tutto il mondo con circa $ 316 miliardi di beni (chiese, scuole, ecc ospedali) e circa $ 2.623 miliardi di dollari di investimenti immobiliari nascosti nelle reti estremamente complessi di centinaia di migliaia di trust e società facciata.
L’attuale valore di mercato immobiliare della Città del Vaticano, nel cuore di Roma, da solo vale tra $ 1 miliardo e 3 miliardi di dollari. Ciò esclude il valore delle opere d’arte e degli inestimabili oggetti di valore conservati all’interno delle sue mura.
Le proprietà più importanti della Chiesa cattolica per nazione sono: Stati Uniti con circa 50 miliardi di dollari nelle aziende visibili e con circa $ 507 miliardi nelle aziende nascoste attraverso una rete massicciamente complessa di società di copertura e trust.
Passiamo poi alla Germania ($ 297 miliardi, di cui solo 29 miliardi di dollari rappresentano le proprietà visibili), alla Francia ($ 282 miliardi, di cui solo 28 miliardi di dollari visibili), all’Italia ($ 230 miliardi, di cui circa 23 miliardi di dollari sono visibili), al Brasile ( $ 194 miliardi, di cui circa 26 miliardi di dollari sono visibili) e alla Spagna ($ 158 miliardi, di cui circa 15 miliardi di dollari sono visibili).
I principali titoli di proprietà della Chiesa cattolica sono elencati nella tabella riportata di seguito. Sono il frutto di ricerche private. In caso di dubbi, è possibile verificare la validità di questi numeri da soli attraverso la ricerca dei rapporti pubblicati dalle varie filiali cattoliche. Gli investimenti immobiliari sono divisi in aziende di proprietà visibili e aziende di proprietà nascoste.
Nazione Cattolicis Visibili Nascoste
(milioni) (milioni di $) (milioni di $)
Stati Uniti 83.2 $ 50,179 $ 507,363
Germania 27.9 $ 29,783 $ 268,046
Francia 54.7 $ 28,245 $ 254,209
Italia 49.2 $ 23,096 $ 207,866
Brasile 150.3 $ 26,260 $ 168,260
Spagna 37.1 $ 15,827 $ 142,440
Messico 93.7 $ 21,147 $ 135,499
Belgio 7.8 $ 9,558 $ 96,643
Canada 12.8 $ 8,393 $ 84,864
Austria 6.0 $ 7,514 $ 75,979
Argentina 35.9 $ 9,550 $ 70,031
Polonia 34.5 $ 8,906 $ 65,308
Colombia 38.9 $ 9,319 $ 59,710
Filippine 73.3 $ 8,999 $ 50,993
Irlanda 3.5 $ 4,241 $ 42,879
Cile 14.8 $ 5,203 $ 38,153
Peru 25.4 $ 5,800 $ 32,866
Ungaria 6.7 $ 4,033 $ 29,577
Olanda 5.6 $ 3,343 $ 30,091
Portogallo 9.9 $ 3,984 $ 29,220
Venezuela 24.6 $ 4,105 $ 23,263
Svizzera 3.4 $ 2,355 $ 23,808
Regno Unito 9.0 $ 2,395 $ 21,556
Australia 5.2 $ 1,871 $ 18,923
Le proprietà visibili sono quelle proprietà immobiliari chiaramente e direttamente riferibili alla Chiesa cattolica, mentre il patrimonio immobiliare nascosto rappresenta tra l’85% e il 90% delle proprietà totali della Chiesa.
Il visibile è rappresentato da – scuole, chiese, ospedali, ecc il nascosto da – campi da golf, vari uffici, parchi industriali, appartamenti residenziali, ecc
Mentre il valore totale del visibile della Chiesa cattolica si aggira attorno ai $ 316 miliardi, il Vaticano ha messo a punto una strategia ingegnosa, negli ultimi quaranta anni, per cambiare il parere dell’opinione pubblica sulla reale estensione della sua ricchezza.
STORIA DELLE PROPRIETA’ DELLA CHIESA CATTOLICA
La Chiesa cattolica ha volutamente abbandonato e degradato le sue più importanti e preziose attività per mostrarsi realmente povera. La Chiesa cattolica, infatti, ha preso la terribile decisione di eliminare tutti quei servizi ai senza tetto e agli svantaggiati per spegnere qualsiasi critica sulla sua ingente ricchezza.
Questo comportamento innovativo e unico che consiste nel sacrificare assetti per proteggere l’impressione di essere poveri è meglio descritto come il “metodo del servizio in ostaggio”.
Il “metodo del servizio in ostaggio” inventato dal Vaticano è una strategia brillante e di grande successo che implica il sacrificio dei servizi fondamentali per i più svantaggiati e poveri delle comunità occidentali, al fine di enfatizzare il fatto di non possedere alcuna ricchezza.
Qualsiasi reclamo riguardante i “milioni” nascosti viene semplicemente liquidato con questa frase “pensate davvero che una chiesa dedicata alla carità cristiana sarebbe così senza cuore o malvagia da chiudere deliberatamente degli importanti servizi, se avesse soldi?”
I POSSEDIMENTI AUREI DELLA CHIESA CATTOLICA
Il secondo più grande assetto patrimoniale in mano al Vaticano sono i metalli preziosi e più specificamente l’Oro.
Oltre alle varie proprietà, nessun altro tipo di assetto ha ossessionato tanto la Chiesa cattolica. E’ la moneta della Chiesa e lo è stata per oltre 1000 anni.
Quindi, quanto oro controlla la Chiesa Cattolica? Alcuni dicono molto poco, citando le guerre precedenti e la cattiva gestione. Altri sostengono che il Vaticano controlla alcuni “miliardi” di dollari in oro, in gran parte rubati dal regime cattolico fascista durante la seconda guerra mondiale.
Prima di rispondere a questa domanda, è importante stabilire chiaramente quanto oro sia stato estratto dall’inizio del tempo, perché senza una storia molto breve ma chiara della produzione d’oro, è difficile capire la vera ricchezza del Vaticano.
DOMANDA E USO DELL’ORO
La produzione media globale dell’oro nel corso degli ultimi dieci anni è di circa 2.300 – 2.500 tonnellate all’anno. Attualmente, i tre maggiori produttori di oro al mondo sono il Sud Africa (24%), l’Australia (16%) e il Canada (8%).
In termini di domanda globale media, ci si aggira attorno alle 3.800 – 4.000 tonnellate annue di cui viene utilizzato l’81% per i gioielli, il 10% per usi industriali e il 9% in lingotti (investimenti al dettaglio).
Questo maggior consumo di oro rispetto alla produzione ha portato alcuni analisti a ritenere che il prezzo dell’oro continuerà a crescere ancora di più nei prossimi anni.
QUANTO ORO E’ STATO PRODOTTO (ESTRATTO)?
Si può rimanere stupiti o meno del fatto che non vi sia un acconto unanime sull’esatta quantità di oro prodotto.
Sappiamo che le riserve ufficiali di oro (pubbliche) consistono in circa 30.000 tonnellate di oro, il più grande deposito si trova alla Federal Reserve di New York, con circa 5.000 tonnellate di riserve auree (pubbliche).
Ci sono poi le riserve di oro private, non dichiarate ma incluse nelle stime totali. La Barclays Bank, internazionalmente riconosciuta, stima che vi siano circa 24.000 – 26.000 tonnellate stipate in strutture private protette e che circa l’80% di tutto l’oro mai estratto sia sotto forma di lingotto. La stima, dell’oro totale estratto, ammonta quindi a “sole” 70.000 tonnellate.
Tuttavia, lo US Geological Survey, nonché molte pubblicazioni, fissano il totale della produzione mondiale d’oro (1900-2006) a 128.075 tonnellate, ovvero di 58.000 tonnellate superiore alle stime globali della Barclays!
Contrariamente al settore bancario che sembra fornire stime al ribasso, l’industria mineraria sostiene che tutto l’oro prodotto si aggiri attorno alle 140.000 – 150.000 tonnellate.
Tuttavia, se si tiene conto dei vari dati storici, dal 1600 ad oggi, 150.000 tonnellate d’oro è una cifra ancora molto risibile.
Ad esempio, gli spagnoli strapparono oltre 3.000 tonnellate di oro alle civiltà americane tra il 1492 e il 1600, ovvero il 40% della produzione totale, all’epoca. Tra il 1600 e il 1800, le miniere colombiane e brasiliane sotto il controllo gesuita avrebbero prodotto tre volte l’oro rubato durante i saccheggi di fine 1400 ai danni della civiltà americana.
La stima più accurata, tenendo conto di tutte le registrazioni, di tutti i riferimenti storici e delle tecniche di estrazione risulta essere di 200.143 tonnellate.
Anno Produzione Totale
pre 0 25,000 12.50%
0-400 8,597 33,597 4.30%
401-1490 8,129 41,726 4.10%
1491-1600 6,513 48,239 3.30%
1600-1800 12,312 60,551 6.20%
1800-1900 11,517 72,068 5.80%
1900-2006 128,075 200,143 64.00%
100.00%
PERCHE’ QUESTA DISCREPANZA?
E’ difficile comprendere il motivo di tali evidenti discrepanze che tendono a sotto stimare la quantita d’oro a meno di 70.000 tonnellate.
Una ovvia ragione è mantenere alto il prezzo dell’oro. Fino a quando la produzione è inferiore alla domanda e fino a quando i mercati mantengono una percezione di riserve limitate, i commercianti e i proprietari di oro potranno richiedere prezzi stratosferici.
Una seconda ragione, più difficile da dimostrare, è che esistono grandi proprietari d’oro, i quali, trovandosi in una posizione economicamente solida, nascondo le loro riserve auree private da ogni libro contabile per ottenere vantaggi strategici, politici e finanziari.
C’è la convinzione, ad esempio, che i russi abbiano molte riserve auree private, impossibili da verificare. Tuttavia, quando guardiamo alle stime ufficiali, ci ritroviamo con una potenziale discrepanza nelle stime di oltre 50.000 tonnellate (quasi 1.000 miliardi di dollari) che semplicemente mancano o sono disperse.
¼ dell’oro totale mondiale non scompare così semplicemente. I collezionisti privati possono nasconderne dalla circolazione una porzione, ma alla fine essa ritornerà in commercio in qualche modo. Neppure i vari dittatori hanno sufficiente potere o mezzi per una tale impresa.
LE RISERVE D’ORO POSSEDUTE DAL VATICANO
Il più grande detentore di lingotti d’oro negli ultimi 1000 anni è stato il Culto Romano che gestisce la Chiesa Cattolica.
La Chiesa Cattolica Romana controlla approssimativamente 60.350 tonnellate metriche di oro, due volte la dimensione delle riserve auree ufficiali totali di tutto il mondo, pari a circa il 30,2% di tutto l’oro mai estratto / prodotto. Ai prezzi correnti, il valore patrimoniale del più grande tesoro della storia umana è di $ 1.245 miliardi.
Anni Motivi Acquisiti Totale % mondo
1100-1200 Crociate 9200 9300 27.7%
1200-1350 Civilizzazione Occidentale 12500 21800 57.0%
1351-1490 Tesori Templari 4200 26000 62.3%
1491-1600 Nuovo Mondo 3100 29100 60.3%
1600-1800 Schiavi Minatori 4050 33150 54.7%
1800-1900 Fine degli Imperi 6500 39650 55.0%
1900-1945 Guerre Mondiali 16200 55850 53.4%
1946-2006 Crimine Organizzato 4500 60350 30.2%
Allo stato attuale, la Chiesa cattolica romana è tornata a cifre che non si vedevano dalla caduta del Sacro Romano Impero (intorno al 1100), quando controllava meno del 30% dell’oro mondiale.
Per la maggior parte degli ultimi 1000 anni, la Chiesa cattolica era in una posizione dominante e controllava il mercato dell’oro possedendone circa il 50% fino ad arrivare al periodo che va dal 14 ° secolo a circa il 17 ° secolo nel quale controllava addirittura il 60% di tutto l’oro mai estratto.
Il tesoro fu suddiviso tra varie riserve dichiarate, nonché tra riserve occulte. Solo il 20% delle riserve d’oro totali sono stipati in riserve ufficiali, la maggiore riserva dichiarata è la Federal Reserve Bank, seguita dalle riserve in Italia, Svizzera, Germania e Francia.
Le più grandi riserve private non sono note, ma sono presenti prevalentemente nei paesi occidentali gestiti dalle più vecchie banche private e dalle società finanziarie europee.
IL VATICANO E I GESUITI: IL SISTEMA FINANZIARIO MONDIALE
La terza più grande risorsa di proprietà del Vaticano è quella di finanziare gli istituti bancari, controllandone le principali azioni. In poche parole gestisce il sistema finanziario globale.
In qualità di maggiore e dominate proprietaria di capitali (metalli preziosi, terre e schiavi / servi) per oltre 1.600 anni, la Chiesa cattolica romana consentì che le sue riserve di capitale fossero utilizzate per finanziare la crescita economica, facendo praticamente la storia del sistema finanziario ed economico globale.
La ragione per cui questo rapporto ovvio non è ben compreso, né comunemente discusso è duplice: il tradizionale rapporto di “amore-odio” tra il Vaticano, le banche e gli istituti di credito e, in secondo luogo, l’occultamento intenzionale degli enormi capitali della Chiesa Cattolica attraverso il sistema bancario stesso nel corso degli ultimi duecento anni.
La comprensione di questo rapporto ha ramificazioni storiche, finanziarie e politiche, in quanto spiega in modo significativo, la complicità delle banche in periodi di grande instabilità politica e del loro sforzo attivo contro le leggi sulla trasparenza e sull’equità.
IL RAPPORTO DI AMORE/ODIO TRA LE BANCHE E IL VATICANO
La Chiesa Cattolica Romana è sempre stata in grado di dominare il commercio globale e della finanza.
Tuttavia, il rapporto tra il Vaticano e le banche non fu mai stabile, almeno fino al controllo finanziario gesuita del 1790. Per molti aspetti, la politica della Chiesa cattolica fu quella di ridurre deliberatamente la crescita del settore bancario.
Una spiegazione storica ed erronea è sempre stata quella che la Chiesa cattolica, considerasse i prestiti ad interesse e l’usura come un terribile peccato. Data l’alta immoralità dei vari papi e dei funzionari della Chiesa, questa affermazione è falsa e insostenibile.
Quando i Papi consentirono, limitatamente, attività finanziarie, il risultato fu una immediata e fenomenale crescita economica in tutta Europa e nel mondo, come nei secoli 13 ° e 14 °. Un segno ben visibile del disgusto provato per il sistema bancario da parte della Chiesa Cattolica è indicato dallo smantellamento del sistema templare (1100-1300) di cambio valuta locale basato sulle lettere di cambio, le quali potevano essere “incassate” in uno dei loro castelli. Fu solo nel 17° secolo con i Gesuiti e i traffici di droga che questo sistema torno in auge.
In secondo luogo, viene spesso accusato il collegamento ebraico riguardo la fittizia preoccupazione dell’usura, è più probabile che ci si riferisse alle antiche famiglie Sadducee che aiutarono a formare il cristianesimo, assumendo il ruolo di antichi banchieri, come riportato obliquamente nell’episodio di Gesù nel Tempio.
Non sorprende quindi che le famiglie le quali contribuirono a creare la rete globale bancaria del 17 ° secolo siano ebrei. Per molti aspetti la menzogna dell’”usura” fu solo una copertura per proteggere un rapporto piuttosto difficile da spiegare altrimenti.
I GESUITI E IL SISTEMA FINANZIARIO GLOBALE
Al giorno d’oggi, la vera ricchezza globale della Chiesa cattolica romana è così ben nascosta dietro centinaia di migliaia di trust, società, appartenenze trasversali e leggi segrete, che ogni discussione in materia di controllo della Chiesa cattolica e di sistema finanziario globale è difficile da capire in modo credibile.
Automaticamente, la reazione naturale è quella di classificare tali discussioni come cospirazioni. In verità, il sistema finanziario globale che conosciamo oggi e l’economia mondiale non si sarebbero verificati, se non per gli eventi che hanno visto in primo luogo la dissoluzione dei gesuiti, una guerra con conseguente assassinio di due Papi per giungere infine ad un trattato nel 1814 nel quale veniva ripristinato l’ordine più potente della storia.
A differenza degli avidi Papi, i gesuiti videro la grande ricchezza della Chiesa come una risorsa strategica che poteva essere utilizzata più precisamente, in modo da fermentare rivoluzioni, guerre finanziarie, i golpe e sconfiggere i loro secolari nemici.
Anche in questo caso, a differenza dei Papi, i gesuiti videro il potere e il successo di utilizzare gli affari e la finanza per influenzare le politiche sociali ed economiche in Giappone, in Asia, in Russia e nelle Americhe.
I gesuiti furono i pionieri del sistema finanziario moderno. Le banche e in particolare le banche private furono anch’esse un potente strumento per il raggiungimento degli obiettivi strategici e fornirono anche un mezzo efficace per nascondere le ricchezze dal Vaticano, dal Papa e da altre forze.
Nella costruzione della rete finanziaria moderna, i gesuiti scoprirono per la prima volta, un mezzo con cui si poteva letteralmente finanziare tutti i protagonisti di un determinato scontro bellico/ideologico, senza che nessuno prevalesse, esclusi i banchieri, naturalmente, i quali ricavavano soldi dal finanziamento delle guerre.
In passato, i gesuiti si erano concentrati principalmente sull’assassinio e sull’influenza a corte. Costruendo la rete finanziaria globale, però, si allearono e allinearono con le antiche famiglie ebree nobili che aiutarono a fondare il cristianesimo. In questo modo i gesuiti possono effettivamente far iniziare enormi guerre senza rischiare un’implicazione diretta.
Fondazione Nome Nazione Status
1602 Dutch East India Company Paesi Bassi Privata
1672 Hoares GB Banca
1690 Barclays GB Privata
1692 Coutts GB Banca
1694 Bank of England GB Centrale
1695 Bank of Scotland GB Banca
1727 Royal Bank of Scotland GB Banca
1741 Wegelin Svizzera Banca
1755 Bank Leu Svizzera Banca
1762 Hope & Co Paesi Bassi Privata
1784 Bank of New York USA Banca
1787 La Roche Svizzera Banca
1796 Lombard Odier Darier Hentsch Svizzera Banca
1796 Darier Hentsch & Cie Svizzera Privata
1799 Bank of the Manhattan Company (adesso JP Morgan Chase Bank) USA Privata
1800 Rothschild Germania Privata
1805 Pictet Svizzera Banca
1762/1806 Barings Brothers & Co Bank GB Privata
1812 City Bank of New York (adesso CitiBank) USA Privata
1816 Mirabaud Svizzera Banca
1817 Bank of Montreal Canada Banca
1818 J. Henry Shroeder Bank Germania Privata
1820 Nordea Svezia Banca
1822 DnB NOR Norvegia Banca
1824 Algemene Bank Nederland (adesso ABN AMRO) Paesi Bassi Privata
1828 Centreville Bank USA Banca
1832 Scotiabank Canada Banca
1839 Hambros Francia Banca
1848 Lazard USA Banca
1850 HSBC Hong Kong Banca
1854 Swiss Bank Corporation (adesso UBS AG) Svizzera Privata
1856 Credit Suisse Svizzera Privata
1860 J. P. Morgan (adesso JP Morgan Chase Bank) USA Privata
1863 Crédit Lyonnais (adesso Credit Agricole) Francia Privata
1863/71 Amsterdam-Rotterdam Bank (adesso ABN AMRO) Paesi Bassi Privata
1864 Société Générale Francia Privata
1870 Handlowy w Warszawie SA Polonia Banca
1870 Deutsche Bank Germania Privata
1870 Chase National Bank (adesso JP Morgan Chase Bank) USA Banca
1904 American Bank of Italy (adesso Bank of America) USA Banca
1912 Union Bank of Switzerland (adesso UBS AG) Svizzera Privata
1913 Federal Reserve Bank USA Privata
1930 Bank for International Settlements (BIS) Svizzera Privata
Il modello importante, da notare, è la data di fondazione dei vari gruppi bancari e il suo significato. Il primo è la formazione di banche da parte dei protestanti inglesi durante la fine del 17 ° secolo. Questo segna un momento di svolta nell’architettura economica della prima fase dell’Impero Britannico.
Il secondo modello è il raggruppamento di banche costituitosi nei Paesi Bassi e in Svizzera poco prima della soppressione dei gesuiti nel 1767 da parte del Portogallo, dell’Italia, della Francia e della Spagna.
Il terzo modello è il raggruppamento di banche formatosi durante la soppressione attiva dei gesuiti e la loro guerra con il Vaticano e i Papi (1773-1818) negli Stati Uniti, in Svizzera, in Germania e nel Regno Unito.
Questo gruppo di banche creato durante la guerra tra Vaticano e Gesuiti fu probabilmente il più storicamente influente, segreto e politico di qualsiasi gruppo di banche nella storia umana. Quasi tutte furono accusate di finanziare guerre, crimini contro l’umanità, tradimenti e riciclaggio di denaro.
La Darier Hentsch & Cie Bank (1796, Svizzera) fu la banca che finanziò Napoleone e le sue guerre europee che videro lo Stato Pontificio e l’influenza del Vaticano storpiate.
I Rothschild (1800, Germania) sono famosi per aver acquisito da un giorno all’altro, enormi quantitativi di ricchezze per poi finanziare numerose guerre europee e asiatiche, tra cui la prima guerra mondiale.
La Barings Bank (1802, UK) è famosa per aver organizzato l’acquisto della Louisiana (Stati Uniti) da Napoleone durante la sua guerra con la Gran Bretagna.
La City Bank di New York (oggi Citibank) (1812) è famosa per aver aiutato economicamente il versante nord della guerra civile statunitense e per il suo coinvolgimento degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale e per i vari business americani nella Germania nazista.
La J. Henry Shroeder Bank (1818, Germania) è famosa per essere la banca di fiducia dei nazisti.
Tra le prime 20 banche al mondo, oltre la metà provengono dal periodo 1760-1860 che vide i gesuiti disperdere le enormi ricchezze della Chiesa cattolica in tutte le parti del globo, in particolare negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda le Banche Private, nel 1986, il valore del patrimonio complessivamente detenuto era pari a $ 4.300 miliardi. Nel 1997, la cifra è più che raddoppiata raggiungendo i $ 10.000 miliardi. Nel solo 2000, la cifra arrivò a ben $ 13.600 miliardi ed è attualmente ancora in crescita ad un tasso del 30 per cento all’anno. La stima attuale del valore patrimoniale totale dei depositi detenuti dalle banche private è di circa $ 17.000 miliardi di dollari.
LA FEDERAL RESERVE E LA CHIESA CATTOLICA
Indirettamente, l’investimento finanziario più prezioso della Chiesa Cattolica Romana fu il controllo degli investimenti nelle banche della Federal Reserve statunitensi.
Attraverso un arrangiamento molto complesso di piccole aziende attraverso migliaia di banche e proprietà incrociate, la Chiesa cattolica ha il controllo effettivo della Federal Reserve Bank, e quindi del destino dell’economia statunitense fin dall’inizio del 20° secolo.
La Chiesa cattolica staccò la spina dell’economia degli Stati Uniti, solo una volta dal 1929 al 1930 causando una battuta d’arresto all’economia durante la Grande Depressione.
Mentre si rivelò una strategia estremamente rischiosa che avrebbe potuto provocare una nuova guerra civile negli Stati Uniti, l’azione era necessaria per creare le condizioni idonee di povertà in Europa per la nascita dei dittatori in Germania, Spagna, Italia e Sud America. Senza l’azione volontaria delle banche controllate dai cattolici, la Grande Depressione non sarebbe avvenuta e di conseguenza la seconda guerra mondiale non avrebbe avuto luogo.
Fin dalla sua costituzione, un solo Presidente degli Stati Uniti – un cattolico – tentò di ignorare il potere della Federal Reserve e della Chiesa cattolica romana, ordinando al Tesoro degli Stati Uniti di stampare la propria moneta. Il denaro fu distrutto il giorno dopo le “dimissioni” da presidente. Il suo nome era John F. Kennedy.
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