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Vecchi ricordi in stato di abbandono

Creato il 02 settembre 2012 da Idl3
Vecchi ricordi in stato di abbandono

Ricordo con gioia quando da bambino passavo gran parte delle mie vacanze estive a casa dei miei nonni materni. Una casa che ha più di due secoli di vita, una vita vissuta a pieno. Poi gli anni passarono, e smisi di trascorrere li le mie estati.

Quando la sorella di mia madre decise di costruirsi una nuova casa e accogliervi i suoi genitori (i miei nonni), la vecchia casa venne abbandonata. Nel 2005 sono tornato in quella casa, per vederne le condizioni, ed è stata un'esperienza molto forte, piena di memorie felici, ferite dal triste spettacolo che mi si presentava dinnanzi agli occhi.

Una casa prima piena di vita era ora morta, lasciata al suo decadente destino, con le erbacce che crescevano nel cortile una volta occupato dai giochi di noi nipoti e prima ancora dei nostri genitori. L'ambiente più desolato, dove più era pesante il silenzio, era la cucina, li dove un tempo si sentivano i rumori dei coltelli, dei mestoli, delle posate, del ribollire d'acqua e sentivo gli odori della buona cucina di mia nonna, ora regnavano solo le ragnatele, il silenzio e una terribile puzza di chiuso e umido (probabilmente a causa degli scarichi del lavabo della cucina).

Che strana sensazione ripercorrere la veranda facendosi strada tra gli altissimi cespugli infestanti, non riconoscere più il pavimento, ricoperto di guano, aprire la porta che dà alle camere da letto e vedere le stanze ora vuote dove prima dormivano i miei nonni, dove avevano vissuto i miei zii e dove pure io qualche estate avevo dormito. Ora le stanze mi sembravano minute, troppo piccole perfino per dormirci, il soffitto mi sembrava più basso, le porte e i corridoi più stretti, le finestre più piccole. Entro nella camera che una volta era di mia nonna, alzo gli occhi e le travi in legno sono ancora li, nel soffitto, esattamente come le ricordavo.

Per un attimo tutto mi sembra come era un tempo, mi sembra perfino di sentire l' odore di conservato dei vestiti di mia nonna. Non è la mia immaginazione, li nella sua stanza, appoggiato al muro c'è ancora il suo vecchio armadio, è da li che proviene questo "ricordo". Mi giro e faccio una foto all'armadio, anche se l'odore non potrà essere intrappolato nella fotografia.

Vecchi ricordi in stato di abbandono

Rimane un ultimo luogo da vedere, il solaio, con la vecchia e storta scala di pietra, usurata dal tempo e dai passi delle persone che per due secoli l'hanno salita e discesa. Una scala troppo storta per permettere ad un bambino di percorrerla, ora mi prendo la mia rivincita e la salgo con orgoglio, stando però attento a dove metto i piedi.

Vecchi ricordi in stato di abbandono

Il solaio è un magazzino di cianfrusaglie, c'è di tutto, libri, armadi, mandorle ormai troppo vecchie per essere mangiate, abbandonate perfino dai topi. Vecchi attrezzi di mio nonno, una cazzuola, dei martelli, due campanacci, una lima, secchi, scatole, casse e tanto altro. Poi quadri, bambole, e mille altri ricordi. Scendo con la sensazione di abbandonare qualcosa di importante, mi avvio verso il portone ed esco per l'ultima volta dalla vecchia casa dei miei nonni materni.

Vecchi ricordi in stato di abbandono

Che brutto attraversare quel vecchio e cadente portone, mi sembra di aver perso qualcosa. Ho la spiacevole sensazione di aver perso i ricordi di quel posto abbandonandolo, come se i ricordi legati a un logo lo fossero indissolubilmente, legati fino al punto che rimangono li, incapaci di seguire la persona che li ha vissuti.

Poi torno a casa mia, guardo le fotografie scattate e fortunatamente ricordo ogni cosa, di quella giornata particolare e delle estati della mia infanzia, vissute a casa dei miei nonni, una casa che non vedrò mai più.


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