Vecchie emozioni

Creato il 09 settembre 2011 da Silviapurple

CARI AMICI,

DOPO QUATTRO MESI DI PERMANENZA NEGLI STATI UNITI, RIPROPONGO UNO DEI MIEI PRIMI AND  ”FULL OF EMOTIONS” POSTS MADE IN USA. OVVIAMENTE LE EMOZIONI CHE PROVO OGGI ANDANDO NON CITTA’ SONO COMPLETAMENTE DIVERSE E INIZIO A SENTIRMI MENO TURISTA E POSSO CORRERE DA UPTOWN A DOWNTOWN SENZA BISOGNO DI UNA MAPPA….WELL DONE!

Rieccomi! Vi sono mancata? Mi sento un po’ stupida in questo momento. Scrivo commenti pensando a voi che in realtà in ve la state bellamente dormendo mentre io sono qui nella mia stanzetta di Polly Pocket sola soletta e scrivo stupidaggini su di una pagina bianca. In fondo, in questi giorni, ho pensato spesso che è strana la vita e che tutto succede per un preciso motivo….anche il decidere di lasciare le tue sicurezze per andare alla ricerca di non so ancora bene cosa. Credo proprio che questo diventerà  lo scopo del blog: scoprire cosa sto cercando e decidere dove sto andando. Spero mi aiuterete a fare ciò.

Di solito è sempre bene inziare dall’origine, quindi: venerdì è stata la solita giornata lavorativa. La madre di Wilton mi ha chiesto di portare il piccolo alla biblioteca e io l’ho fatto, peccato che abbia urlato per più di mezz’ora portandomi alla pazzia!! Il rientro è stato anche più traumatico: risistemare la stanza dei bambini, insieme ai bambini, e poi “chiacchierata” con host mum. What does she mean for “chicchierata”? Oddio, mi viene l’ansia….chissà cosa mi dovrà dire….magari mi odiano….magari si è accorta che a volte ingoro Wilton quando urla o che ho mangiato i cookies che c’erano in dispensa….. Beh, dopo due ore di ansia, Jana mi offre un bicchiere di vino (Evvai!!!) e mi domanda come credo sia andata la settimana. Cosa?!!?! Tutto qui? Lei vuole sapere da me come è andata la settimana! Oh God, thank you! Mi rilasso, mi slappo il vino e termino la serata guardando con Gio e la mamma un film su Disney channel. Patetica!

Sabato mattina inizia col botto. Sì, di Wilton che cade sul pavimento vicino alla mia camera e del cellulare che suona! Bene! Mi preparo per uscire e alle 11 raggiungo una ragazza italiana, Lisa, a Ossining cittadina  a metà strada tra le nostre due case. Bellissima biblioteca, ma pessimi cittadini. Ma dove le trovano le comparse in queste città? In un film dell’orrore?! La persona più carina che troviamo in giro è un tizio sporco marcio, puzzolente, con la classica camicia a quadri da boscaiolo canadese e una motosega in mano che vaga liberamente nel parco cittadino e sembra pure sbronzo. Conclusione: cambiamo città. Destinazione: Tarrytown. Questo sì che è un posto figo! Piccole casettine di legno, bei giardinetti, negozietti, ristorantini e gente almeno decente. Sì, vanno in giro con le ciabatte da piscina e io non posso concepirlo, però tutto sommato sembrano americani nella media. Beviamo un caffè, chiacchieriamo, prendiamo FINALEMENTE il primo caldo sole e poi che succede? Mi ritrovo sulla macchina una bella multa, di dimensioni giganti chiaramente. Come è possibile? In fondo il parcheggio lo avevamo pagato (in quelle macchinete da film che hanno sui lati delel strade). Infatti, la multa risale alla spettrale Ossining. A quanto pare ho posteggiato dove era richiesto un TAG che apparentemente noi non possediamo….eh va beh, paghiamo pure questa. La cosa più divertente è che dovrò comparire davanti al giudice di pace e dichiarare la mia colpevolezza. Oh GOD, ma parlerà italiano? La mia host mum sostiene che è bene fare gli gnorri, dire che sono straniera, che non capisco e che in questo modo potrebbero annullarmela….SPEREM!

Domenica: NYC i’m coming! Eccitazione mattutina. L’idea di fare il viaggio sola fino alla grande mela, scendere dal treno sola, camminare sola per le strade di Manhattan, un po’ mi spaventava. In fondo questa è la città di LAW AND ORDER, CSI NY, Di NY POLICE DEPARTEMENT…qualcuno deve sempre morire!!!!! Alla fine, però, mi sono detta: che ci sono venuta a fare fin qui se non imparo a crescere e ad affronatare le mie paure? 

Allora si parte! Bellissimo viaggio lungo il fiume Hudson ed eccola: grande, bellissima, spaventosa… The Big Apple. Mi sta aspettando e io non so che cosa dire e non so dove andare! Tachicardia. Grand central station è una Grand central station: negozi, ristoranti, gente che va, viene e non si ferma mai. Seguo l’onda e mi ritrovo fortunatamente sulla 42nd street che è quella che porta a Times square. Pelle d’oca: gelo e vento freddo alla fine di Maggio.  Ok, Silvia no problem now you’re here so walk fast and warm yourself. Cammino, cammino, cammino e finalmente arrivo in Piazza. Centinaia di migliaia di persone ammassate. Gente ovunque che parla, ride, beve, mangia, scherza, scatta foto, legge guide turistiche…..WoW! Il centro del mondo è davanti a te e l’unica cosa che puoi fare è ridere e scattare una foto! ( spero di mostarvi qualcosa con la mia nuova digitale che già nn funziona più).  Mi addentro per la 42nd e raggiungo Sofia, la mia amica spagnola. Finalmente una faccia nota e poco dopo ci raggiunge Maya l’aupair della thailandia che vive vicino a casa mia. Piani per la giornata: NESSUNO! Camminiamo avanti e indietro, attraversiamo Bryant park e mangiamo un mega hot dog costosissimo in Sixth avenue….camminiamo ancora e ancora e ancora. Finalmente qualcuno si ricorda che Yukie, la ragazze giapponese, ci attende alla stazione: dove è la stazione? We got lost. Ma Terru tuttofare ha la sua waterproof map a disposizione e dopo 45 minuti porta tutti a Grand Central. Yukie è viva e sorride verso di noi. WELL DONE!!! Segue una veloce capatina alle United Nations e poi una rimpatriata con la  Host family di Sofia al ristorante “Jekyll e Hyde”: un posto fighissimo. Sembra di essere in un ristorante di Gardaland. Quattro piani allestiti a casa dello scienziato; spettacoli e camerieri vestiti come personaggi del racconto. I bambini si scompisciano dal ridere e noi scrocchiamo la cena ai gentili amici di Long Island, anche se non era questa l’intenzione iniziale. Hanno così insistito, quindi non è colpa nostra! Lasciamo Sofia che viene inghiottita dalla folla e ci dirigiamo al Plaza Hotel di “Mamma ho perso l’aereo”. Veloce foto alle carrozze di Central Park. Capatina all’Apple store e poi metro fino alla stazione. Ore 21.00: treno strabordante. I can’t believe it, they never sleep!

Insomma un weekend intenso. Sono stanca morta, ma ho voluto assolutamente tenervi aggiornati in tempo reale per cercare di non tralasciare nulla e per cercare di emozionarmi e di trasmettervi parte di questa emozione. Non sono una scrittrice quindi perdonatemi il tentativo. BUONA NOTTE AMICI!

P.S. Lo dico tanto per dovere di cronaca e per non diffondere allarmisi. Manhattna è il psoto più sicuro al mondo. Salvo pazzi integralisti ed esaltati, qui non ti pyò succedere nulla. TOLLERANZA ZERO è la parola d’ordine e a ogni angolo si possono trovare polizzioti gentili pronti ad aiutare chiunque, anche il barbone con la motosega. So, don’t worry!



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