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vecchie storie

Creato il 03 dicembre 2012 da Francosenia

amoros

Quello che colpisce, da subito, in questo libro, è la straordinaria ricchezza "sediziosa" degli anni sessanta, ed il contenuto essenzialmente libertario della contestazione; cosa che spiega come l'Internazionale Situazionista sia riuscita , a dispetto dei suoi mezzi assai limitati, ma con una grande intelligenza critica ad imprimere il proprio marchio al progetto di una rivoluzione sociale allora realizzabile: perfino gli alienati, i pazzi, aveva incominciato un processo di "s/pazzimento". Un pugno di individui aveva portato loro delle armi, di cui dopo, la storia, avrebbe dimostrato tutta l'efficacia.
Per rievocare tale periodo, Miguel Amòros nel suo libro, "Los situacionistas y la anarquía", si è basato sullo studio di una grande massa di documenti, di epistolari (alcuni inediti), di opuscoli, di edizioni critiche, perfino di conversazioni dirette con alcuni dei protagonisti; dipingendo in tal modo un quadro preciso e dettagliato dei rapporti che si vennero a stabilire fra l'universo libertario e l'internazionale situazionista, da prima della rivolta del maggio '68 fino alla sua esplosione.
Ci sarà, però, un rovescio della medaglia che si concretizzerà per la generazione successiva, all'inizio degli anni settanta. Viene messo in luce, dall'autore, senza indorare la pillola, il fallimento dell'intervento situazionista, determinato da un errore di valutazione del movimento storico, di cui la prima manifestazione sarà il "fiasco americano" e, ugualmente, anche il fallito intervento in Gran Bretagna.
Ma al di là delle relazioni fra l'internazionale situazionista e i diversi gruppi anarchici, più o meno legati alla Fédération Anarchiste, al di là del fallimento del tentativo di impiantarsi negli Stati Uniti, o del fallimento di integrare gli "Arrabbiati" nell'IS, quella che emerge dai documenti e dalle testimonianze, è la miopia delle burocrazie (libertarie o anarco-sindacaliste).
Dalla sprangatura della "Fédération Anarchiste di Maurice Joyeux" e del movimento anarchico nelle sue diverse composizioni, all'ossessiva stigmatizzazione di quei "marxisti dei situazionisti" (colpevoli agli occhi di alcuni di aver potuto osare di criticare e teorizzare quello che loro non erano stati capaci di osare immaginare), la "burocrazia considerata come un fine in sé" fallirà il suo incontro con il '68, come lo fallirà con gli anni seguenti; troppo occupata a praticare l'esclusione, a portare avanti delle operazioni di purezza o a celebrare dei lunghi processi per "stregoneria" ...

amorosmiguel

fonte: http://www.autrefutur.net


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