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Vecchio o nuovo? giochi musicali

Creato il 19 dicembre 2012 da Postpopuli @PostPopuli

di Pietro Brunelli

C’è nella musica, come in altri ambiti della vita socio-culturale, una curiosa tendenza, che sta a metà fra la questione della memoria e quella della moda, o “delle mode”. Questo fenomeno non riguarda solo aspetti frivoli o “passeggeri” del nostro vivere, ma interessa a fondo ogni aspetto della percezione collettiva che le popolazioni hanno di sé. In un ambito di cultura estesa poi, e non dico volutamente “globale”, forse queste modalità interessano sempre più univocamente anche genti distanti migliaia di chilometri lineari, oltre che vere e proprie ere, in termini di differenze culturali.

VECCHIO O NUOVO? GIOCHI MUSICALI

I Nirvana (da ondarock.it)

Lo possiamo chiamare “il gap dei 15-20 anni” ed è quella “cosa” per la quale inspiegabilmente un prodotto, musicale, editoriale o commerciale in genere, non appena esce dall’ambito delle ultime mode, diventa subito vecchio ed appare già impolverato, per poi scomparire lentamente fra i nostri ricordi, fino a che non viene sapientemente ripreso, ri-editato, ri-proposto in chiave nuova: un ricordo vintage, un tributo della memoria, un ritorno alla fonte (di ispirazione).

Chiaramente questo processo di perdita e ri-acquisizione non è casuale né nelle logiche volontariste di chi imposta le strategie commerciali né per i meccanismi reali che noi umani sviluppiamo nell’essere posti costantemente sotto il bombardamento di novità e upgrades, di aggiornamenti e nuove versioni. Un qualcosa che, non so voi, ma diventa anche stressante alla lunga, poiché non dà il tempo a nessuna cosa di sedimentarsi, fa credere all’utente comune che un dato oggetto abbia già esaurito tutte le sue potenzialità senza che in realtà, magari, noi ci sappiamo nemmeno mettere le mani sopra.

Nel caso della musica e dei gruppi musicali, c’è un elemento che rende più fluido questo passaggio e questi ritorni: la musica per sua natura seduce l’orecchio, fra una generazione e l’altra restano in comune sonorità, suoni, strumenti e immagini, e spesso proprio il richiamo, la citazione a qualcosa di precedente serve a sostituire la vecchia immagine con la nuova: il tutto è un continuum più fluido. Quindi anche la riemersione avviene in maniera quasi inaspettata, ci coglie di sorpresa, ci sembra davvero una riscoperta, oltre un vuoto di memoria, che, da soli, ci eravamo messi.

VECCHIO O NUOVO? GIOCHI MUSICALI

La cover di “Computer Liebe” dei Kraftwerk (da Wikipedia)

Sembra questo il caso della musica anni ’80, il post-punk (synth pop, new wave, dark wave o new romantic che sia) che, sebbene abbia avuto il suo mainstream e la sua naturale evoluzione (soprattutto fra 1977 e 1983-’85), per opera degli stessi musicisti di quell’epoca che hanno proseguito altrove le loro carriere, o di strettissimi cultori ed appassionati del genere, pare oggi tornare alla ribalta col piglio della novità assoluta (pur restando altissimo il valore degli originali). Ma questo esempio riguarda anche l’esplosione dell’era “grunge”, che ha indubbiamente messo in luce e portato alla ribalta gruppi eccezionali, che stanno pian piano riemergendo e che, non temo ad ipotizzarlo, fra poco rientreranno nelle classifiche, magari con album postumi, con nuove interpretazioni sotto forma di covers… come spesso accade, magari ri-eseguite da gruppi dubbi, che le riportano in auge senza che magari fosse nota la versione originale. Faccio solo l’esempio di “Computer liebe” (1981) dei Kraftwerk… resa famosa da?… Beh, lascio a voi la risposta ed in qualche modo l’enigma, sperando che il “gioco-gap” della memoria mostri di funzionare davvero come descritto…


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