Dark Matter reveals its existence only indirectly. It does not emit light, and astronomers deduce its presence from gravitational interactions with normal matter. In particular, the existence of dark matter explains the observed rotation curves of galaxies.
Ovvero, la materia oscura manifesta la sua esistenza solo indirettamente. Infatti non emette luce e gli astronomi ne deducono la presenza dall'interazione gravitazionale con la materia ordinaria. In particolare, l'esistenza della materia oscura spiega la già osservata curva di rotazione delle galassie.La ricostruzione al computer visibile qui sotto, la COpernicus COmplexio simulation -COCO-, che ha impegnato il gruppo del Centro Interdisciplinare di Matematica e Modellistica Computazionale dell'università di Varsavia, mostra il campo di densità della materia oscura dell'Universo. Due parole sul supercomputer che ha consentito il calcolo, cioè Boreas: esegue 74 trilioni di operazioni in virgola mobile e possiede 9,8 terabyte di memoria. Nonostante questa grande potenza di calcolo ha impiegato sei settimane per completare la simulazione.Infine, qualche notizia su ciò che vedrete nel filmato:
The COCO simulation includes 13 billion points that reproduce the spatial structures of dark matter clusters in the Universe. Around this central area of the simulation there is a transition zone with in lower resolution, and the resolution applied externally is yet lower.13 miliardi di punti che riproducono le strutture spaziali degli ammassi di materia oscura dell'Universo.Intorno all'area centrale della simulazione vi è una zona di transizione a risoluzione inferiore, e la risoluzione applicata esternamente è ancora inferiore.
The COpernicus COmplexio (COCO) simulation. from POWIEW on Vimeo.