mercoledì 27 giugno 2012 di Gas Giaramita
Palermo-Inferno
Palermo è una città cocente quando vuole. Per abitare in questo posto, il caldo lo bisogna affrontare in pieno volto, senza paura di grondare sudore imbarazzante. I condizionatori ai lati di ogni balcone sono l’arma contro le cappe urbane che puntualmente stravolgono ogni stagione estiva. Ma rappresentano solo l’illusione di trovarsi salvi dall’inferno. In esso le anime vagano svestite sempre di più, quasi nude, verso mete che sembrano noiose tappe obbligate. Sete, sete, grande sete, un thè con granita o un gelato possono offrire il piacere momentaneo di vivere, ma presto le alte temperature risucchieranno le povere anime nella bolgia senza speranza. Ed ogni tv che trasmetterà il meteo sarà l’ennesimo colpo al cuore, la dura consapevolezza di una condizione ai limiti del vivibile.
Palermo-Tourists
Flotte di esperti viaggiatori decidono di mettere piede in questo inferno. Dotati di lunghe cosce nude o di bizzarre vesti ingombranti, hanno preziose guide alla mano. Sanno benissimo dire di no, anche se in maniera goffa e insicura, agli abbindolatori delle strade del centro. Cavalli maltrattati e sfiniti li aspettano al sole. Bestie nervose e assetate che non possono che sperare di andar via da questa vita così dura per loro. Una degna sostituzione è ultimamente dettata dalla “moto-ape”, ovvero dal tre ruote, classico esempio di locomozione meridionale, adibito a trasporto speciale per i turisti. I guidatori hanno modi grezzi e conoscono le lingue in maniera occasionale: usano uno speciale radar che dovrebbe captare le prede che vorrebbero “farsi un giro”, ma non sembra funzionare a dovere. I turisti decidono di affrontare l’inferno palermitano direttamente a piedi, chiedono raramente informazioni e preferiscono usare le mappe di internet. È incredibile l’attenzione che sembrano provare di fronte alle carcasse d’auto. L’inferno è dietro l’angolo e loro lo sanno benissimo.
Palermo-Gol
Delle battute imbelli di un ignorante come Cassano e del calcio-scommesse pare che se ne siano dimenticati tutti. Il potere della vittoria degli Azzurri cancella ogni macchia e ogni malumore. Ma basterebbe un rigore sbagliato a ri-proiettarci nell’inferno e desolante mondo che ci circonda. Quindi l’italiano spera, riprende dagli armadi il tricolore, organizza finalmente cene e birra davanti alla tv, si immedesima nei suoi eroi. Sembra un gioco tra i potenti d’Europa. Ma la realtà è ben altra. E sugli spalti la gente non esulta né tifa: è disperata!
Palermo-Sicilia-Sud
Si trova sempre qualcosa da fare, ma sopratutto un motivo per restare fuori. Le sedie davanti le porte di casa o in balcone sono la rappresentazione lampante di tutto ciò. Sempre affollate, sempre vive sono le piazze più intime dei quartieri della città vecchia. All’aperto, a Palermo, la sera, la notte, si respira, si mangia in compagnia come se fosse sempre festa, ci si mette più comodi possibili, si sbottonano le camicie, si desidera persino dormire. Qualcuno metterà della musica e così, tra amici o parenti, si trascorreranno le infinite ore dell’estate, a parlare ancora, a raccontarsi delle storie, a sentirne di nuove. Ballando e cantando si recupererà il calore della terra. Nelle località di mare i suoni e i rumori si propagheranno nell’aria immobile e buia per chilometri e chilometri. Da qualche parte ci sarà sempre qualche festa, qualche fuoco da ardere, qualcuno che s’inebrierà di vino fresco o di birra gelata. Fino a notte fonda.
Perché l’inferno è dietro quel cielo buio.
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