di #LaTringa
Non c’è niente di peggio, per una che si sente geek, di quei periodi in cui tutto ciò che è tecnologico ti si rivolta contro. Avrò dato fastidio a qualcuno, un ex fidanzato mi starà pensando intensamente o, forse, è solo casuale e normalissima sfiga, tant’è che da almeno 2 settimane il mio pc gode di vita propria.
1) Premi ON – aspetti… aspetti… aspetti… aspetti…. Strani rumori provengono dal pc. Schermo nero. Compare la freccia del mouse. aspetti… aspetti… aspetti… aspetti…. Compare anche tutto il resto, MA… prima di 10 minuti non ti fa fare niente.
–RESET–
2) Premi ON – aspetti… aspetti… aspetti… aspetti…. Schermo nero. Logo di Windows 7. Si avvia tutto e… appena clicchi su Start: BOOM!
–RESET–
3) Premi ON – aspetti… aspetti… Uh, qualcosa si muove! E’ più veloce stavolta! Adapter 1 – Disk Information: NO HARD DISK DETECTED! E per fortuna che il punto esclamativo lo mette lui… perché io sto cercando di non andare nel panico. :/
–RESET–
E via da capo… Che si fa in questi casi? Non posso chiamare l’amico-NERD perché sono la mia unica NERD di fiducia e non posso lanciare il pc dal balcone perché un volo dall’ottavo piano credo non risolverebbe nulla. L’alternativa è analizzare il computer procedendo per tentativi (si, a volte è necessario).
Apri, svita, stacca, smonta, soffia, spolvera, pulisci, rimonta, riavvita, chiudi. NIENTE. MORTO. Ci vuole il pc nuovo. E mica vado al centro commerciale a prenderne uno bello e fatto; no, io scelgo pezzo per pezzo e non compro se prima non ho ho fatto il confronto tra almeno 5 diversi store online + amazon + ebay + 2 siti di comparazione prezzi. Il che vuol dire almeno 2 settimane + tempi di spedizione, previa disponibilità…Nel frattempo l’unica soluzione è attaccare la macchina in fin di vita al respiratore, in una parola LINUX.
Nel cuore della Filosofia Ubuntu sulla libertà del software, risiedono i seguenti ideali:
- Ogni utente di computer deve avere la libertà di eseguire, copiare, distribuire, studiare, condividere, modificare e migliorare il proprio software per qualunque scopo, senza dover pagare diritti di licenza.
- Ogni utente deve poter usare il proprio software nella lingua di propria scelta.
- A ciascun utente deve essere data l’opportunità di usare il software, anche se affetto da handicap.
Il punto 4 su ubuntu-it.org non c’è, ma lo aggiungo io: ogni utente deve poter usare il proprio computer in qualsiasi momento. E non è un’utopia, ma semplicemente la versione 14.10 di Ubuntu, il cui nome in codice è Utopic Unicorn.
Se proprio temete di non capirci niente, c’è il professore di un istituto tecnico siciliano che da anni scrive Passare ad Ubuntu in maniera semplice ed immediata o, in alternativa, c’è una bella comunità italiana a cui chiedere aiuto in qualunque momento.