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Essere un ragno maschio non è il compito più gratificante del mondo: molte specie di aracnidi contemplano la presenza di esemplari maschili per la sola funzione riproduttiva.
Essere un maschio del genere Latrodectus, tra le cui 31 specie troviamo anche le vedove nere, non solo è poco gratificante, ma anche estremamente pericoloso. In alcune specie di vedova nera, infatti, capita che la femmina si nutra del maschio dopo l'accoppiamento. Non accade in ogni singolo caso, ma il rischio che possa succedere ha permesso ai maschi di vedova nera di sviluppare un particolare meccanismo di difesa.
I maschi della specie Latrodectus mactans hanno sviluppato un metodo per determinare se una femmina sia ben nutrita semplicemente "tastando" la ragnatela da essa prodotta. Una femmina affamata, infatti, sarà più propensa al cannibalismo, e le probabilità che possa attaccare il maschio dopo l'accoppiamento sono più elevate.
Il maschio, inoltre, non dispone delle armi necessarie per difendersi efficacemente dall'attacco di una femmina. Nella specie Latrodectus mactans, una delle vedove nere più comuni, i maschi sono grossi poco meno di un quarto delle femmine, hanno cheliceri più piccoli ed iniettano meno veleno.
La scoperta di questo curioso meccanismo di allarme viene da una ricerca di James Chadwick Johnson, ricercatore della Arizona State University, ed è stata pubblicata di recente sulla rivista Animal Behaviour.
Per verificare se un ragno maschio potesse effettivamente captare segnali di pericolo semplicemente toccando la ragnatela di una femmina, Johnson ha ingozzato diversi esemplari femminili di vedova nera con un grillo alla settimana. "Per essere precisi, si è trattato di un'alimentazione indotta. Abbiamo trattenuto un grillo tramite delle pinze, e lo abbiamo forzato a stare sulla ragnatela. La femmina inizia quindi a emettere seta e ad intrappolare il grillo".
L'alimentazione forzata delle vedove nere è stata possibile grazie al loro istinto alimentare: non appena una vedova nera percepisce una potenziale preda sulla ragnatela, esce velocemente dal suo rifugio per immobilizzarla con la seta e iniettarle il suo veleno, che nel giro di 10 minuti immobilizza la vittima consentendo al ragno di inoculare gli enzimi digestivi e di nutrirsi.
"Alla quarta settimana" continua Johnson, "era difficile convincerle a mangiare ancora. Ma volevamo riempirle di grilli il più possibile".
Il gruppo di controllo, invece, è stato lasciato a patire la fame per diverse settimane, senza tuttavia mettere a rischio le loro vite. Come risultato, le femmine del gruppo di controllo sono diventate sensibilmente più piccole rispetto alle vedove nere alimentate a furia di grilli.
L'esperimento consisteva nel posizionare un ragno maschio sulle ragnatele dei due gruppi di vedove nere, e verificare la sua reazione allo scopo di poter determinare se effettivamente fosse in grado di rilevare una femmina aggressiva dalle sole tracce chimiche che lascia sulla seta.
Per tentare di ingannare il maschio, i ricercatori lo hanno posto anche su frammenti di ragnatele non contaminati dai resti di vittime precedentemente consumate. Hanno inoltre sostituito alcune vedove nere ben nutrite con altre affamate (e viceversa). "Abbiamo anche scambiato le femmine, per portare il maschio a pensare di trovarsi di fronte ad una femmina affamata quando in realtà si trattava di una ben nutrita".
Nonostante i "trucchi" utilizzati dai ricercatori per ingannare i soggetti dell'esperimento, i maschi hanno dimostrato di poter riconoscere una femmina pericolosa soltanto toccando la sua ragnatela. Si sono prodotti nella loro danza d'accoppiamento in maniera molto più attiva quando si trovavano in presenza degli esemplari meno aggressivi.
"Questo rituale d'accoppiamento è un processo lungo" spiega Johnson. "Prima che il ragno possa accoppiarsi, spende una o due ore camminando attorno alla ragnatela, pizzicandola e toccandola con le zampe. E' come il tai chi dei ragni: muovendo le sue zampe e dando dei colpetti, crea delle vibrazioni molto distinte per dire alla femmina 'non sono una preda'".
Perchè è così importante comprendere come una vedova nera maschio possa determinare la pericolosità di una femmina? Le vedove nere non sono a rischio di estinzione, ma nelle popolazioni che vivono in ambienti urbani il cannibalismo dopo l'accoppiamento sembra molto più frequente di quanto accada normalmente in natura. Capire come funziona l'aggressività delle vedove nere potrebbe darci preziosi indizi in grado di dirci se una popolazione è destinata a crescere di numero o a diminuire fino a livelli di guardia.
Male black widow spiders sniff out cannibal females
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