Lo ha detto Sonia Alfano, responsabile nazionale del Dipartimento Antimafia di IdV e Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, commentando la notizia della scarcerazione di quattro imputati accusati di aver favorito la latitanza del boss Bernardo Provenzano.
“Invece di continuare a gettare fumo negli occhi degli italiani vantandosi degli arresti dei latitanti, notoriamente voluti dai magistrati e messi in pratica dalle forze dell’ordine – prosegue – il Governo dovrebbe rispondere ai cittadini su come intende ovviare a situazioni gravissime come questa, che continuano a ripetersi da sempre e che hanno consentito a fin troppi boss mafiosi di godersi il proprio strapotere indisturbati e di mantenere in piedi i propri affari – sottolinea – invece di pagare per le proprie colpe nelle patrie galere. Alfano dovrebbe pensare a queste scarcerazioni anzichè rivolgere il proprio astio contro i pm palermitani, responsabili, fra l’altro, di indagare per mafia sul padre della sua portavoce, l’ex capo del Ros Antonio Subranni, assurto agli onori della cronaca quale depistatore delle indagini sul delitto Impastato – conclude – e già precedentemente indagato per il favoreggiamento di Bernardo Provenzano”.
Fonte: www.soniaalfano.it/
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SONIA ALFANO (IDV): “ANGELINO ALFANO VORREBBE RITARDARE IL SUO ABBANDONO DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA PER CODICE ANTIMAFIA? INUTILE, FORSE VUOLE COPIARE NOSTRO LAVORO AL PARLAMENTO EUROPEO”
Lo ha detto l’europarlamentare di Italia dei Valori e responsabile nazionale del Dipartimento Antimafia del partito, Sonia Alfano, replicando alle dichiarazioni del Ministro della Giustizia Angelino Alfano.
“Ma è inutile che il nuovo segretario del PdL si affatichi. Quella relazione sarà votata al Parlamento Europeo nel mese di ottobre, è frutto del lavoro mio e del mio staff, e dell’impegno di 50 magistrati antimafia, quelli tanto invisi a questo governo perchè decisi a sconfiggere realmente le mafie e le loro ramificazioni negli apparati istituzionali e finanziari, come Antonio Ingroia, Nino Di Matteo, Roberto Scarpinato, Nicola Gratteri e tanti altri – sottolinea -, non certo del Ministro Alfano. Una volta approvata a Bruxelles e una volta cacciato Berlusconi, il nuovo Governo italiano dovrà adeguarsi in modo stringente, anche sul punto relativo alla lotta alla corruzione, che con il corruttore Berlusconi a Palazzo Chigi non sarebbe certo nei pensieri di Angelino Alfano”.
Fonte: www.soniaalfano.it/Published by: http://cuba-italia.blogspot.com