Il nome scelto per il programma deriva da quello della stella Vega.
Vega è la stella più brillante della costellazione della Lira. In questa immagine si può vedere un confronto tra Vega e il Sole. Immagine da Wikipedia.
Vega è un lanciatore per satelliti di piccole dimensioni: alto 30 metri, con un diametro massimo di circa 3 metri e con un peso al decollo di 137 tonnellate. Il vettore Vega è stato progettato per lanciare satelliti fino a 1.500 Kg che potranno essere trasferiti in orbita bassa, ovvero ad un'altitudine media di 700 km. Un corpo che si muove in orbita bassa ha, in genere, un periodo di rivoluzione di circa 90 minuti e viaggia a circa 27400 Km/h.Al contrario di altri piccoli lanciatori, Vega è in grado di mettere in orbita carichi multipli: gestisce carichi che variano da un singolo satellite fino ad un satellite principale più sei micro satelliti. Si tratta di satelliti ad uso istituzionale e scientifico, utili per l'osservazione della Terra ed il monitoraggio dell’ambiente.
L'Italia è il maggior finanziatore del programma; altri stati partecipanti sono: Francia, Belgio, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera e Svezia. Grazie a questo progetto l’Italia entra nel ristretto gruppo di Paesi in grado di accedere allo spazio con proprie tecnologie; inoltre, rende accessibile lo spazio anche ad Università e centri di ricerca che prima non avrebbero potuto affrontarne i costi.
Il progetto nasce dalla collaborazione di 40 aziende e, come si può vedere in questa bella animazione, l'Italia ha un ruolo molto importante.
L'Avio e l’ASI, attraverso la società ELV (controllata rispettivamente del 70% e del 30%), sono,infatti, Prime Contractor per lo sviluppo, la qualifica e la produzione del lanciatore. L'azienda Avio permette all’Italia di diventare uno dei 6 paesi al mondo in grado di realizzare un lanciatore completo: la produzione di Vega è realizzata per il 65% nel nostro Paese, all’interno degli stabilimenti del Gruppo Avio a Colleferro (Roma).
First Vega launch campaign, from assembly to rollout
Il Centre spatial guyanais è la sede dalla quale si effettuerà il lancio. Il centro spaziale, attivo dal 1965, si trova a Kourou nella Guyana Francese, sulla costa settentrionale del Sudamerica (Immagine di Wikipedia).
Il primo lancio avverrà nei prossimi giorni; il sito dell'ESA indica come data il 13 febbraio. Metterà in orbita nove satelliti: LARES ed ALMASat-1 dell'Agenzia Spaziale Italiana, insieme a sette CubeSats di università europee.
Questa prima missione serve a qualificare il sistema Vega, ovvero a dimostrarne le capacità.
Ulteriori informazioni ed aggiornamenti su Vega sono disponibili qui nella nuova pagina dedicata. Lo slideshow di Vega su Flickr è disponibile, invece, a questo link.
A questo punto, gli studenti di geografia astronomica più attenti si saranno ricordati di aver già sentito parlare della Guyana Francese. Qui, nella seconda metà del Seicento, l'astronomo francese J. Richer, iniziò a dubitare della perfetta sfericità della Terra, pur non potendola ammirare dallo spazio.
Richer aveva costruito un pendolo che, a Parigi, batteva esattamente il secondo. Lo portò con sé nella spedizione nella Guyana Francese: qui il pendolo ritardava di 2 minuti e 30 secondi al giorno rispetto a Parigi.
Richer spiegò il fenomeno ipotizzando che la Terra non fosse perfettamente sferica, ma rigonfia nelle zone equatoriali. Infatti, il periodo di oscillazione di un pendolo (T) dipende solo dalla sua lunghezza e dalla forza di gravità.
Che altro aggiungere? L'astronomo Richer, recandosi nella Guyana Francese, ha ricavato importanti conoscienze sul nostro Pianeta, molto tempo prima che l'uomo potesse andare nello spazio; speriamo che sia di buon auspicio e che i satelliti lanciati da Vega ci portino tante altre informazioni e conoscenze: è bello sapere che il nostro Paese ha contribuito a questo importante traguardo!
Tania Tanfoglio