Non solo: anche i motori elettrici e quindi NON solo le batterie sono realizzati utilizzando metalli appartenenti al gruppo delle terre rare (in particolare il neodimio).
Costruire un veicolo come la Toyota Prius richiede da 8 a 10 kg di metalli delle terre rare, tra cui due più chili di neodimio. Considerando che il 95 percento delle Terre Rare si trovano in Cina e che il governo ha messo in atto una serie di freni per rallentarne le esportazioni, è chiaro che qualsiasi soluzione che non ne contempli l’uso si sta facendo molto interessante.
Quale soluzione per ottenere dei motori elettrici che non utilizzino il neodimio?
Una tecnologia - sviluppata da St. Louis, Nidec Motor - denominata motore a riluttanza commutata (SRM), potrebbe offrire una valida alternativa a quelli finora progettati per i veicoli elettrici. I motori SRM utilizzano un rotore in acciaio a velocità variabile il quale gira all’interno di un alloggiamento che contiene fasci di fili. Secondo il vicepresidente della Nidec Motor, Nieberle Scott, è essenzialmente possibile ottenere lo stesso tipo di prestazioni senza bisogno di utilizzare magneti realizzati con terre rare.
I motori a riluttanza commutata SRM sono già una realtà.
La fattibilità commerciale dei motori SRM è aumentata negli ultimi tre decenni. Nei primi mesi del 2011, John Deere ha lanciato due caricatori ibridi diesel-elettrico dotati di motori SRM.
Nonostante i motori SRM non siano stati progettati appositamente per applicazioni su veicoli elettrici, secondo la Nidec Motor, renderli competitivi con quelli utilizzanti terre rare è solo una questione di volontà, non di tecnica.