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Vela - Dinghy - CHIOGGIA 11 aprile - TROFEO RAVAGNAN

Creato il 17 aprile 2010 da Andrea
Vela - Dinghy - CHIOGGIA 11 aprile - TROFEO RAVAGNAN
Il giorno 11 aprile si è corso a Chioggia il Trofeo Ravagnan. La giornata non è iniziata nel migliore dei modi. Una bora di oltre 25 nodi ed un mare Adriatico impetuoso, ci facevano presagire una domenica di ozio a terra… Ma prima la decisione di correre in laguna e poi la decisione di credere alle previsioni meteo che davano la bora in calo ci facevano accettare l’attesa, condita da una pasta panna, speck e porcini (a Chioggia… la prossima volta spero nei canederli…) e ci facevano quasi “perdonare” il fatto che l’intera flotta di San Giuliano avevano dato forfait.
Eravamo pochi (9) ma buoni… Sette pretendenti alla vittoria più due legni (uno il mio…) o uno se consideriamo quello di Franco (Penzo) un legno non legno…
La bora cala. Lo speck ed i porcini non sono ancora stati digeriti ma decidiamo di uscire. La bora cala? Mah. Io devo avere una strana idiosincrasia con gli anemometri dei giudici di regata. Devono essere come gli anni delle attrici. Sono sempre meno di quelli reali e non crescono mai.
Ci spariamo in un planatone da fischio grazie al “bogiaisso” lagunare (Bogiaisso: bollitura, tipica espressione chioggiotta dell’acqua che ribolle, sotto la spinta di vento e corrente..) ed arriviamo sul campo di regata. Non tutti. Alcuni rinunciano dopo due o tre ingavonate da paura.
Rimane impavido in acqua il Sir Peter Blake del Lago di Santa Croce, al secolo Maurizio Baroni da Treviso, che all’inizio dimostrava un po’ di legittima titubanza.
Lo stesso, infatti, la settimana prima in una sociale in laguna, sempre con vento sostenuto, inseguendo il Brazzus clodiensis chiedeva allo stesso come tenere la deriva in poppa, in quanto gli sembrava di correre meno.
Il suddetto Brazzus, da malefica galana (testuggine) quale è (e sapete che le tartarughe sono proprio fetenti..) si burlava del suddetto Sir Peter e gli consigliava l’innalzamento totale della deriva. Il botto sopravento del Baroni e la conseguente scuffia a 180, descritta con dovizia di particolari dal Fabrizio, costringevano tutta la dodicesima zona a lacrime di ilarità.
Ma torniamo al Ravagnan. La famosa bora calata ci permetteva la partenza. Il più veloce era il solito Fabrizio che regolava nell’ordine Maurizio Baroni velocissimo e Ezio Donaggio. Attardato Massimo Schiavon con problemi al carrello dell’albero. La seconda regata partiva con vento in calo e con una protesta di Brazzo che si ritirava in aperta polemica con la giuria, colpevole di aver lasciato la boa di bolina dov’era, con barche non ancora partite, con un salto di vento di 45 gradi.
Giusta la protesta, ma di fronte a situazioni di questo tipo il regatante è sempre un po’ disarmato.
Le altre due regate venivano fatte effettuare con vento sempre più leggero e vedevano la vittoria finale di Ezio Donaggio che si portava a casa il Trofeo Ravagnan davanti a Massimo Schiavion ed a Maurizio Baroni.
Bella giornata comunque, e fra amici si sta sempre bene. Peccato per la scarsa partecipazione, per la polemica con la giuria e per il troppo vento dell’inizio. E ora Trieste.
Classifica: 1° Ezio Donaggio (2.1.1); 2° Massimo Schiavon (4.2.2); Maurizio Baroni (3.3.4); Franco Penzo (5.4.5); 5° Fabrizio Brazzo (1.nf.nc); 6° Franco Ballarin (7.ns.6). R. Ballarin (7°); L. Azzarini (8°), G. Bacci (9°); G. Baron (10°).

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